Un guasto elettrico, in certe condizioni, potrebbe aver portato allo spegnimento contemporaneo dei due motori, rifeirscono gli esperti. Se ci fosse stata una differenza di appena due secondi, ci sarebbe stata una virata a destra o a sinistra. Invece si sono spenti insieme. Questo potrebbe essere avvenuto soltanto per un malfunzionamento del software, provocato da un segnale sbagliato ai sensori, che ha portato a un guasto elettrico
Una perdita di potenza da entrambi i motori viene vista come la causa più probabile del disastro del Boeing 787-8 Dreamliner di Air India, che il 12 giugno scorso ha causato più di 270 morti. Lo scrivono i media indiani e internazionali. Recuperata una delle due scatole nere dai rottami dell'aereo della compagnia Air India caduto ieri subito dopo il decollo dalla città indiana di Ahmedabad. Sono in corso le ricerche dell'altra, ha riferito l'Hindustan Times. Tutti i passeggeri, tranne uno, a bordo del volo diretto a Londra sono morti dopo che l'aereo si è schiantato.
Ipotesi guasto contemporaneo ai due motori
Secondo l'ex pilota della Us Navy Steve Scheibner, intervistato dalla tv Cnbc, dal video del decollo dell'aereo si vede e si sente l'attivazione della "Ram Air Turbine" (Rat), un dispositivo che si aziona automaticamente in caso di un grave guasto ai due motori o di collasso degli impianti idraulici o elettronici. La Rat usa la velocità del vento per generare una spinta di emergenza. Il pilota dell'aviazione militare indiana Ehsan Khalid, citato dal sito della tv indiana Ndtv, ha dichiarato che "un guasto dei due motori è l'ipotesi di quasi tutti. L'unico sopravvissuto del disastro ha detto di aver udito un suono, che potrebbe essere l'attivazione della Rat".

Approfondimento
Incidente aereo Air India, genitori pilota in lacrime

Voli Air India ancora nel caos a 5 giorni dal disastro aereo
A cinque giorni dal disastro aereo in cui hanno perso la vita 270 persone, tra le quali 29 a terra, Air India continua a cancellare voli internazionali, a causa dei controlli approfonditi sulla sua flotta. Nella giornata di ieri sono stati sei i voli della compagnia annullati, tra cui un Londra-Amritsar, un Delhi-Dubai e un Mumbai-San Francisco. E anche il collegamento da Ahmedabad a Londra Gatwick, che era stato ripristinato lunedì con la nuova sigla AI159 invece della AI171 del volo finito in tragedia, non è stato effettuato, per la mancanza dell'aeromobile. Ad aumentare la confusione, un volo partito da San Francisco con destinazione Mumbai, non solo è stato deviato su Kolkata per la chiusura dei cieli del Pakistan, ma i 211 passeggeri sono anche stati costretti a scendere a Kolkata a causa di un non meglio precisato "problema tecnico": a quel punto all'aeroporto Netaji Subhash Chandra Bose di Kolkata è scoppiato il caos con i viaggiatori che cercavano in tutti i modi, ma spesso invano, di raggiungere la loro destinazione finale.

Approfondimento
Incidente aereo India, ultime parole pilota: "Spinta non raggiunta"

Il pilota aveva 2800 ore di volo, era vicino alla pensione
L'Air India ha confermato che 241 delle 242 persone a bordo non sono sopravvissute, mentre un cittadino britannico è riuscito a salvarsi riportando solo lievi ferite. Emerge inoltre che il pilota era un veterano con quasi trent'anni di esperienza e vicino alla pensione: il sessantenne Sumeet Sabharwal, anche lui morto nel disastro, aveva 8.200 ore di volo alle spalle ed era un addestratore dei voli di linea, con la responsabilità di formare i piloti più giovani.

Identificate 92 vittime restituite 47 salme
Il lento lavoro di identificazione delle vittime dello schianto del volo Air India 171 continua anche oggi ad Ahmedabad, nel nord-ovest dell'India, insieme ai funerali delle vittime le cui salme sono state restituite alle famiglie. Le autorità finora hanno identificato 92 vittime utilizzando campioni di DNA forniti dai loro familiari, ha dichiarato ai giornalisti Rajnish Patel, dell'Ospedale civile di Ahmedabad. Un totale di 47 salme sono state restituite alle loro famiglie, consentendo lo svolgimento dei primi funerali, che sono proseguiti in citta' e altrove. Molti parenti hanno espresso frustrazione e sgomento per la lentezza di queste operazioni. "Ci avevano detto che ci sarebbero volute 48 ore, ma ancora non abbiamo una risposta", ha dichiarato Rinal Christian, 23 anni, il cui fratello maggiore era a bordo del volo 171.