Si aggrava il bilancio delle vittime: è morto uno dei feriti che era stato ricoverato per le gravi lesioni riportate. Il responsabile è stato identificato: si tratterebbe di un ragazzo di 22 anni, Arthur A., ex studente dell'istituto Borg che avrebbe "sparato 40 colpi" uccidendo almeno 9 persone e togliendosi poi la vita
È stato identificato in Artur A., 22 anni, l'ex studente della scuola austriaca di Gerz che questa mattina è entrato nelle aule dell'istituto piene di studenti e "ha sparato 40 colpi" uccidendo almeno 11 persone, prima di togliersi la vita. Lo ha confermato la polizia austriaca, in conferenza stampa con il cancelliere Christian Stocker, il ministro dell'Interno Gerhard Karner e il governatore della Stiria Kunasek e la sindaca della città Elke Kahr. L'aggressore era in possesso di due armi, una pistola e un fucile da caccia è ha agito da solo, probabilmente - è stato spiegato - per ragioni di "bullismo". Il bilancio si è aggravato nelle ultime ore: l'11esima vittima è uno dei feriti che era stato ricoverato per le gravi lesioni riportate. L'attentatore è stato trovato in un bagno senza vita, mentre sono diversi i feriti ricoverati in ospedale, alcuni dei quali anche gravi. Nel frattempo il cancelliere austriaco Christian Stocker ha annunciato tre giorni di lutto nazionale, bandiere a mezz'asta in tutto il Paese e un minuto di silenzio in tutti gli uffici pubblici domattina.
Operazioni
Alla scuola superiore Borg, che si trova nel quartiere Lend della seconda città più grande dell'Austria, sono intervenute diverse squadre di agenti di polizia e l'unità speciale Cobra. L'allarme è scattato intorno alle 10 di questa mattina, secondo quanto riferito dalla polizia, dopo che sono stati uditi degli spari provenienti alla scuola. L'istituto è stato poi evacuato e le persone sopravvissute sono state portate in un punto di ritrovo sicuro. Sia gli studenti coinvolti che i genitori, continuano le autorità sull'account X della polizia, sono stati supportati dalla squadra di intervento in caso di crisi. Nel corso della perquisizione domiciliare presso l'abitazione dell'autore della strage, la polizia avrebbe trovato un biglietto d'addio.
Testimonianze
"Vivo dall'altra parte della strada, nel quartiere residenziale, e conosco alcuni bambini che frequentano questa scuola - ha raccontato uno studente 22enne dell'istituto teatro della sparatoria al media austriaco Steirerkrone Zeitung - Per me è uno shock enorme. È una situazione da film, soprattutto per l'incertezza che c'è". Il Kronen Zeitung ha rivelato di essere stato in contatto con il marito di un'insegnante che, dopo aver sentito colpi d'arma da fuoco, si è barricata con i suoi studenti in una delle aule.
Il cordoglio
"Sono profondamente scioccata dalla notizia della sparatoria nella scuola in Austria. Ogni bambino dovrebbe sentirsi al sicuro a scuola e poter imparare senza paura e violenza. I miei pensieri sono rivolti alle vittime, alle loro famiglie e al popolo austriaco in questo momento buio". Lo scrive su X l'Alta rappresentante della politica estera dell'Ue, Kaja Kallas, mentre la portavoce capo della Commissione europea, Paula Pinho, raggiunta dalle "notizie orribili e tragiche" da Graz, ha espresso "le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e all'intera città" a nome dell'Europa. "Con dolore apprendo della tragica notizia che vede coinvolta una scuola a Graz, in Austria, dove uno studente ha ucciso diverse persone e ferito delle altre, alcune di loro molto gravi - ha scritto su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni - La mia vicinanza e quella dell'intero Governo italiano va ai familiari delle vittime, unitamente a un pensiero che desidero rivolgere ai feriti e ai loro cari". Ai messaggi di cordoglio si è unito il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, che ha scritto sul social X: "Esprimo il cordoglio mio e del governo per la sparatoria in una scuola a Graz che ha provocato vari morti. La scuola dovrebbe essere un luogo di pace e confronto. La mia vicinanza alle famiglie delle vittime e al popolo austriaco".
