L'ufficio bilancio della Casa Bianca sta dando istruzioni alle agenzie federali di preparare piani per i tagli, prendendo di mira in particolare i dipendenti che lavorano per programmi che non sono legalmente tenuti a proseguire
La Casa Bianca sta valutando licenziamenti di massa e permanenti nelle agenzie governative se il Congresso non approverà un bilancio entro il 30 settembre. Lo rivela un documento ufficiale pubblicato sul sito di Politico. La scadenza di fine mese è cruciale per adottare un bilancio, anche temporaneo, ed evitare uno "shutdown", ovvero una paralisi del governo federale. "Negli ultimi 10 anni, il Congresso ha sempre approvato un bilancio entro il 30 settembre in modo bipartisan", ha dichiarato Russell Vought, direttore repubblicano dell’Ufficio di Gestione e Bilancio (OMB) della Casa Bianca, in una nota alle agenzie federali. "Purtroppo, i Democratici del Congresso intendono interrompere questa tendenza con richieste folli, bloccando il governo nei prossimi giorni."
Probabili tagli permanenti al personale federale
La direttiva, delineata in una nota dell'Office of Management and Budget, rappresenta una netta rottura rispetto alla gestione da parte del governo degli scenari di shutdown e un'escalation da parte dell'amministrazione in una situazione di stallo con i democratici sui finanziamenti federali. Nel documento, Vought chiede alle agenzie federali di sviluppare piani di riduzione del personale per i dipendenti impegnati in programmi senza finanziamenti attuali o fonti esterne, considerati "incoerenti con le priorità del Presidente Trump". L’OMB precisa che tali riduzioni, effettuate dopo la scadenza dei finanziamenti, sarebbero permanenti. Uno shutdown comporterebbe l’interruzione di gran parte dei servizi federali, con centinaia di migliaia di lavoratori in congedo forzato, disagi al traffico aereo e sospensioni di molte prestazioni previdenziali.
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I Democratici Usa: "Trump vuole incutere timore"
I Repubblicani, che controllano entrambe le Camere del Congresso, devono negoziare con i Democratici per ottenere almeno sette voti al Senato, a causa delle regole di procedura. I Democratici chiedono il ripristino di centinaia di miliardi di dollari di spesa sanitaria, mentre i Repubblicani propongono un piano di spesa provvisorio di sette settimane, fino a fine novembre, definendolo l’unica opzione disponibile. Nessun incontro è previsto tra il Presidente Trump e i Democratici prima della scadenza del 30 settembre. Se il Congresso approverà un bilancio prima di quella data, “le misure descritte non saranno necessarie”, precisa l’OMB. Il leader della minoranza democratica al Senato, Chuck Schumer, ha definito il documento, citato dal New York Times, “un tentativo di intimidazione”. “Donald Trump licenzia dipendenti federali dal primo giorno, non per governare, ma per incutere timore”, ha dichiarato Schumer, aggiungendo che “non è una novità e non ha nulla a che fare con il finanziamento del governo”.