Dove ci sono più laureati in Italia e in Europa?

L’Unione Europea è ormai vicina a raggiungere l’obiettivo fissato per il 2030, che prevede che almeno il 45% dei giovani tra i 25 e i 34 anni abbia conseguito un titolo d'istruzione terziaria. Secondo l’ultimo aggiornamento di Eurostat, nel 2024 il 44,2% dei giovani europei aveva infatti conseguito almeno una laurea. Il dato, tuttavia, varia ampiamente di territorio in territorio, mettendo in luce un netto divario geografico tra i Paesi dell’Europa nord-occidentale e quelli del sud-est del continente, ma anche interno ai singoli Stati membri, tra le aree urbane e più sviluppate da un lato e le zone rurali o periferiche dall’altro. Molte aree hanno già ampiamente superato il target della Commissione europea, altre sono ancora molto lontane. Guardando ai singoli Paesi, l’Irlanda domina la classifica europea con il 65,2% di giovani laureati, grazie all’enorme richiesta di lavoratori specializzati da parte delle numerose aziende tecnologiche presenti nel Paese. Seguono Lussemburgo , Cipro , Lituania e Paesi Bassi . L’Italia, invece, con il 31,6% di giovani laureati è quasi fanalino di coda: peggio di noi fa solo la Romania , mentre poco meglio l’Ungheria , la Repubblica Ceca e la Slovacchia . Grafico Paesi Ue: https://public.flourish.studio/visualisation/25765753/ Se non visualizzi il grafico, clicca qui. Il quadro regionale Tuttavia, come accennato, anche all’interno dei singoli Paesi si registrano ampi divari territoriali. In Italia la regione con più giovani laureati è il Lazio , con un dato tuttavia ancora ben distante dal target europeo del 45%. Completano la top 5 Emilia-Romagna , Umbria , Veneto , Lombardia e Friuli-Venezia Giulia . All’estremo opposto della classifica, distanti all’incirca 20 punti percentuali dall’obiettivo di Bruxelles, troviamo invece le regioni del sud: Sicilia , Puglia , Sardegna , Calabria e Campania . Se non visualizzi il grafico, clicca qui. A livello europeo, sulle 242 regioni dove i dati sono disponibili, 84 hanno già raggiunto o superato l’obiettivo fissato dall’Ue. Le regioni con i livelli più alti di istruzione terziaria si concentrano nelle capitali e nei principali poli economici e tecnologici del continente. Fanno parte di questo gruppo le regioni delle capitali di Belgio, Danimarca, Irlanda, Spagna, Francia, Lituania, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Slovacchia e Svezia, tutte contraddistinte da un’elevata presenza di università di prestigio e settori industriali avanzati. A queste si aggiungono sei regioni del nord della Spagna, dove l’industria automobilistica e della industria ad alta tecnologia giocano un ruolo trainante, due regioni irlandesi legate ai settori farmaceutico, biotecnologico ed elettronico, Utrecht e Groningen nei Paesi Bassi , la provincia belga del Brabante Vallone e la regione francese dei Midi-Pyrénées . Sul versante opposto, 24 regioni presentano livelli di istruzione terziaria inferiori al 26,5% tra i giovani. Si tratta prevalentemente di zone rurali, isolate o con economie agricole ancora predominanti, dove le opportunità di lavorare in settori altamente qualificati sono limitate e l’istruzione professionale rappresenta il principale canale di inserimento nel mercato del lavoro. In queste aree, i percorsi di apprendistato e formazione tecnica hanno un ruolo di primo piano, a scapito della formazione universitaria. Sette delle otto regioni della Romania rientrano in questa categoria, con l’unica eccezione della capitale Bucarest. In Ungheria, sei su otto regioni sono nella stessa situazione, escluse solo Budapest e la confinante regione di Pest. Anche quattro regioni del mezzogiorno italiano si trovano in questa fascia, mentre in Repubblica Ceca le regioni di Severozápad e Střední Čechy registrano valori simili. Rientrano infine tra le aree meno istruite anche due regioni francesi, la Corsica e la Guyana, così come la Sterea Elláda in Grecia, la Panonska Hrvatska in Croazia e le Isole Azzorre in Portogallo.

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Gianluca De Feo