Mosca pubblica elenco “russofobi”, da Mattarella a Biden: ecco chi c’è nella lista

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Introduzione

Macron, Duda e alti vertici dell’Ue sono solo alcune delle persone presenti nella lista nera apparsa sul sul sito ufficiale del ministero degli Esteri russo lo scorso 24 luglio. "Quasi ogni giorno, l'incitamento all'odio viene apertamente utilizzato contro la Russia e i suoi popoli", sostiene il ministero guidato da Serghei Lavrov che giustifica la presenza di tutti quei nomi sulla lista. Poi la proposta della portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova: istituire una giornata internazionale per combattere la russofobia

Quello che devi sapere

La lista dei "russofobi"

Il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, l’ex presidente statunitense Joe Biden e il francese Emmanuel Macron: questi sono solo alcuni dei nomi di politici internazionali finiti nella black list della Russia. Sì perché lo scorso 24 luglio, sul sito ufficiale del ministero degli Esteri di Mosca, è apparso un elenco che nomina ad uno ad uno tutti i personaggi ora nel mirino per aver detto frasi che, secondo il Cremlino, “incitano all'odio nei confronti della Russia". Si tratta, come si legge nella stessa lista, di decine di “funzionari e rappresentanti delle élite dei Paesi occidentali” che, per Mosca, si sono lasciati andare a dichiarazioni “russofobe”.

 

Per approfondire: Mosca pubblica lista di dichiarazioni “russofobe”, c’è anche una frase di Mattarella 

La blacklist

"In violazione della risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla 'promozione del dialogo interreligioso e interculturale e la tolleranza nel contesto della lotta all'incitamento all'odio', i rappresentanti dell'establishment politico occidentale e del regime di Kiev sembrano competere anno dopo anno in fervore russofobo nei loro discorsi e dichiarazioni pubbliche". Questo è quanto si legge nella denuncia che Mosca esprime nell'introduzione della blacklist. Come sostiene il Ministero guidato da Sergei Lavrov, "quasi ogni giorno, l'incitamento all'odio viene apertamente utilizzato contro la Russia e i suoi popoli".

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Mattarella e gli altri italiani

Tra gli "esempi più evidenti di tale incitamento all'odio" nella lista della Federazione si trovano anche alcune dichiarazioni del presidente Mattarella. Mosca non perdona al Presidente della Repubblica italiana le parole pronunciate durante un discorso all'Università di Marsiglia il 5 febbraio scorso, in cui tracciava un parallelo tra le guerre di conquista del Terzo Reich tedesco e l'attacco russo all'Ucraina. Nella lista aggiornata di luglio 2025 Sergio Mattarella è l’unico italiano a comparire. In una precedente lista del 2024, invece, insieme al Capo di Stato c’erano anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro della Difesa Guido Crosetto.

 

Per approfondire: Il discorso di Mattarella a Marsiglia

Meloni: “Da Mosca inaccettabile provocazione”

La pubblicazione della black list russa ha provocato l’immediata reazione della politica italiana, in primis della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha ribadito come il nostro Paese abbia “scelto con fermezza di stare al fianco dell'Ucraina di fronte alla brutale guerra di aggressione scatenata dalla Russia ormai tre anni fa, e continua a garantire il proprio sostegno al popolo ucraino nella sua eroica resistenza”. Per la premier, “la pubblicazione da parte del ministero degli Esteri di una lista di presunti ‘russofobi’, accusati di aver ‘incitato all'odio’ contro la Russia, non è altro che l'ennesima operazione di propaganda, finalizzata a distogliere l'attenzione dalle gravi responsabilità di Mosca, ben note alla comunità internazionale e che la comunità internazionale ha condannato fin dall'inizio". 

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Altri esempi di “russofobia”

Oltre ai nomi già citati, nella lista si trovano anche la ex Presidente della Repubblica Ellenica Katerina Sakellaropoulou, il ceco Petr Pavel, il polacco Duda e i vertici dell'Ue. Accanto ai nomi sono trascritte le dichiarazioni considerate "esempi di manifestazione di russofobia": ce ne sono alcune del cancelliere tedesco Friedrich Merz, tre del segretario generale della Nato Mark Rutte e ben sette dell'Alto commissario per la politica estera della Ue, Kaja Kallas. Nella lista del 2024, per quanto riguarda gli Stati Uniti, vi erano cinque americani considerati russofobi tra i quali anche l’allora presidente Joe Biden. Con l’aggiornamento del 2025 l’unico americano nella black list è il senatore Lindsey Graham che recentemente, facendo un parallelo con i raid americani sull'Iran, ha ipotizzato che gli Stati Uniti avrebbero potuto bombardare la Russia se Mosca non avesse osservato l'ultimatum di 50 giorni (ora ridotto a 10) imposto dal presidente Donald Trump per fare la pace con l'Ucraina. "Se Putin e gli altri si chiedono cosa succederà al giorno 51, consiglio loro di telefonare all'Ayatollah", ha scritto su X il senatore.

Lista suddivisa in elenchi

Come detto, la prima black list stilata dal ministero degli Esteri russo risale al 2024 ed è stata aggiornata solo una volta, appunto lo scorso 24 luglio. La lista pubblicata sul sito è divisa in quattro elenchi suddivisi in:

  • esempi "più eclatanti" di dichiarazioni provenienti da "rappresentanti del regime di Kiev" per il periodo 2014-2023; 
  • "rappresentanti del regime di Kiev" per il periodo 2024-luglio 2025; 
  • "funzionari e rappresentanti delle élite occidentali" per il 2024;
  • "funzionari e rappresentanti delle élite occidentali" per il 2025.

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La proposta: istituire giornata internazionale contro la russofobia

Pochi giorni dopo la pubblicazione dell'elenco dei "russofobi", il 26 luglio, la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha proposto di istituire una giornata internazionale per combattere la russofobia, perché "milioni di persone" ne hanno bisogno.

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