Durante la cena che ha concluso il suo primo giorno di visita, il presidente della Repubblica ha ricordato l’amicizia tra Roma e Bruxelles e la loro comune responsabilità nel difendere l’Unione Europea. “Non possiamo permetterci cedimenti”, ha affermato, richiamando la necessità di reagire alle pressioni globali che minacciano la convivenza pacifica tra i popoli
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Bruxelles la visita di Stato nel Regno del Belgio, nel corso del brindisi alla cena che ha chiuso la prima giornata della suo viaggio, ha pronunciato un discorso di forte valore politico e simbolico, dedicato al ruolo dell’Europa e alle minacce che oggi ne mettono alla prova l’identità. “Oggi le Istituzioni Europee si confrontano con sfide esistenziali. Regno del Belgio e Repubblica Italiana, forti dei loro valori e della loro storia democratica, possono sostenere l'Unione Europea in una fase storica in cui sfide globali vogliono porre in discussione principi fondanti della nostra stessa Unione e della convivenza pacifica tra i popoli. Non possiamo permetterci cedimenti”, ha dichiarato Mattarella, richiamando alla necessità di un impegno condiviso per difendere il progetto europeo.
"Unione europea garanzia di libeertà e progresso dei popoli"
Nel suo intervento, il capo dello Stato ha voluto sottolineare come l’Unione rappresenti non solo un pilastro politico e istituzionale, ma anche un patrimonio di libertà e diritti che va protetto da chi tenta di minarne le fondamenta. “L'Unione europea è garanzia della libertà e del progresso dei nostri popoli. Sono intollerabili narrative e atti che vorrebbero indebolire la sovranità e la libertà del popolo europeo e degli altri popoli”, ha aggiunto, avvertendo contro le derive populiste e i tentativi di delegittimare il progetto comunitario. Mattarella ha ricordato le origini dell’integrazione europea, nate anche grazie al contributo congiunto di Belgio e Italia nel Dopoguerra: “L’Europa è un continente che, poco meno di settanta anni fa, i nostri due Paesi hanno contribuito a unire – anche grazie ai nostri leader politici dell’epoca – nel nome di valori comuni, di prosperità condivisa e di un futuro di pace”. Parole che rievocano la visione dei padri fondatori e riaffermano l’attualità del loro progetto in un contesto globale segnato da nuove tensioni.
Approfondimento
Mattarella, incontro con i Reali del Belgio: visita al Milite ignoto
La citazione di la Fontaine: "Ogni nazione che fa la guerra commette un crimine"
Mattarella ha poi citato il premio Nobel per la pace, Henri la Fontaine: "Nel suo discorso alla prima Assemblea della Società delle Nazioni - che aveva contribuito a fondare - disse: 'La guerra è il diritto che i popoli si sono arrogati di essere giudici, parti e carnefici nella propria causa. Questa idea dobbiamo eliminarla non solo dal nostro diritto nazionale, ma anche dal diritto internazionale, e ogni nazione che farà ricorso alla guerra, anche se la sua causa è giusta, dovrà essere considerata colpevole di aver commesso un crimine".
Leggi anche
Mattarella: “Troppi squilibri in retribuzioni manager-dipendenti"
Il riferimento a Marcinelle: "Luogo simbolo"
Non è mancato il riferimento alla tragedia di Marcinelle, dove martedì si recherà il presidente della Repubblica e i reali del Belgio. "Sono grato alle Loro Maestà per aver deciso di essereci. Per tutto ciò che la tragedia del Bois du Cazier rappresenta per il Belgio e l'Italia, per l'intera storia europea. Un luogo simbolo dell'animo e della dedizione di quanti, giunti dall'Italia e da altri Paesi europei, lottavano - attraverso il duro lavoro - per risollevare sé stessi e le loro famiglie dalla devastazione del Secondo conflitto mondiale". Poi ha aggiunto "Il Belgio è stato terra di accoglienza e le comunità di origine italiana hanno saputo corrispondere con laboriosità e creatività. Giorno dopo giorno Bruxelles e Roma - unite dalla nostra amicizia e da un solido rapporto bilaterale - hanno continuato a offrire il proprio contributo per dar vita a un'Europa di pace e prosperità diffusa".