Papa: “Invoco coraggio per chi cerca pace”. Poi al Campidoglio: “Oggi sono romano”

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"Auspico che Roma, ineguagliabile per suo patrimonio storico e artistico, si distingua sempre per i valori di umanità e civiltà predicati dal Valgelo" ha detto il Pontefice. Stamattina, per il Regina Caeli dalla finestra del Palazzo Apostolico: "Impegniamoci a portare l'amore di Dio ovunque ricordandoci che ogni sorella e ogni fratello è dimora di Dio, e che la sua presenza si rivela specialmente nei piccoli, nei poveri e in coloro che soffrono, chiedendoci di essere cristiani attenti e compassionevoli"

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"Oggi con voi e per voi sono romano". Esordisce così, nel pomeriggio, Papa Leone XIV ricambiando il saluto del sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, in Piazza dell'Aracoeli (ai piedi della Scalinata del Campidoglio). "Auspico che Roma, ineguagliabile per suo patrimonio storico e artistico, si distingua sempre per i valori di umanità e civiltà predicati dal Valgelo" ha detto ancora il Pontefice. "Iniziando ufficialmente il ministero di Pastore di questa Diocesi - ha continuato - sento la grave ma appassionante responsabilità di servire tutte le sue membra, avendo a cuore anzitutto la fede del popolo di Dio, e quindi il bene comune della società. Per quest'ultima finalità siamo collaboratori, ciascuno nel proprio ambito istituzionale" ha concluso rivolgendosi al sindaco. Papa Prevost si è poi recato alla Basilica di San Giovanni in Laterano dove, alle ore 17, presiederà la Celebrazione Eucaristica in occasione dell’insediamento sulla Cattedra di Vescovo di Roma. A concelebrare, 25 cardinali, 25 vescovi e 300 parroci della Capitale.

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Il Regina Caeli dalla finestra del Palazzo Apostolico

"Cari fratelli e sorelle, buona domenica! Da pochi giorni ho iniziato il mio ministero in mezzo a voi e desidero anzitutto ringraziarvi per l'affetto che mi state manifestando, mentre vi chiedo di sostenermi con la vostra preghiera e vicinanza". Così Papa Leone XIV prima del Regina Caeli, recitato affacciandosi dalla finestra dello studio del Palazzo Apostolico. "La nostra preghiera abbraccia tutti i popoli che soffrono a causa della guerra. Invochiamo coraggio e perseveranza per quanti sono impegnati nel dialogo e nella ricerca sincera della pace" ha detto il Pontefice. "In tutto ciò a cui il Signore ci chiama, nel percorso di vita così come nel cammino di fede, ci sentiamo a volte inadeguati – ha detto il Pontefice -. Tuttavia, proprio il Vangelo di questa domenica ci dice che non dobbiamo guardare alle nostre forze, ma alla misericordia del Signore che ci ha scelti, certi che lo Spirito Santo ci guida e ci insegna ogni cosa. Se rimaniamo nel suo amore, infatti, Lui stesso prende dimora in noi, la nostra vita diventa tempio di Dio e questo amore ci illumina, si fa spazio nel nostro modo di pensare e nelle nostre scelte, fino a espandersi anche verso gli altri e irradiare tutte le situazioni della nostra esistenza.”

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"Ogni sorella e ogni fratello sono dimora di Dio"

"Agli Apostoli che, alla vigilia della morte del Maestro, sono turbati e angosciati e si chiedono come potranno essere continuatori e testimoni del Regno di Dio – ha sottolineato ancora Leone XIV -, Gesù annuncia il dono dello Spirito Santo, con questa meravigliosa promessa: 'Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui". Il Papa al Regina Coeli ha chiesto ai cristiani di diffondere sempre l'amore di Dio: "Impegniamoci a portare il suo amore ovunque, ricordandoci che ogni sorella e ogni fratello è dimora di Dio, e che la sua presenza si rivela specialmente nei piccoli, nei poveri e in coloro che soffrono, chiedendoci di essere cristiani attenti e compassionevoli".

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