Oltre allo studente e alla studentessa della scuola Holden di Torino, inizialmente segnalati, diversi attivisti pro-Pal erano stati fermati all'aeroporto egiziano. Fanno parte di una delle numerose delegazioni internazionali fermate "per aver violato le procedure di ingresso nel Paese" e dirette al valico di Rafah per la Global March to Gaza
Sono stati rilasciati 36 attivisti italiani pro Pal che erano stati bloccati all’aeroporto del Cairo, mentre altri 7 sono stati rimpatriati. Erano diretti alla Global march to Gaza verso il valico egiziano di Rafah. Lo hanno riferito gli studenti torinesi Andrea Usala e Vittoria Antonioli Arduini, raggiunti telefonicamente nella capitale egiziana, che sono tra i manifestanti rimessi in libertà. "Ci hanno detto che la marcia non è autorizzata, ma siamo liberi di girare al Cairo", ha spiegato il 25enne Andrea Usala a La Stampa. Oltre ai due studenti italiani della scuola Holden di Torino, diversi manifestanti sono stati bloccati all'aeroporto subito dopo il loro arrivo, senza poter raggiungere i punti di ritrovo per la partenza della marcia internazionale . Lo hanno affermato fonti del movimento "Global March to Gaza Italia".
Israele: "Impedite l'arrivo di attivisti jihadisti"
In una conferenza stampa ieri, gli organizzatori avevano dichiarato che circa 4mila partecipanti provenienti da oltre 40 paesi avevano "prenotato biglietti aerei" per il Cairo, e molti di loro erano già arrivati in Egitto in vista della marcia prevista per venerdì. Secondo l'organizzazione, i partecipanti dovrebbero raggiungere in autobus la città di El-Arish, nella penisola del Sinai, fortemente sorvegliata, prima di percorrere a piedi 50 chilometri verso il confine con Gaza. Lì è previsto che si accamperanno prima di tornare al Cairo il 19 giugno. Israele ha chiesto alle autorità egiziane "di impedire l'arrivo di manifestanti jihadisti al confine tra Egitto e Israele". Tali azioni "metterebbero a repentaglio la sicurezza dei soldati (israeliani) e non saranno consentite", ha affermato il ministro della Difesa Israel Katz.
Egitto: "Qualsiasi delegazione al confine deve ottenere approvazione ufficiale"
In risposta, il ministero degli Esteri egiziano ha affermato che, pur sostenendo gli sforzi per fare "pressione su Israele" affinché revochi il blocco su Gaza, qualsiasi delegazione straniera in visita nella zona di confine deve ottenere l'approvazione attraverso i canali ufficiali. Le autorità egiziane hanno creato una cellula di crisi all'aeroporto internazionale del Cairo "per monitorare l'afflusso di decine di attivisti internazionali in arrivo in Egitto, per esaminarne i visti, autorizzando l'ingresso ad alcune decine di loro e il rimpatrio di altri". In queste ore, infatti, stanno confluendo molte delegazioni all’aeroporto del Cairo, intenzionate a partecipare alla Global march to Gaza. Tra queste, la delegazione italiana. È stato stabilito un coordinamento con il ministero degli Esteri e le compagnie aeree per verificare i visti dei passeggeri in arrivo. Nella mattinata di oggi, 73 attivisti di varie nazionalità sarebbero stati imbarcati per il rimpatrio su un volo diretto all'aeroporto Sabiha di Istanbul.