Lo ha ribadito il direttore generale dell'Aiea intervenendo nel corso di una riunione di emergenza del Consiglio dei governatori dell'agenzia svoltasi a Vienna. Grossi ha sottolineato anche che "accertare i fatti sul campo è un prerequisito per qualsiasi accordo e ciò può essere fatto solo tramite le ispezioni dell'Aiea''. Poi sul sito di Fordow: "Danni molto significativi alle aree sotterranee dell'impianto iraniano di arricchimento dell'uranio anche se nessuno può ancora determinarne l'entità"
Il direttore generale dell'Aiea, Rafael Mariano Grossi, ha chiesto un cessate il fuoco in Iran con l'obiettivo di consentire agli ispettori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica di poter effettuare ispezioni nei siti nucleari iraniani, colpiti dai raid americani delle scorse ore. Lo ha ribadito intervenendo nel corso della riunione di emergenza del Consiglio dei governatori dell'Aiea svoltasi a Vienna, nella quale Grossi ha sottolineato che "accertare i fatti sul campo è un prerequisito per qualsiasi accordo e ciò può essere fatto solo tramite le ispezioni dell'Aiea''. Grossi, proponendo la ''massima moderazione'', ha anche spiegato che ''è necessario che vi sia una cessazione delle ostilità affinché si verifichino le necessarie condizioni di sicurezza e protezione, affinché l'Iran possa consentire alle squadre dell'Aiea di accedere ai siti per valutare la situazione''.
Un inventario delle scorte di uranio
"Dobbiamo consentire agli ispettori di tornare sul sito e fare un inventario delle scorte di uranio, in particolare dei 400 kg arricchiti al 60%", ha dichiarato ancora Grossi a Vienna. E ha aggiunto che Teheran gli aveva inviato una lettera il 13 giugno in cui si segnalava l'attuazione di "misure speciali per proteggere apparecchiature e materiali nucleari".
I danni a Fordow
Il direttore generale dell'Aiea ha fatto poi il punto della situazione per quanto riguarda i bombardamenti americani che probabilmente hanno causato danni "molto significativi" alle aree sotterranee dell'impianto iraniano di arricchimento dell'uranio di Fordow anche se nessuno può ancora determinarne l'entità. "Dato il carico esplosivo utilizzato e la natura estremamente sensibile alle vibrazioni delle centrifughe, si prevede che si siano verificati danni molto gravi", ha affermato Grossi.