Furto al Louvre, bottino dal valore di 88 milioni di euro: il museo di Parigi resta chiuso

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Prosegue la caccia ai ladri che domenica hanno rubato nove gioielli della collezione di Napoleone al Louvre. Come ha riferito il procuratore di Parigi, il valore della refurtiva è di 88 milioni di euro. L’episodio ha acceso forti polemiche sulla sicurezza dei musei francesi, con la ministra Dati che parla di “quarant’anni di incuria”. Nel mirino Dominique Buffin, responsabile della sicurezza del museo, al centro di richieste di dimissioni

 

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Continua la caccia ai responsabili del furto dei gioielli al Louvre. Domenica 19 ottobre alcuni ladri sono entrati nel museo e, dopo essere saliti su un montacarichi vestiti con gilet gialli da operai, hanno rubato nove pezzi della collezione dei gioielli di Napoleone. Tra questi, una collana, una spilla e la tiara di Giuseppina Bonaparte, in mostra nelle vetrine nella Galleria d'Apollon. Il procuratore di Parigi Laure Beccuau ha annunciato che il bottino è stato valutato dal curatore del museo a 88 milioni di euro. L’operazione, durata circa sette minuti, si è conclusa con la fuga dei resposabili, che si sono dileguati portando via otto gioielli e perdendone per strada soltanto uno, la preziosa corona dell'imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III, rimasta danneggiata nella fuga. La procura di Parigi ha aperto un'inchiesta per furto organizzato e associazione a delinquere. In cima ai sospetti la criminalità organizzata, a partire da quella estera. Intanto, il museo è stato chiuso.

Il valore del bottino

"I danni sono stati stimati dal curatore del Louvre a 88 milioni di euro", una somma "estremamente spettacolare", ha riferito il procuratore di Parigi. Una cifra che "non è in alcun modo parallela o paragonabile ai danni storici", ha aggiunto Beccuau all'emittente Rtl, specificando che i criminali "non guadagneranno" questa cifra "se hanno la pessima idea di fondere questi gioielli".

Polemiche sulla sicurezza nei musei francesi

I gioielli rubati sono pezzi unici, difficili da piazzare sul mercato, il che fa pensare a un’azione su commissione. Il colpo ha scatenato una bufera di polemiche sulla sicurezza nei musei francesi. La ministra della Cultura Rachida Dati ha denunciato “40 anni di incuria”. “Abbiamo sbagliato, i ladri sono stati capaci di dare un'immagine davvero deplorevole della Francia”, ha ammesso il ministro della Giustizia Gérald Darmanin. Nel mirino delle polemiche è finita anche Dominique Buffin, responsabile della sicurezza del Louvre, accusata da alcuni esponenti politici di aver messo a rischio i tesori nazionali francesi. Con un passato nel ministero della Cultura e nella polizia francese, ora deve affrontare richieste di dimissioni e accuse di inadeguatezza.

Le critiche

Tra le voci più critiche, Marion Maréchal, eurodeputata e nipote di Marine Le Pen, ha dichiarato che la Francia è “lo zimbello del mondo” a causa del “furto ridicolo”. "Un'umiliazione per la Francia", ha detto il presidente del Rassemblement National, Jordan Bardella, mentre Marine Le Pen ha sostenuto che "i nostri musei ed edifici storici non sono in sicurezza proporzionata alle minacce che pesano su di loro". Da anni infuriano le polemiche sulla sicurezza e la vetustà delle strutture del Louvre. Il 16 giugno i dipendenti avevano scioperato per denunciare la mancanza di personale. A gennaio, la direttrice del museo, Laurence des Cars, aveva allertato Rachida Dati sulla "moltiplicazione di avarie" e sull'impellenza di "grandi lavori". Alla fine di gennaio, con un discorso davanti alla Gioconda, Emmanuel Macron aveva annunciato "un vasto cantiere di rinnovamento" del museo per un totale di 500 milioni di euro.

La ricostruzione del Ministero della Cultura

Stando alle informazioni ufficiali diffuse dal ministero della Cultura, "gli allarmi sulla finestra esterna della galleria di Apollo e sulle due vetrine" infrante "sono scattati". "Al momento dell'effrazione - spiega il ministero diretto da Rachida Dati, la prima ad accorrere sul posto - particolarmente rapida, i cinque agenti del museo presenti nella sala e negli spazi adiacenti sono immediatamente intervenuti per applicare il protocollo di sicurezza: stabilire il contatto con le forze dell'ordine e proteggere prioritariamente le persone". Secondo il bilancio del ministero, i banditi "sono stati messi in fuga e hanno lasciato dietro di loro attrezzature e oggetti che stavano rubando, come appunto la corona dell'imperatrice". “I rapinatori sono rimasti nella sala 3 minuti e 57 secondi o 3 minuti e 52 secondi. Sono andati direttamente verso le vetrine, sapevano esattamente ciò che volevano. Sono stati molto efficaci" - ha aggiunto la ministra francese della Cultura, Rachida Dati -“Uno dei malviventi ha cercato di incendiare il montacarichi", e questo ha consentito “di lasciare indizi sul posto".

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