Re Carlo e i giardini di Highgrove: ecco chi li cura e le condizioni di lavoro

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La tenuta è stata la casa del sovrano prima dell'incoronazione e continua ad essere il suo luogo di rifugio: Carlo cura la gestione della tenuta in prima persona, comprese le annotazioni per i giardinieri che fanno fatica ad accontentare tutte le richieste. Anche la King's Foundation ha aperto un'indagine rilevando carenza di personale e paghe insufficienti

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Gestione meticolosa, rimozione manuale delle singole erbacce, attenzione alla grandezza dei frutti e alla tonalità dei fiori: una mole di lavoro difficile da soddisfare quella richiesta dai giardini di Highgrove, tenuta britannica che è stata la dimora di Re Carlo fino all’ascesa al trono e che rappresenta ancora il suo luogo di rifugio e di pace. Divenuto Re, la proprietà sarebbe dovuta passare al figlio ma Carlo ha deciso di mantenerla a sua disposizione firmando un accordo specifico nel 2021. Da allora il sovrano ha gestito tutto in prima persona, compreso il lavoro dello staff al quale, come rivela il Sunday Times, vengono inviati appunti e richieste alle quali i giardinieri sono tenuti a dare seguito entro la visita successiva del Re. 

"Pessime condizioni di lavoro"

I giardini di Highgrove richiedono quindi molto lavoro e una manutenzione costante: il risultato è una splendida vista agli occhi dei visitatori ma anche un incubo per coloro che ci lavorano. I giardinieri sostengono che le richieste del sovrano siano impossibili da soddisfare a causa della mancanza di risorse e si lamentano delle pessime condizioni di lavoro, tra cui una retribuzione che non va oltre il minimo salariale. Molti di loro infatti negli ultimi anni hanno mollato il colpo: dei 12 giardinieri a tempo pieno assunti nel 2022, 11 se ne sono andati, inclusi due responsabili e un vice capo giardiniere. Come rivela il tabloid britannico, uno di loro aveva servito il Re per decenni, un altro non ha superato la prova dopo aver rivelato di non conoscere un particolare fiore e alla fine del 2023 un altro ha presentato un reclamo alla direzione dei giardini, affermando che il team è sopraffatto dalla mole di lavoro, con risorse insufficienti e in costante difficoltà a soddisfare le richieste del Re.

Indagine della King’ Foundation

Le lamentele dei giardinieri sono ben note a Re Carlo. I reclami sono infatti stati ascoltati dalla King’s Foundation che gestisce i giardini e che ha avviato un’indagine. Sono emerse una cronica "carenza di personale", pratiche di gestione "scarse" e retribuzioni basse che rappresentano  un "problema per il reclutamento e il mantenimento dei giardinieri". Prova ne è il fatto che il tasso di abbandono è così elevato che è stata data "carta bianca" per assumere lavoratori temporanei. 

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