Usa, Mangione rischia la pena di morte per l'omicidio di Brian Thompson

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Il giovane è accusato di aver ucciso il Ceo di United HealthCare lo scorso 4 dicembre a New York. La procuratrice generale Pam Bondi ha annunciato che chiederà la pena di morte per il 26enne

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Un gran giurì federale ha emesso quattro capi d'imputazione contro Luigi Mangione, il giovane di Baltimora accusato dell'omicidio del Ceo di United HealthCare, Brian Thompson, avvenuto lo scorso 4 dicembre a New York, fuori dall'hotel Hilton. 

Le accuse a carico di Mangione

L’1 aprile l’attorney general Pam Bondi aveva annunciato l'intenzione di chiedere la pena di morte per Mangione. Un giudice  avrà il compito di pronunciarsi su eventuali mozioni, gestire le controversie e sovrintendere all'intero processo, comprese le fasi relative alla richiesta di pena capitale. Mangione inoltre deve rispondere a incriminazioni parallele a New York. L'ufficio del district attorney di Manhattan gli ha infatti contestato un omicidio di primo grado per compiere un atto di terrorismo, reato che comporta l'ergastolo senza sconti di pena. Mangione è stato poi incriminato dallo stesso ufficio per uso di arma da fuoco per commettere un omicidio, che ha il potenziale di portare all’iniezione letale.

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L'omicidio di Thompson

Brian Thompson, Ceo del colosso americano delle assicurazioni United HealthCare, è stato ucciso a New York davanti poco prima delle 7 del mattino (ora locale, le 13 in Italia) del 4 dicembre. Un uomo armato e con il volto coperto ha aspettato il 50enne vicino all'albergo - dove la vittima doveva partecipare a una conferenza - e poi gli ha sparato. Thompson è stato portato al Mount Sinai Hospital in condizioni critiche ed è poi deceduto. Dopo sei giorni in fuga era stato catturato Mangione: 26anni, nato e cresciuto nel Maryland, ex studente della Ivy League, è stato incriminato per l'assassinio.

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