Introduzione
Il 25 ottobre sono in programma in Costa d’Avorio le elezioni presidenziali. L’attuale capo di Stato, l’83enne Alassane Ouattara, è alla ricerca del quarto mandato consecutivo. Sono quattro i candidati dell’opposizione che cercheranno di scalzarlo, tra cui l’ex moglie del suo predecessore Laurent Gbagbo che nel 2010 rifiutò di cedere pacificamente il potere a Ouattara: da quello scontro nacque una guerra civile, risolta solamente grazie all’intervento delle truppe francesi su mandato ONU.
Quello che devi sapere
La storia recente della Costa d’Avorio
Come riportato dal sito dell’ambasciata italiana nel Paese, la Costa d’Avorio ha ottenuto l’indipendenza il 7 agosto 1960. Da quel momento e per i successivi 30 anni il Partito democratico (PDCI) è stato l’unica forza politica riconosciuta, e solamente nel 1990 è stato introdotto il multipartitismo sul modello francese.
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La guerra civile del 2010
Nel 2010, a seguito delle elezioni presidenziali vinte da Alassane Ouattara, si è aperto un violento scontro che ha contrapposto i sostenitori del neo eletto presidente e le forze riconducibili all’uscente Laurent Gbagbo. Il conflitto si è concluso nell’aprile 2011 con l’intervento delle truppe francesi su mandato ONU. L’ex presidente Gbagbo è stato arrestato e consegnato alla Corte Penale Internazionale, sotto l’accusa di aver commesso crimini contro l’umanità, mentre Alassane Ouattara è stato proclamato nuovo presidente della Repubblica. Da allora si è tenuto un processo di riconciliazione nazionale, non ancora del tutto conclusosi.
Il sistema politico della Costa d’Avorio
Oggi la Costa d’Avorio è una Repubblica presidenziale multipartitica, il cui capo di Stato è Alassane Ouattara. A guidare il governo è invece Robert Beugré Mambé. Il potere legislativo è invece detenuto dall’Assemblea nazionale unicamerale, composta da 255 membri eletti ogni 5 anni, rinnovata per l’ultima volta nel marzo del 2021. Infine, il potete giudiziario è basato sul modello del sistema politico francese.
Lo scenario in vista del voto
In vista delle elezioni presidenziali del 25 ottobre, nel Paese c’è ancora tensione dovuta a un processo di riconciliazione non completamente ultimato e alle incognite per le sfide di sicurezza che arrivano dai paesi confinanti. Inoltre dopo quanto avvenuto durante le elezioni del 2020, durante le quali la violenza politica ha causato la morte di 85 persone, ci sono dubbi e timori su quanto regolarmente si svolgeranno le operazioni di voto e quanto serenamente i risultati saranno accettati dai candidati.
La politica in Costa d’Avorio
Secondo quanto riportato dall’ISPI, da quando Alassane Ouattara ha preso il potere l’economia del Paese ha conosciuto una forte crescita, in media del 7% annuo tra il 2012 e il 2024. Inoltre i suoi governi hanno riformato l’esercito, in precedenza afflitto da diversi ammutinamenti e fonte di instabilità per il Paese. Inoltre dalla fine del 2021 non si sono più registrate incursioni di milizie jihadiste nel territorio della Costa d’Avorio. In questo contesto è però da sottolineare la vulnerabilità del sistema politico del Paese, in cui non avviene un passaggio di potere presidenziale pacifico dal 1995.
Le candidature alla presidenza
In questo contesto la popolazione della Costa d’Avorio, composta da 8,7 milioni di elettori, appare essere diffidente verso un processo elettorale che ha spesso portato a episodi di violenza: l’affluenza, che nel 2010 era stata dell’83,7%, è scesa a poco più del 50% nell’ultima elezione presidenziale. E per questa tornata elettorale, il Consiglio costituzionale ha ammesso solamente cinque delle sessanta candidature presentate.
Il presidente uscente Alassane Ouattara
Il frontrunner di queste elezioni è Alassane Ouattara, 83 anni e presidente della Costa d’Avorio dal 6 maggio 2011. Come riportato dalla BBC Ouattara, economista di formazione, è nato a Dimbokro nel 1942 e nel 1968 è entrato a far parte del Fondo Monetario internazionale di cui è poi diventato vice-direttore generale. È stato primo ministro dal 1990 al 1993, e nel 2010 è stato eletto presidente con il 54% dei voti. La sua elezione però ha causato una violenta crisi politica, poiché come detto il suo predecessore Laurent Gbagbo si è rifiutato di lasciare il potere.
Gli sfidanti di Alassane Ouattara
Sono quattro i candidati che cercheranno di impedire ad Ouattara di ottenere un quarto mandato. Tra loro c’è Simone Ehivet Gbagbo (76 anni), già First lady dal 2000 al 2010 quando era sposata con Laurent Gbagbo (da cui oggi ha divorziato); Jean-Louis Billon (60 anni), candidato del Congresso Democratico; Ahoua Don Mello (67 anni), che è già stato in passato ministro; Henriette Lagou Adjoua (66 anni), anch’essa ex ministra. Comunque, secondo l’ISPI, ai due principali leader dell’opposizione a Ouattara - Laurent Gbagbo e Tidjane Thiam - non è stato permesso di candidarsi.
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