Dazi, Trump allenta le tariffe sulle auto e assicura: "Troveremo un accordo con la Cina"

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Prima di partire per il Michigan, dove è atteso per un comizio sui primi 100 giorni della sua seconda presidenza, il tycoon ha parlato a tutto campo con i reporter che lo attendevano alla Casa Bianca. Spazio anche al Vaticano e al dopo-Bergoglio: “C’è un bravo cardinale di New York”, ha detto riferendosi a Timothy Dolan

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Donald Trump celebra i primi 100 giorni del suo secondo mandato. Prima di lasciare la Casa  Bianca per un comizio in Michigan, il presidente ha parlato a tutto campo con i reporter che lo attendevano nei pressi del Marine One in attesa di decollo. Tra i temi toccati anche quello dei dazi, che continua a tener banco: il tycoon ha anticipato che potrebbe essersi trovato un accordo con l’India, Paese “che sta andando alla grande”. Spazio anche al Vaticano e al dopo-Papa Francesco: “C’è un bravo cardinale di New York”, ha detto Trump, riferendosi a Timothy Dolan.

 

Trump firma decreto che allenta pressione dazi su auto

Ai reporter Trump ha detto di non essere "affatto preoccupato" per il settore automobilistico, ma - come previsto - in queste ore ha firmato un ordine esecutivo che allenta la pressione dei dazi sulle auto. Anche se le tariffe del 25% sulle vetture importate negli Stati Uniti continueranno, l'ordine previene che tariffe aggiuntive, come quelle sull'acciaio e l'alluminio, si sommino. Ma rivede anche i dazi sui componenti, che entreranno in vigore il 3 maggio: i costruttori che producono e vendono negli Usa possono ottenere alcuni rimborsi, anche fino al 3,75% del valore della vettura. 

 

"Troveremo un accordo equo con la Cina"

Donald Trump alleggerisce dunque i dazi sulle auto mostrando "flessibilità" e concedendo più tempo ai costruttori per affrontare la transizione. Ma avverte: le case automobilistiche che non porteranno la produzione negli Stati Uniti saranno "massacrate" dalla sua politica commerciale. E proprio nel Michigan, Stato dell'auto americano, il presidente Usa sceglie di festeggiare i suoi primi 100 giorni, "i migliori di sempre, ed è solo l'inizio. L'età dell'oro è appena iniziata" anche grazie ai dazi. "Siamo stati abusati" dal punto di vista commerciale "da amici e nemici", ha spiegato difendendo le sue tariffe e sottolineando che alla fine un "accordo equo con la Cina ci sarà" Pechino "vuole fare un accordo, noi vogliamo fare un accordo", ha aggiunto". 

"Numero di migranti dal Messico crollato del 99,9%"

 In un evento stile comizio elettorale, Trump si è regalato un bagno di folla per celebrare i successi delle sue prime 14 settimane alla presidenza, durante le quali il "mondo ha assistito a una rivoluzione di buon senso": "abbiamo portato a Washington il cambiamento più profondo della storia". L'appuntamento è stato l'occasione per tornare ad attaccare Joe Biden, il "peggiore presidente della storia", e i democratici "lunatici", "bravi a truccare le elezioni" e che "vogliono un altro mio impeachment". Annunciando l'arrivo "dell'età dell'oro", Trump si è a lungo soffermato sull'immigrazione, il suo cavallo di battaglia. Il numero degli ingressi di migranti senza documenti al confine con il Messico è "crollato del 99,9%: solo tre persone sono entrate", ha detto rivendicando il suo successo. "Congratulazioni America. Se non avessimo vinto le elezioni, i democratici avrebbero consentito l'invasione di 30-40 milioni di illegali, molti dei quali criminali", ha aggiunto criticando i giudici, colpevoli - a suo avviso - di rallentare la sua azione sui migranti. "Nulla fermerà la mia missione di rendere l'America di nuovo sicura", ha assicurato Trump.

 

L'attacco alla Fed: "Non sta facendo un buon lavoro"

Dai migranti il presidente è poi passato all'economia soffermandosi sui dazi e sull'inflazione. Nel suo mirino è tornato Jerome Powell che, però, non ha mai nominato. "L'inflazione è praticamente in calo. C'è una persona alla Fed che non sta facendo un buon lavoro", ha messo in evidenza il presidente Usa ammettendo che non dovrebbe criticare il capo della banca centrale americana. Sui tassi "ne so più di lui", ha osservato.Nei 90 minuti di comizio Trump ha anche ribadito la sua ambizione di vedere astronauti americani piantare la bandiera a stelle e strisce su Marte.     

Trump: "Bezos ha risolto il problema, ha fatto cosa giusta"

Prima del comizio Trump aveva dedicat un passaggio anche ad Amazon, che sembrava volesse evidenziare i costi dei dazi sui prezzi. Jeff Bezos è un "bravo ragazzo. È stato fantastico, ha risolto il problema molto rapidamente e ha fatto la cosa giusta. Ho apprezzato", detto Trump. Secondo quanto riportato da Punchbowl, Amazon era pronta a mettere in evidenza il costo dei dazi nei prezzi dei suoi prodotti. Un'indiscrezione che ha attirato sulla società forti critiche della Casa Bianca. Trump ha poi chiamato Bezos e Amazon ha smentito di aver mai considerato l'idea.

 

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