Il Presidente degli Stati Uniti ha ordinato al capo del Pentagono Pete Hegseth di preparare un’azione militare se il Presidente nigeriano Bola Ahmed Tinubu non prende precauzioni per tutelare i cristiani che vivono nel Paese
"Se il governo nigeriano continua a permettere l'uccisione di cristiani, gli Stati Uniti interromperanno tutti gli aiuti e l'assistenza alla Nigeria”, si legge in un post pubblicato domenica da Donald J.Trump. Potremmo “benissimo entrare in quel Paese ormai caduto e screditato, 'armi in pugno', per annientare completamente i terroristi islamici che stanno commettendo queste orribili atrocità”. Con questo messaggio, il presidente ha fatto sapere che il Dipartimenti della guerra si sta preparando ad un’eventuale azione militare contro il paese più popoloso d’Africa.
Cosa sta succedendo
Trump non ha usato mezzi termini e, entrando a gamba tesa, ha minacciato di “spazzare via i terroristi islamici” che accusa di massacrare migliaia di civili ad Abuja e diversi altri luoghi del Paese. Oltre alle armi, il presidente si è detto pronto a sospendere ogni forma di finanziamento e investimento americano in Nigeria se non c’è un riscontro effettivo ed immediato da parte del governo. Ancora oggi sono diversi i gruppi jihadisti che operano nel Paese, con Iswap, Boko Haram e altri gruppi legati ad Al Qaeda che continuano ad assoldare nuove leve. Fermo restando che l’estremismo di questi gruppi non ha nulla a che fare con i precetti islamici che la popolazione musulmana nigeriana segue e rispetta, è importante sottolineare che la Nigeria è anche un paese dove vivono moltissimi cristiani. Su circa 220 milioni di abitanti, la percentuale di persone che credono nei precetti biblici si aggira intorno al 46 – 50% a seconda delle stime e sono concentrate soprattutto nella parte sud. Tra il 2019 e il 2023 almeno 17 mila cristiani sono stati uccisi e circa 15 milioni costretti a lasciare i propri villaggi e a vagare entro i confini del Paese. Secondo diversi esperti, l’uccisione dei cristiani rientra in una strategia ampia e sistematica “che negli ultimi dieci anni ha visto la progressiva eliminazione di comunità cristiane rurali nel 'Middle Belt' della Nigeria. I campi vengono distrutti, i luoghi di culto bruciati, le famiglie sterminate” scrive Beatrice Nicolini, docente di Storia dell’Africa dell’Università Cattolica di Milano.
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La posizione del presidente Bola Ahmed Tinubu
Ciò che gli analisti, e anche il Presidente Trump, recriminano al governo nigeriano è che lo stato sembra essere assente e le forze di sicurezza non riescono a prevenire che certe violenze accadano: arrivano sempre dopo. Il presidente nigeriano Bola Ahmed Tinubu ha respinto le accuse e si è detto pronto ad incontrare Trump già nei prossimi giorni, come ha preannunciato un suo consigliere. "La caratterizzazione della Nigeria come intollerante dal punto di vista religioso non riflette la nostra realtà nazionale, né tiene conto degli sforzi costanti e sinceri del governo", ha spiegato, assicurando che la sua amministrazione "è impegnata a lavorare con il governo americano e la comunità internazionale per proteggere le comunità di tutte le fedi". Anche Bayo Onanuga, consigliere speciale di Tinubu non ha usato mezzi termini rivolgendosi al capo della diplomazia Usa: "Caro segretario Rubio, non c'è alcun massacro in corso di migliaia di cristiani in Nigeria. Questa è una grossolana esagerazione della situazione nigeriana. Cristiani, musulmani, chiese e moschee vengono attaccati in modo casuale". Per stemperare i toni, Daniel Bwala, consulente per le comunicazioni del presidente nigeriano, si è espresso sulla questione sottolineando l’importanza di agire contro l’estremismo: "Il presidente Trump ha aiutato molto la Nigeria consentendo la vendita di armi al nostro Paese, e il presidente Tinubu ha saputo sfruttare questa opportunità nella lotta al terrorismo, il che ci ha permesso di ottenere risultati considerevoli".
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I cristiani nel mondo
Negli ultimi mesi figure di spicco della coalizione Maga di Trump — compreso il senatore Ted Cruz — hanno ripreso il tema degli attacchi contro i cristiani da parte degli insorti islamisti, sostenendo che le uccisioni mirate costituiscono un "genocidio". Massad Boulos, consigliere di Trump per gli affari arabi e africani, abbia dichiarato lo scorso mese ai media nigeriani che "Boko Haram e l'Isis stanno uccidendo più musulmani che cristiani" e che "le persone soffrono, qualunque sia la loro provenienza". Negli Stati Uniti il blocco evangelico nazionalista ha esercitato una grande influenza durante la campagna elettorale americana del 2024.