La procuratrice generale Beccuau ha dichiarato che i due uomini rischiano fino a 25 anni di carcere. Originari di Seine-Saint-Denis, erano già noti alla polizia, in particolare per furti
La procuratrice generale di Parigi, Laure Beccuau, durante una conferenza stampa in merito al furto del 19 ottobre al museo del Louvre, ha rivelato che i due uomini in custodia per la rapina hanno "parzialmente ammesso il loro coinvolgimento". Beccuau ha dichiarato che i due presunti rapinatori "sono attualmente davanti ai magistrati" in vista della loro "incriminazione per i reati di furto in banda organizzata, che prevede una pena di 15 anni di reclusione", e per "associazione a delinquere", che prevede una pena di 10 anni di reclusione. I due uomini, di 34 e 39 anni, sono stati indagati e posti questa sera in custodia cautelare.
La procuratrice ha poi sottolineato che le indagini vanno avanti ma che i gioielli rubati "non sono ancora in nostro possesso". "Questi gioielli sono ormai invendibili", ha avvertito Beccuau, "chiunque li acquisti sarebbe colpevole di ricettazione. C'è ancora tempo per restituirli". Beccuau ha poi deplorato il fatto che il restauro della corona dell'imperatrice Eugénie, abbandonata nella fuga di ladri del Louvre, '"sarà delicato".
Chi sono i due uomini arrestati per il furto
Originari di Seine-Saint-Denis, i due sospettati erano già noti alla polizia, in particolare per furti. Il primo, 34 anni, di nazionalità algerina, viveva ad Aubervilliers; ha dichiarato agli inquirenti di aver lavorato come fattorino. Era noto per reati stradali ed era già stato condannato per furto. Il secondo, 39 anni, viveva anche lui a Seine-Saint-Denis. Ex tassista senza patente e poi fattorino, la sua fedina penale include furto aggravato. Secondo la procura di Parigi, l'uomo era sotto sorveglianza giudiziaria in un caso di rapina aggravata, per il quale dovrà comparire in giudizio il prossimo novembre presso il tribunale di Bobigny. Entrambi gli uomini sono stati rintracciati dagli inquirenti grazie alle tracce di Dna trovate, per uno su uno scooter e per l'altro su oggetti recuperati dalla polizia dopo la fuga. Beccuau, però, "non esclude la possibilità" che ha compiere il colpo sia stato un gruppo più ampio dei quattro rapinatori.