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Deportazioni, un giudice accusa l'amministrazione Trump di oltraggio alla Corte

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Il giudice federale James Boasberg ha ritenuto che vi sia una "probabile causa" per ritenere la Casa Bianca colpevole per aver violato la sua sentenza del mese scorso, che sospendeva le deportazioni di migranti venezuelani in base ad una legge di guerra. Annunciato il ricorso da parte del direttore della comunicazione della White House Steven Cheung

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Un giudice federale di Washington ha stabilito che esistono "motivi probabili" per ritenere l'amministrazione Trump colpevole di oltraggio alla corte per aver violato un suo ordine che vietava la deportazione di migranti venezuelani verso El Salvador. Lo ha riportato il New York Times, citando una dettagliata opinione di 46 pagine redatta dal giudice James E. Boasberg, che accusa i funzionari federali di aver mostrato un "disprezzo volontario" per le direttive del tribunale. La Casa Bianca ha annunciato che farà "immediatamente" appello. "Intendiamo chiedere immediatamente un provvedimento d'appello" ha detto il direttore della comunicazione della Casa Bianca Steven Cheung, "Il Presidente è impegnato al 100% a garantire che terroristi e immigrati clandestini criminali non rappresentino più una minaccia per gli americani e le loro comunità in tutto il Paese". 

Disatteso lo stop alle deportazioni

L’ordine, emesso il mese scorso, imponeva lo stop ai voli di deportazione basati sull’Alien Enemies Act, una legge risalente al periodo bellico. Nonostante la Corte Suprema abbia successivamente annullato quell’ordine, stabilendo che il caso avrebbe dovuto essere discusso in Texas e non a Washington, Boasberg ha sottolineato che la decisione della Corte non giustifica la violazione: "È un principio giuridico fondamentale che ogni ordine giudiziario ‘deve essere rispettato’ - per quanto ‘errato’ possa essere - fino a che non venga annullato da una corte superiore". Il giudice ha inoltre affermato che il governo ha avuto "ampie opportunità" per spiegare il proprio comportamento, ma che "nessuna delle risposte fornite è stata soddisfacente". L'episodio ha riaperto il dibattito sull'uso controverso di leggi emergenziali da parte dell'esecutivo per gestire l'immigrazione, soprattutto nei confronti di cittadini venezuelani in fuga dalla crisi nel loro Paese. 

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