Siria, maxi sequestro Captagon: 12 milioni di pillole saranno distrutte

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Sequestro Captagon, 21 ottobre 2025

Operazione del Dipartimento antidroga in coordinamento con le forze di sicurezza interna dell’area Al Dumayr, che si trova a pochi chilometri dalla capitale. Arrestato un sospettato, si cercano gli altri memebri della rete di narcotrafficanti

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Maxi sequestro di Captagon in Siria. Un raid contro una rete di narcotrafficanti nell’area di Al Dumayr nei pressi della capitale ha portato le autorità siriane a sequestrare 12 milioni di pillole di Captagon. L’operazione antidroga è una delle più grandi mai concluse dalla caduta dell’ex presidente siriano Bashar Al Assad, ora in esilio a Mosca. Il materiale sequestrato sarà distrutto. Il risultato raggiunto dal ministero degli Interni, rientra nel quadro della nuova strategia adottata dal governo volta a reprimere la produzione e il traffico delle sostanze stupefacenti. 

La maxi operazione

Secondo il Ministero degli Interni siriano, il Dipartimento antidroga, in coordinamento con le forze di sicurezza interna dell’area interessata, ha condotto un'"operazione mirata" in seguito a segnalazioni di intelligence su un tentativo di contrabbando pianificato, riporta l’agenzia di stampa siriana Sana. Durante l’operazione è stato arrestato un uomo che è sospettato di essere di alto rango nella rete ed è ora in custodia cautelare in carcere mentre le autorità continuano a perseguire gli altri soggetti coinvolti. L'operazione riflette "l'approccio determinato del dipartimento nella lotta al contrabbando, all'interruzione delle sue fonti e al perseguimento" dei responsabili del traffico di droga, ha sottolineato direttore del Dipartimento per la lotta agli stupefacenti Khaled Eid. 

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Durante il regime di Bashar Al Assad il commercio di Captagon ha rappresentato un’importante fonte di finanziamento per il governo dell’ex presidente. Poco dopo la fuga di Assad avvenuta nella notte tra il 7 e l’8 dicembre dello scorso anno, l’agenzia di stampa AFP dichiarò che i suoi giornalisti videro una pila di psicofarmaci bruciare nella base aerea di Mazzeh, vicino a Damasco. Nel frattempo, Levant 24, un'agenzia di stampa siriana, pubblicò un filmato di una fabbrica di Captagon gestita - secondo quanto riportato – da uomini vicini all’ex presidente nella periferia di Douma.  Il Captagon è una sostanza psicoattiva che contiene fenetillina ed è stato prodotto per la prima volta intorno agli anni Sessanta. Come spesso accade quando si parla di nuove sostanze psicotrope, il Captagon è stato vietato nella maggior parte dei paesi solo negli anni Ottanta a causa di due ragioni principali: assuefazione ed effetti collaterali. Secondo delle stime realizzate da alcuni dei più rilevanti centri di ricerca internazionalei – come Royal United Services Institute, New Lines Institute, The Conflict and Environment Observatory –, alla fine del 2024 circa l'80 percento del Captagon esportato a livello mondiale è stato prodotto in Siria sotto il comando del regime della famiglia al-Assad. Per il presunto coinvolgimento nel commercio di Captagon, nel 2023 gli Stati Uniti hanno sanzionato diversi cittadini siriani, tra cui due parenti di al-Assad. Essendo stata la sostanza stupefacente un’alternativa economica di grande rilevanza per il regime soprattutto dopo il 2011, una volta caduto il governo, i nuovi funzionari che hanno assunto il potere hanno avviato una serie di operazioni volte a rintracciare e smantellare le organizzazioni criminali impegnate nel contrabbando della sostanza un tempo protette dallo stesso stato. Il nuovo leader Al Jawlani ha chiesto alla comunità internazionale di revocare le sanzioni e cercare di rilanciare l'industria petrolifera e del gas. Esperti internazionali e agenzie di controllo sulle sostanze stupefacenti hanno evidenziato che, “sebbene la produzione su larga scala sponsorizzata dallo Stato in Siria sia crollata, esistono ancora piccoli laboratori agili”- come quello smantellato martedì – e i trafficanti stanno cercando di disperdere la produzione e le scorte di droga dalla Siria nei paesi vicini, riporta OCCRP – Organized Crime and Corruption Reporting Project. 

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