La presidente della Commissione europea è intervenuta sul Sole 24 Ore in merito all'accordo commercia Stati Uniti-Ue. '"L'Europa deve rafforzarsi, completare il mercato unico"
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un'intervento pubblicato sul Sole 24 Ore in esclusiva per l'Italia è tornata a parlare in merito all'accordo Usa-Ue sui dazi. "L'accordo è una scelta deliberata, la scelta della stabilità e prevedibilità rispetto a quella dell'escalation e dello scontro. Immaginate se solo le due maggiori potenze economiche del mondo democratico non fossero riuscite a raggiungere un accordo e avessero scatenato una guerra commerciale, si sarebbe fatta festa a Mosca e a Pechino. L'accordo è stato invece raggiunto - un accordo forte, seppur imperfetto", ha affermato.
"Ritorsione tariffaria rischia di portare a guerra commerciale"
"Una ritorsione tariffaria dell'Unione rischierebbe d'innescare una guerra commerciale dispendiosa, dalle conseguenze negative per i lavoratori, i consumatori e le industrie europee", ha spiegato von der Leyen, secondo cui "fissando un preciso tetto tariffario onnicomprensivo, abbiamo offerto chiarezza e stabilità ai milioni di europei che vivono del commercio con gli Stati Uniti". Per la presidente della Commissione europea "gli Stati Uniti potranno anche essere il nostro partner commerciale più importante, ma le relazioni economiche che ci legano costituiscono soltanto una delle tessere di un mosaico molto più ampio: pur essendo la principale destinazione del commercio europeo, soltanto il 20% circa delle merci esportate ha come destinazione gli Usa. L'Europa continuerà quindi a rafforzare e diversificare i legami commerciali con ogni angolo del mondo, così da generare esportazioni, occupazione e crescita per l'Unione".
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"Frammentazione normativa Ue nuoce alla crescita"
Inoltre, ha aggiunto che "l'Europa deve rafforzarsi nella capacità di agire in un mondo più volatile. Questo impegno comincia al suo interno, con il completamento del mercato unico. Come ha giustamente affermato Mario Draghi, i rilevanti ostacoli interni e la frammentazione normativa nuocciono alla crescita molto più di qualsiasi tariffa imposta da un Paese terzo. Attualmente il volume degli scambi commerciali tra gli Stati membri dell'Ue è meno della metà di quello tra gli Stati federati degli Usa. Se l'Europa vuole mostrarsi all'altezza delle proprie potenzialità, è questa la sfida più urgente".