Proteste in Nepal, l'esercito impone il coprifuoco

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Dopo le violente manifestazioni dell’8 e 9 settembre, i militari hanno fatto sapere che ogni atto di protesta, vandalismo, incendio o assalto a persone o proprietà verrà considerato come attività criminale. Nei giorni scorsi migliaia di giovani sono scesi in piazza per contestare la corruzione dilagante e il blocco dei social network (poi revocato). Almeno 23 i morti e centinaia i feriti. Assaltati e incendiati i palazzi governativi

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Il Nepal è precipitato nel caos. E, dopo le violente proteste dell’8 e 9 settembre, l’esercito ha imposto il coprifuoco in tutto il Paese. Lunedì e martedì migliaia di giovani sono scesi in piazza a Kathmandu, la capitale, per contestare il nepotismo e la corruzionie dilaganti nel Paese, oltre che il blocco dei principali social network (poi revocato). Durissimi gli scontri con la Polizia, con almeno 23 morti e centinaia di feriti. Neanche la notizia delle dimissioni del premier Khadga Prasad Sharma Oli "per contribuire a normalizzare la situazione", ha fermato le contestazioni. Sono stati dati alle fiamme il Parlamento, l'ufficio del Presidente, la Corte Suprema, sedi di tribunali, uffici del fisco e il quartiere generale della più grande azienda editoriale nepalese, che pubblica il quotidiano Kantipur Post. I manifestanti hanno attaccato anche i palazzi reali. Dopo le istituzioni, è stata la volta delle abitazioni dei leader dell'establishment politico, incendiate e saccheggiate. La moglie dell'ex premier Jhalanath Khanal è morta per le ustioni riportate nell'incendio della sua villa. "Tre agenti di polizia sono stati uccisi e oltre 13.500 detenuti sono evasi dalle carceri del Paese", ha spiegato inoltre il portavoce della polizia, Binod Ghimire.

Le misure di sicurezza imposte dall'esercito 

Ora il Nepal  è senza governo e con l'esercito che, dopo avere invitato ad interrompere le violenze, si è dichiarato "impegnato a proteggere la sovranità nazionale, l'integrità territoriale e l'unità del Paese". I militari da oggi hanno imposto in tutto il Paese misure di sicurezza restrittive e il coprifuoco serale, a partire dalle 5 del pomeriggio. Un comunicato informa che ogni forma di manifestazione, vandalismo, incendio o assalto a persone o proprietà verrà considerato attività criminale. Secondo l'esercito "queste misure sono necessarie per evitare gli incidenti causati dalle agitazioni. Ci sono anche seri rischi di stupri e di attacchi violenti agli individui". Fino a quando le misure resteranno in vigore, potranno circolare solo i veicoli impegnati nei servizi essenziali.

Approfondimento

Nepal, proteste a Kathmandu contro governo e blocco social

epa12366472 A view of the destroyed Parliament building in Kathmandu, Nepal, 10 September 2025, following violent demonstrations that destroyed major government buildings, including the Parliament and the government secretariat, Singha Durbar. The protest, which began on 08 September, was led by a group of youths identifying themselves as Generation Z, against corruption and a government-imposed social media ban.  EPA/NARENDRA SHRESTHA
Il palazzo del Parlamento distrutto a Kathmandu, Nepal, il 10 settembre 2025 - ©Ansa

Un futuro incerto

Intanto il Presidente Paudel ha invitato tutti i partiti al dialogo nei prossimi giorni per risolvere la crisi. Ma molto dipenderà da come agiranno i giovani, i veri protagonisti delle sommosse. Sono tutti sotto i 30 anni, molti di loro studenti, riuniti in un movimento apartitico che non riconosce nessuna bandiera e che chiede maggiore libertà di espressione, la fine della corruzione e lo svecchiamento di una classe politica i cui leader hanno un'età media di circa 70 anni. 

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