Al 31 dicembre 2024 la popolazione residente in Italia contava 58 milioni e 934mila individui, in calo di 37mila unità rispetto alla stessa data dell’anno precedente. E il tasso di natalità continua a diminuire. La mortalità è invece in forte calo: nel 2024 si contano sei neonati e 11 decessi per mille abitanti
Nel 1989 il Consiglio direttivo del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite ha scelto l’11 luglio per celebrare la Giornata internazionale della Popolazione. Una data simbolica per riflettere sui dati demografici e sulla natalità. E andando a guardare il trend italiano, un'evidenza è che nel nostro Paese il tasso di fecondità continua a diminuire: con 1,18 figli per donna è stato superato il minimo di 1,19 del 1995, anno nel quale sono nati 526mila bambini contro i 370mila del 2024. Rilevante è anche la crescita della speranza di vita: per il complesso della popolazione residente, la speranza di vita alla nascita è pari a 83,4 anni, quasi 5 mesi di vita in più rispetto al 2023. Sono i dati dell'ultimo report di Istat pubblicato nel 2025 sulla demografia italiana, che ha registrato anche un boom delle emigrazioni per l’estero: sono 191mila (+20,5% sul 2023), delle quali ben 156mila riguardano cittadini italiani che espatriano (+36,5%). E aumentano i neo-cittadini italiani: sono 217mila le acquisizioni della cittadinanza italiana concesse a cittadini stranieri residenti in Italia, superato il precedente massimo di 214mila raggiunto nel 2023. Le famiglie, invece, sono sempre più ristrette: la loro dimensione media scende in 20 anni da 2,6 componenti agli attuali 2,2 (media 2023-2024). Se la natalità in discesa, la mortalità è invece in forte calo: si contano sei neonati e 11 decessi per 1.000 abitanti. Il calo demografico più sensibile, evidenzia sempre Istat, si registra nei Comuni delle Aree interne del Mezzogiorno con una variazione di circa il 5 per mille in meno sull’anno precedente e la riduzione della popolazione in quattro comuni su cinque.
Calo demografico progressivo ma in linea con l’ultimo biennio
In Italia il 2024 ha evidenziato una dinamica demografica per molti versi in continuità con quella dei recenti anni post-pandemici. Insieme a un calo contenuto della popolazione residente, che peraltro continua a invecchiare, alla conferma di una dinamica naturale fortemente negativa, i cui effetti vengono attenuati da una dinamica migratoria più che positiva, e alla progressiva contrazione della dimensione media delle famiglie, il 2024 aggiunge elementi la cui portata va sottolineata. Tra questi, il minimo storico di fecondità, la speranza di vita che supera i livelli pre-pandemici, l’aumento degli espatri di cittadini italiani, il nuovo massimo di acquisizioni della cittadinanza italiana a cui si affianca comunque l’importante crescita della popolazione straniera residente.
Popolazione in aumento in Emilia Romagna e Trentino
Al 31 dicembre 2024 la popolazione residente contava 58 milioni 934mila individui in calo di 37mila unità rispetto alla stessa data dell’anno precedente. Ma il calo di popolazione non coinvolge in modo generalizzato tutte le aree del Paese: mentre nel Nord la popolazione aumenta dell’1,6 per mille, il Centro e il Mezzogiorno registrano variazioni negative rispettivamente pari a -0,6 per mille e a -3,8 per mille. Nelle aree interne del Paese si è osservata una perdita di popolazione. A livello regionale, la popolazione risulta in aumento soprattutto in Trentino-Alto Adige (+3,1 per mille), in Emilia-Romagna (+3,1 per mille) e in Lombardia (+2,3 per mille). Le regioni in cui si riscontrano le maggiori perdite sono invece la Basilicata (-6,3 per mille) e la Sardegna (-5,8 per mille). Nel 2024 le nascite si attestano a quota 370mila, registrando una diminuzione sul 2023 del 2,6%. Calano anche i decessi (651mila), il 3,1% in meno sul 2023, dato più in linea con i livelli pre-pandemici che con quelli del triennio 2020-22. Il saldo naturale, ovvero la differenza tra nascite e decessi, è quindi ancora fortemente negativo (-281mila unità).