Secondo quanto ha riferito l'emittente pubblica Nhk, la decisione è motivata dalla volontà del premier di evitare divisioni all'interno del partito. Mentre per il quotidiano Asahi Shimbun Ishiba non sarebbe riuscito a resistere alle crescenti richieste di dimissioni. Ora, i membri del partito al governo cercheranno di indire una nuova corsa alla leadership dopo le disastrose elezioni per la Camera Alta
Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba si dimette. Ad annunciarlo è stato lo stesso premier nel corso di una conferenza stampa convocata d'urgenza. "Con la firma dell'intesa e quella del decreto presidenziale da parte del presidente Trump, abbiamo superato un ostacolo fondamentale", ha detto Ishiba con voce visibilmente commossa. "Vorrei passare il testimone alla generazione successiva", ha aggiunto. Secondo quanto ha riferito l'emittente pubblica Nhk, la decisione è motivata dalla volontà del premier di evitare divisioni all'interno del partito. Mentre per il quotidiano Asahi Shimbun Ishiba non sarebbe riuscito a resistere alle crescenti richieste di dimissioni. Le dimissioni sono arrivate a seguito dell'incontro con con il ministro dell'Agricoltura, Shinjiro Koizumi, e l'ex primo ministro Yoshihide Suga, esponente di spicco del partito, che hanno esortato Ishiba a prendere la decisione, secondo quanto riportato dai media. Il partito Ldp di Ishiba era uscito sconfitto alle ultime elezioni parlamentari. A luglio aveva perso la maggioranza anche nella Camera Alta del parlamento, dopo che nell'autunno del 2024 era finito in minoranza nella Camera Bassa.
Le dimissioni di Ishiba
Nonostante la batosta elettorale, Ishiba aveva fatto a lungo muro sull'ipotesi di lasciare citando la necessità di un governo saldo per affrontare una difficile contingenza economica. "Quasi un decimo dei lavoratori, circa sette milioni di persone, vive al salario minimo o quasi. Prenderò le decisioni appropriate al momento opportuno. Ma prima di tutto, credo di dover dedicare tutti i miei sforzi a realizzare ciò che la gente vuole veramente che io realizzi", aveva detto. Ma la valanga delle proteste nel partito non si è fermata e avrebbe finito per costringerlo a un passo indietro. Politico di lunga data, il 68enne ha vinto la presidenza del Ldp al suo quinto tentativo, ma la coalizione di governo da lui guidata ha perso la maggioranza nella Camera bassa nelle elezioni generali tenutesi meno di un mese dopo la sua nomina.