I soggetti colpiti vedranno congelati i propri beni, saranno esclusi dal sistema finanziario britannico e non potranno viaggiare nel Paese
Il Regno Unito ha annunciato l'introduzione del primo regime di sanzioni al mondo contro i responsabili del traffico di migranti e anche quanti risultano complici nel facilitare l'immigrazione illegale. I soggetti colpiti vedranno congelati i propri beni, saranno esclusi dal sistema finanziario britannico e non potranno viaggiare nel Paese, come si legge in una nota del governo laburista del premier Keir Starmer, fautore di una linea dura contro gli sbarchi di migranti sulle coste britanniche, che comunque hanno toccato un numero record nei primi sei mesi dell'anno.
Prima "ondata di sanzioni"
La prima "ondata di sanzioni" scatta mercoledì "contro le bande coinvolte nel traffico di esseri umani" e nella promozione dell'immigrazione illegale verso il Regno Unito, nonché contro i loro facilitatori, come finanziatori e aziende che vendono attrezzature per piccole imbarcazioni, si legge nella nota. E ancora: "Le sanzioni sono pensate per colpire individui ovunque si trovino nel mondo, i cui nomi saranno resi pubblici, rendendo illegale qualsiasi interazione con loro da parte del sistema finanziario britannico". I primi obiettivi copriranno una vasta gamma di attività illecite: dalla fornitura delle barche per gli attraversamenti della Manica, al commercio di passaporti falsi, fino ai mediatori che facilitano i pagamenti tramite reti Hawala - un metodo di scambio internazionale di contanti su base fiduciaria nato in Medio Oriente - e ai capi delle bande stesse.
"Dovere morale"
"Per troppo tempo, le bande criminali hanno riempito le proprie tasche corrotte sfruttando le speranze delle persone vulnerabili, promuovendo la migrazione irregolare verso il Regno Unito - ha dichiarato il ministro degli Esteri, David Lammy - non accetteremo più questo stato di cose". Lammy ha parlato di "dovere morale" riferendosi alla nuova stretta lanciata dall'esecutivo laburista "per smantellare le bande e proteggere i confini". Secondo la titolare degli Interni, Yvette Cooper, il nuovo regime sanzionatorio rappresenta "un passo decisivo nella nostra lotta" contro le organizzazioni criminali che traggono profitto dalla sofferenza umana. "Insieme, stiamo inviando un messaggio chiaro: non c'è nascondiglio per chi sfrutta le persone vulnerabili e mette a rischio vite umane", ha aggiunto la ministra.