Il ventunenne norvegese, Mads Mikkelsen, ha raccontato la sua versione dei fatti ad un quotidiano locale, il Nordlys, descrivendo l’accaduto come un “abuso di potere e molestie”
È stato negato l’ingresso negli Stati Uniti ad un turista norvegese perché aveva salvato sul telefono un meme sul vicepresidente JD Vance. Le forze dell’ordine statunitensi hanno negato, giustificando il fermo con l’uso di stupefacenti. Il turista ventunenne, Mads Mikkelsen, ha raccontato la sua versione dei fatti ad un quotidiano locale, il Nordlys, descrivendo l’accaduto come un “abuso di potere e molestie”. Gli agenti della Custom and Borders Protection, responsabili della sicurezza delle frontiere, avrebbero fermato il ragazzo all’aeroporto Newark dove si stava imbarcando per andare a trovare degli amici a New York, per poi dirigersi ad Austin, in Texas. Dopo il fermo avrebbero interrogato il 21enne sulla questione terrorismo e sul traffico di droga per poi portarlo in una cella detentiva. “Mi hanno portato in una stanza con diverse guardie armate, dove ho dovuto consegnare le scarpe, lo smartphone e lo zaino” ha spiegato il ragazzo al quotidiano norvegese.
La versione del turista norvegese
Dopo essere stato interrogato gli agenti avrebbero minacciato il giovane, facendo pressione affinché gli desse accesso al suo smartphone. Mikkelsen spaventato avrebbe ceduto, e lì le forze dell’ordine, controllando il contenuto del telefono, avrebbero trovato il meme compromettente e una foto del proprietario con una pipa in mano. “Entrambe le immagini sono state salvate automaticamente nella mia galleria da un'app di messaggistica. Ma davvero non immaginavo che queste immagini innocenti potessero fermare il mio ingresso nel Paese” ha spiegato il ragazzo norvegese. Nonostante Mikkelsen abbia provato a rassicurare gli agenti sulla natura scherzosa del meme, questi avrebbero comunque proceduto al prelievo di sangue e delle impronte digitali prima di rimpatriare il giovane in Norvegia.
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La smentita della polizia di frontiera
La Custom and Borders Protection, tramite l’account ufficiale su X, ha smentito la versione di Mikkelsen: “Non gli è stato negato l'ingresso per alcun meme o ragione politica, ma perché ha ammesso di fare uso di droghe”. Secondo il protocollo descritto nel capitolo 212 dell'Immigration and Nationality Act, la legge che regola l'ingresso negli Stati Uniti, chiunque “sia stato riconosciuto come consumatore di droghe o tossicodipendente” può essere respinto alla frontiera. Rimane quindi poco chiara la motivazione per cui gli agenti abbiano negato l’ingresso negli States al giovane turista, una circostanza che, però, negli ultimi mesi sarebbe stata riportata da più viaggiatori, spesso europei.