Gli americani non sono più così preoccupati per l’immigrazione

Nel corso dell’ultimo anno la preoccupazione degli americani nei confronti dell’immigrazione è scesa piuttosto drasticamente. Infatti, secondo un sondaggio di Gallup, se nel 2024 il 55% di loro affermava di volerne una riduzione, oggi questa percentuale è scesa al 30% – lo stesso dato del 2021. Allo stesso tempo, una quota record del 79% di adulti statunitensi afferma che l’arrivo di stranieri nel Paese sia positivo. Questi dati mostrano un cambio di rotta rispetto al trend di crescita costante del timore nei confronti dell’immigrazione che si è registrato nei 4 anni precedenti. La diminuzione degli attraversamenti illegali della frontiera sotto l’amministrazione Trump – passati dai circa 87.000 mensili a maggio 2024 ai 25.000 di maggio 2025 – ha sicuramente contribuito a rassicurare l’opinione pubblica. Allo stesso tempo, rispetto a giugno 2024, oggi un numero minore di americani sostiene misure drastiche contro l’immigrazione irregolare, mentre cresce il consenso verso percorsi di cittadinanza per i migranti già presenti sul territorio senza documenti. La gestione interna del fenomeno da parte del presidente Trump è infatti disapprovata da una larga maggioranza della popolazione, in quanto ritenuta troppo dura. Ma chi, negli Stati Uniti, è favorevole o contrario a una riforma migratoria? E perché? Meno americani vogliono un calo dell’immigrazione Come abbiamo visto, nel 2024 la percentuale di americani favorevole a una riduzione dei flussi migratori era pari al 55%, oggi è quasi la metà, 30%. Il 38% degli intervistati da Gallup vorrebbe che l’immigrazione fosse mantenuta al suo livello attuale, mentre il 26% afferma addirittura che dovrebbe aumentare. La percentuale di quanti che ritengono necessario un incremento degli arrivi dall’estero è salita dal 21% nel 2016 al 26% nel 2025, con un picco massimo del 34% nel 2020 e minimo del 16% nel 2024. Invece, la percentuale di coloro che pensano che l’immigrazione debba diminuire è passata dal 38% nel 2016, 28% nel 2020, raggiungendo il massimo nel 2024 fino a scendere alla quota attuale. Infine, la quota di coloro che pensano debba rimanere sui livelli attuali è rimasta piuttosto costante tra una forbice 31-39% tra il 2016 e il 2023, toccando il punto più basso nel 2024 , quando infatti la maggioranza era convinta dovesse essere ridotta. Oggi, con il calo dei livelli di immigrazione illegale, il desiderio di ridurre l’afflusso di stranieri è diminuito ulteriormente tra tutti i gruppi partitici e specialmente tra i Repubblicani, che segnano una discesa di 40 punti percentuali dall’88% nel 2024 al 48% nel 2025. Gli elettori Democratici invece, dopo aver toccato un picco del 50% di opinioni favorevoli a un aumento dell’immigrazione tra il 2020 e il 2022, nel 2024 erano scesi al 26%, per poi risalire al 44% nel 2025. L’opinione degli americani sulle misure restrittive Gli americani sono sempre più inclini all’offerta di percorsi di cittadinanza per gli immigrati privi di documenti e sempre meno a misure rigorose per invertire l’immigrazione illegale. Infatti, il sostegno all’aumento del numero di agenti della pattuglia di frontiera è diminuito di 17 punti, passando dal 76% al 59% nel giro di un anno, e quello al muro di confine tra Stati Uniti e Messico è sceso di 8 punti al 45%. Il motivo è che le persone, visto il calo di attraversamenti illegali delle frontiere, ritengono queste misure sempre meno necessarie. Anche il sostegno per la deportazione di tutti gli immigrati privi di documenti è sempre più in discesa: solo il 38% degli intervistati è a favore di queste misure . La maggioranza degli americani disapprova la gestione dell’immigrazione da parte di Trump Secondo lo stesso sondaggio Gallup, nel complesso, il 35% approva la gestione repubblicana della questione migratoria, il 62% la disapprova. Queste posizioni sono fortemente legate al partito di appartenenza: l’85% dei repubblicani è chiaramente a favore, mentre tra i democratici lo è solo il 2%. L’81% dei democratici disapprova fortemente, mentre solo il 59% dei repubblicani approva con convinzione. Anche l’etnia gioca un ruolo chiave: gli immigranti provenienti da parti dell’America Latina entrati illegalmente al confine hanno infatti opinioni ben diverse dall’americano medio: il tasso di approvazione degli ispanici americani della gestione dell’immigrazione da parte del governo Trump, pari al 21%, è di 14 punti sotto la media nazionale. La crescita dell’immigrazione attraverso confini irregolari negli anni passati ha spinto la maggior parte della popolazione a votare per l’amministrazione Trump evocando restrizioni e chiusure. La risposta del governo sembra aver risolto questo problema e le opinioni degli americani in tema migratorio sono tornate in gran parte alla situazione pre-crisi migratoria. Infatti, si nota una crescita dell’appoggio per l’immigrazione, minor desiderio di ridurlo e maggior sostegno verso la cittadinanza per coloro privi di documenti. Tutto ciò ha comportato una riduzione del timore dell’immigrazione e, di conseguenza, un allentamento del controllo alle frontiere. Gli statunitensi sembrano quindi aver già cambiato la loro linea, diventando più inclini all’integrazione che al respingimento.

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