
Alla nascita la bimba "era così piccola che ci sono volute più di qualche settimana perché le lacrime di sollievo si asciugassero e perché la vita con la nostra bambina sana diventasse reale. I suoi piedi erano così piccoli, quasi delle stesse dimensioni delle zampe di uno dei morbidi coniglietti della mia figlia più grande", ha raccontato in un'intervista a Vogue
C’è molto dolore nel racconto della principessa Beatrice. Il 22 gennaio scorso la sua secondogenita Athena è venuta al mondo con un parto prematuro ed un peso di soli 2 chilogrammi. In un’intervista a Vogue la figlia di Andrea, duca di York e di Sarah Ferguson, già mamma di Sienna, ha parlato dei momenti difficili affrontati insieme al marito Edoardo Mapelli Mozzi: "Niente ti prepara al momento in cui ti rendi conto che tuo figlio nascerà troppo presto. Non puoi controllare praticamente nulla ti chiedi se sarà in buona salute, se ci saranno delle complicazioni" ha detto, aggiungendo che alla nascita "era così piccola che ci sono volute più di qualche settimana perché le lacrime di sollievo si asciugassero e perché la vita con la nostra bambina sana diventasse reale. I suoi piedi erano così piccoli, quasi delle stesse dimensioni delle zampe di uno dei morbidi coniglietti della mia figlia più grande".
Le difficoltà del parto prematuro
"Sai che quando nascerà il tuo bambino, i dottori e le ostetriche saranno lì, a fare tutto il possibile per assicurarsi che superi quei primi giorni difficili. Ma non hai idea di come andranno a finire queste cose, cosa succederà dopo. L'incertezza ti lascia con una paura opprimente dell'ignoto" ha proseguito la principessa. "La mia seconda figlia, Athena Elizabeth Rose, è nata il 22 gennaio. Ho imparato così tanto da questo percorso di gravidanza, le cui ultime fasi le ho trascorse con tutte queste domande che mi frullavano per la testa. Dopo le ecografie di routine, ci siamo resi conto che il nostro prezioso carico aveva bisogno di un attento monitoraggio e abbiamo capito che dovevamo prepararci per un arrivo prematuro". "Puoi provare a pianificare il più possibile la gravidanza, ma a volte il tuo corpo (o il tuo bambino) ha altre idee, che in alcuni casi possono portare a un parto prematuro. Ho avuto una vita fuori dall'ordinario, ma le mie gioie e paure nella gravidanza e nella maternità sono le stesse vissute da milioni di altre donne in tutto il mondo. Come innumerevoli altre future mamme, sono rimasta sveglia nelle settimane che precedono il parto, cercando di monitorare ogni movimento del bambino nella mia pancia e chiedendomi mille volte: 'E se succedesse questo o quello?'" ha raccontato. Questa esperienza l’ha segnata portandola a volersi impegnare per fare qualcosa per le altre mamme che si trovano ad affrontare simili situazioni sostenendo un'organizzazione che si occupa di ricerca e prevenzione dei parti prematuri.
