Incidente aereo India, le ultime parole del pilota: "Spinta non raggiunta, precipitiamo"
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A rivelare l’ultimo messaggio del capitano Sumeet Sabharwal alla cabina di controllo è la seconda scatola nera trovata ieri dagli investigatori. Pochi istanti dopo, il velivolo ha perso quota schiantandosi contro un ostello medico. Identificate intanto in tutto 139 delle 279 vittime dell'incidente
Un’ultima chiamata di emergenza dalla cabina di pilotaggio e poi lo schianto. Sumeet Sabharwal, pilota del Boeing 787 della compagnia aerea Air India che si è schiantato ad Ahmedabad il 12 giugno provocando la morte di 279 persone, si era messo in contatto con il controllo del traffico aereo dell’aeroporto subito dopo il decollo. Lo testimonia la seconda scatola nera (quella che registra le voci della cabina di pilotaggio) recuperata ieri dagli investigatori dell'aviazione civile incaricati dell'inchiesta. La prima scatola nera, che contiene i parametri tecnici del volo (velocità, altitudine, traiettoria, motori), era stata trovata il giorno dopo l’incidente nella coda dell’aereo, rimasta incastrata in cima a un edificio. “Spinta non raggiunta, precipitiamo, mayday, mayday”: sono queste, stando ai primi accertamenti, le ultime disperate parole di Sumeet Sabharwal quando si è reso conto di non avere più il controllo del velivolo che ha velocemente perso quota schiantandosi contro un ostello medico. È quanto riporta India Today TV.
Identificazione vittime
Intanto prosegue il lento lavoro di identificazione delle vittime dello schianto. Questa mattina, le autorità hanno identificato 92 vittime utilizzando campioni di DNA forniti dai loro familiari. Lo ha reso noto Rajnish Patel, dell'Ospedale civile di Ahmedabad. Di queste, 23 salme sono state restituite ai familiari. Ieri, tre giorni dopo lo schianto, le autorità indiane avevano invece detto di avere identificato tramite test del Dna 47 vittime e di aver consegnato alle rispettive famiglie 24 corpi. Molti parenti hanno espresso frustrazione e sgomento per la lentezza di queste operazioni.

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L’incidente
Lo schianto del Boeing 787 della compagnia aerea indiana ha causato almeno 279 vittime, secondo l'ultimo bilancio ufficiale. Il Boeing di Air India, con a bordo 242 passeggeri e membri dell'equipaggio, si è schiantato in una zona residenziale di Ahmedabad, a un minuto dal decollo alle 13:39 ora locale (8:39 GMT) del 12 giugno. Secondo l'Autorità per l'aviazione civile indiana, l'aereo trasportava 230 passeggeri - 169 indiani, 53 britannici, 7 portoghesi e un canadese - e 12 membri dell'equipaggio. Un passeggero, seduto vicino a un'uscita di emergenza nella parte anteriore dell'aereo, è miracolosamente sopravvissuto alla caduta dell'aereo contro degli edifici in un quartiere oltre la pista dell'aeroporto. Secondo l'ultimo rapporto ufficiale, almeno 38 persone sono morte a terra.