Per gli americani il crimine è un problema ma Trump non è la soluzione

Lo scontro tra Trump e gli abitanti delle grandi città americane si sta facendo sempre più acceso. Lo scorso fine settimana, migliaia di abitanti di Chicago sono scesi in piazza per protestare contro le minacce del presidente di schierare la guardia nazionale per contrastare la criminalità nella città e di inondarla di agenti anti-immigrazione dell’ICE, l’agenzia federale responsabile del controllo della sicurezza delle frontiere e dell'immigrazione. A inasprire le polemiche è stato anche un post pubblicato da Trump su Truth Social, contenente un’immagine che lo ritrae in divisa militare, con sullo sfondo Chicago in fiamme e la scritta “Chipocalipse Now”. Ad accompagnarla, una citazione volutamente distorta del film "Apocalypse Now" che recita: “Mi piace l’odore delle deportazioni al mattino”, e dalla frase “Chicago scoprirà presto perché si chiama Dipartimento della Guerra” – in riferimento all’ordine esecutivo firmato pochi giorni prima con cui il presidente ha deciso di rinominare il Dipartimento della Difesa in Dipartimento della Guerra. Il crimine nelle metropoli è un problema per 8 americani su 10 Trump si sente legittimato ad adottare questa linea dura sulla base di percezione diffusa: due terzi degli americani ritengono che il crimine rappresenti un grave problema a livello nazionale, una percentuale che cresce fino all’81% se si parla specificamente delle grandi città. Al contrario, solo una minoranza considera la criminalità un problema serio nelle piccole città, nelle aree rurali o nella propria comunità locale. Questi dati emergono da un sondaggio condotto a fine agosto da Associated Press e il NORC Center for Public Affairs Research e mostrano anche un’altra differenza significativa su base territoriale: il 37% degli abitanti dei centri urbani considera il crimine una questione rilevante nel proprio quartiere, contro il 19% dei residenti in periferia e il 22% di chi vive in campagna. Ciò conferma che la preoccupazione diretta cresce laddove la densità urbana è maggiore, ma mette in evidenza anche una discrepanza nella percezione: quando si parla della propria comunità locale molti rispondenti percepiscono la criminalità come un problema meno serio rispetto al piano nazionale o a quello delle grandi città nel complesso. I cittadini critici con le scelte di Trump Sul fronte delle soluzioni adottate da Trump, però, la popolazione si divide. Il 55% ritiene accettabile che l’esercito e la Guardia Nazionale diano supporto alla polizia locale nelle grandi città, mentre solo un terzo degli intervistati è favorevole al passo più radicale già fatto da Trump a Washington, ovvero che il governo federale assuma il controllo diretto dei dipartimenti di polizia. Le divisioni si accentuano però lungo le linee partitiche: tra i repubblicani, ben l’80% approva l’uso dell’esercito e della Guardia Nazionale come supporto alle forze locali, ma solo la metà accetta l’idea di un commissariamento federale delle polizie cittadine. I democratici, invece, respingono in larga misura qualsiasi intervento militare federale nelle città: il 63% è contrario all'impiego della Guardia Nazionale, il 78% al controllo della polizia da parte del governo. Come già successo nel caso dell’immigrazione, anche sulla criminalità Trump sembra dunque stare dando una risposta esagerata a un problema sentito dalla maggior parte della popolazione su cui poteva agire in maniera più strategica per ottenere consensi. Gli americani sono preoccupati per la criminalità e appoggiano soluzioni come, ad esempio, un aumento delle risorse per le forze dell’ordine, ma non accettano facilmente l’idea di una militarizzazione o di un intervento diretto del governo federale nelle grandi città. L’errore di Trump è pensare che visto l’alto livello di preoccupazione nei confronti di un problema, l’elettorato si schiererà automaticamente con chi usa il pugno duro. Ma l’opinione pubblica è più sfumata di così: riconosce un problema, ma non sempre approva tutte le soluzioni proposte, soprattutto se percepite come eccessive o autoritarie.

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Per gli americani il crimine è un problema ma Trump non è la soluzione

Gianluca De Feo