La pandemia ha reso gli americani più maleducati

La pandemia da Covid-19 ha causato una serie di conseguenze sulle nostre società: dai ritardi nelle cure di altre malattie all’aumento dei disturbi di salute mentale, dalla chiusura temporanea o definitiva di molte imprese fino all’interruzione delle catene di approvvigionamento globali, con ripercussioni durature su commercio e prezzi. A queste ricadute negative se ne aggiunge però un’altra, più subdola ma altrettanto significativa: secondo un sondaggio del Pew Research Center, molti americani percepiscono un peggioramento dei comportamenti pubblici e della convivenza civile. A oltre cinque anni dall’inizio dell’emergenza sanitaria, quasi la metà degli adulti statunitensi ritiene infatti che le persone si comportino in maniera più scortese rispetto a prima, e uno su cinque afferma che la maleducazione sia aumentata “di molto”. Un altro 44% sostiene che le cose siano rimaste pressoché uguali, mentre solo un’esigua minoranza nota un miglioramento. Non sorprende, quindi, che circa un terzo degli intervistati dichiari di assistere spesso o quasi sempre a episodi di scortesia quando si trova in spazi pubblici e un ulteriore 46% affermi di vederli “talvolta”. I comportamenti disdegnati Ma cosa significa, concretamente, essere percepiti come “maleducati”? L’indagine ha preso in considerazione otto tipi di comportamenti legati all’etichetta sociale. I più condannati dagli americani risultano essere il fumare in presenza di altre persone e scattare foto o girare video di qualcuno senza il suo consenso . Seguono il portare bambini in luoghi pensati per adulti come bar o ristoranti eleganti , esibire parolacce su indumenti o manifesti e imprecare ad alta voce in pubblico . Un po’ meno netta la condanna verso chi ascolta musica ad alto volume in spazi comuni o indossa gli auricolari mentre parla con qualcuno : in questi casi oltre un quarto degli intervistati risponde che “dipende dal contesto”. L’unico comportamento che divide davvero l’opinione pubblica americana è portare animali domestici in spazi pubblici chiusi: il 45% lo considera inaccettabile, il 40% pensa che dipenda dalla situazione e un 14% lo trova generalmente accettabile. Le opinioni cambiano molto a seconda delle fasce demografiche. L’età è il fattore che incide di più, con gli anziani molto più severi rispetto ai giovani. Ad esempio, l’89% degli over 65 condanna le imprecazioni in pubblico, contro appena il 38% degli under 30. Un divario simile si registra sull’esibizione di parolacce o sull’uso delle cuffie durante un’interazione . Anche il genere ha una certa influenza, con le donne che tendono a essere più rigide degli uomini, in particolare sul tema della privacy: il 78% di loro considera inaccettabile fotografare qualcuno senza permesso, contro il 69% degli uomini. Il reddito introduce sfumature diverse: i più abbienti si mostrano più intransigenti sulla maggior parte dei comportamenti, ma sono i meno critici quando si tratta di portare bambini in luoghi per adulti. Per una volta, invece, l’orientamento politico non produce differenze significative.

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Gianluca De Feo