L’acronimo comprende il cognome del presidente e parte dal modo di dire “to chicken out”, che significa decidere di non fare più per paura qualcosa che si era deciso di fare in precedenza. Il riferimento è al tira e molla di Trump sui dazi fra annunci e pause
“Trump Always Chickens Out”. Questo il significato dell’acronimo TACO che ha mandato su tutte le furie Donald Trump. Tradotto letteralmente: Trump torna sempre sui suoi passi all’ultimo minuto per paura. Il riferimento è ai continui cambi di passo del presidente statunitense sui dazi, prima annunciati e poi lasciati in stand by. A chiamare “Taco Trade” la politica commerciale del numero uno della Casa Bianca è stato un giornalista del Financial Times che ha ironizzato in merito al tira e molla tra gli Usa, la Cina e l’Unione europea. La definizione non è passata inosservata e ha suscitato l’ira del presidente che, su un tema che gli sta molto a cuore come quello dei dazi, non ha alcuna voglia di scherzare. E a coloro che gli hanno chiesto un commento ha risposto tagliando corto: “Si chiamano trattative”.
Corte Usa blocca i dazi di Trump
Tra “Taco” e dazi in pausa, quella di ieri è stata una giornata nera per Donald Trump. Nella notte italiana, infatti, il presidente Usa si è visto bloccare temporaneamente i dazi da parte di una corte federale americana che li ha definiti “illegali”. Per la Corte, come riportano i media americani che citano la decisione della Us Court of International Trade, il presidente non ha l'autorità di imporre tariffe globali. La corte, pronunciandosi su due casi distinti, ha emesso una sentenza che ha annullato i dazi imposti da Donald Trump ai sensi dell'International Emergency Economic Powers Act, una legge del 1977 mai invocata prima sulle tariffe. Ora la Casa Bianca presenterà appello contro la decisione dei tre giudici della Us Court of International Trade, che si è schierata con alcuni dati democratici e un gruppo di piccole imprese che avevano fatto causa.