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Ucraina: da volenterosi ipotesi 4 livelli sicurezza per Kiev, con Onu su linea tregua

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Guerra Russia-Ucraina, attacchi a Odessa e Zaporizhzhia
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Guerra Russia-Ucraina, attacchi a Odessa e Zaporizhzhia
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I “volenterosi” stanno lavorando a un piano con 4 livelli di interposizione. "Le linee guida principali dell'accordo sull'Ucraina sono state stabilite", ha detto Trump nello Studio Ovale. “L’Onu non ci proteggerebbe dal desiderio di Putin di tornare”, ha detto Zelensky, che ha reso noto che le delegazioni di Ucraina e Usa si incontreranno lunedì in Arabia Saudita. Sempre lunedì, aveva comunicato in precedenza il consigliere di Putin Yuri Ushakov, i sauditi ospiteranno un nuovo round di colloqui tra russi e americani

William tra le truppe Gb in Estonia: “Sostegno all'Ucraina”

Il principe William ha ribadito il sostegno britannico all'Ucraina nel corso della sua visita nella base militare di Tapa in Estonia che ospita il contingente del Regno Unito schierato lungo l'estremo fronte orientale della Nato, a ridosso dei confini con la Russia. Lo ha dichiarato un portavoce di Kensington Palace che ha sottolineato come l'erede al trono e la consorte Kate siano "grandi sostenitori" di Kiev fin dall'inizio del conflitto con Mosca. William, arrivato ieri a Tallinn per la sua prima visita nello Stato baltico, indossava la mimetica coi gradi di colonnello comandante d'onore del Mercian Regiment, appena subentrato a un altro reparto britannico, quello dei Royal Dragoon Guards, nell'incontro con gli ufficiali e i soldati di sua maestà (900 in tutto), e quelli estoni in fase di addestramento. "Com'è lavorare coi britannici? Non dovete dire cose carine perché sono qui", ha detto il principe scherzosamente ai militari della prima brigata estone. Inoltre si è fatto immortalare a bordo di un tank britannico Challenger 2 con la tenuta tipica dei carristi, incluso il casco con gli occhialoni e il microfono per parlare con l'equipaggio. Il principe è anche andato in visita in una scuola superiore frequentata da rifugiati ucraini in fuga dal conflitto e ne ha elogiato "lo spirito e la resilienza".

Ipotesi 4 livelli sicurezza per Kiev: Onu su linea tregua

Il coinvolgimento dell'Onu nelle operazioni di peacekeeping in Ucraina sarebbe solo una parte del meccanismo ipotizzato per fornire a Kiev le garanzie di sicurezza. Un'ipotesi a cui i volenterosi stanno lavorando attivamente - si apprende da chi segue il dossier - è quella di costruire 4 livelli d'interposizione. I caschi blu dell'Onu, provenienti da Paesi non europei, verrebbero schierati nella zona demilitarizzata per osservare il rispetto della tregua. Il secondo anello sarebbe costituito dalle forze ucraine. Il terzo dal contingente dei volenterosi, magari al confine occidentale ucraino. Il quarto sarebbe il backstop Usa. Lo scenario è naturalmente vincolato all'evoluzione dei pre-negoziati di pace condotti dagli Usa su due tavoli distinti, da una parte i russi e dall'altra gli ucraini. I dettagli come sempre sono importanti e c'è anche un cambiamento semantico, dato che non si parla più di garanzie di sicurezza (security guarantees) ma di dispositivi di sicurezza (security arrangements).    Per quanto riguarda il contingente europeo, potrebbe essere schierato all'interno dell'Ucraina ma anche all'esterno, al confine con il Paese, magari con compiti di sorveglianza aerea. Sul punto vi sono allo studio varie ipotesi. Il backstop americano servirebbe come ultima garanzia sia agli ucraini che agli europei e vi sarebbero delle indicazioni che Washington è disposta a fare la sua parte ma che Donald Trump pone come precondizione la firma dell'intesa sui minerali con Kiev.

Trump: "La Nato è forte ma senza di noi non lo sarebbe"

 "La Nato è forte ma senza di noi non sarebbe la stessa". Lo ha detto Donald Trump nello Studio Ovale ribadendo che i partner degli alleati "devono trattarci bene"

Colloquio Salvini-Vance: “Al lavoro per missione negli Usa”

Il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini e JD Vance, vicepresidente degli Stati Uniti, si sono sentiti al telefono. "Quindici minuti di telefonata tra il vicepremier e ministro Matteo Salvini e il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance. Al centro del colloquio, estremamente cordiale e concreto, le opportunità di cooperazione tra i due Paesi: Salvini ha anticipato la volontà di una missione negli Usa con imprese e investitori. Obiettivo: rafforzare la partnership tra Roma e Washington". Lo fa sapere la Lega. "Salvini - si legge ancora - ha anche ribadito il comune impegno per contrastare l'immigrazione illegale e l'importanza del Made in Italy nel mondo. Salvini ha anche riconosciuto "l'eccellenza americana nel campo della connessione satellitare”. 

Trump annuncia lancio del “jet più potente della storia”

Donald Trump ha annunciato nello Studio Ovale con il segretario alla Difesa Pete Hegseth al suo fianco il lancio di un nuovo jet militare. "L'F-47 sarà il più potente della storia", ha detto il presidente. Ad aggiudicarsi il contratto per la produzione del super jet di nuova generazione è stata la Boeing. Il nome del jet F-47 è chiaramente un omaggio alla sua seconda presidenza.

Zelensky boccia missione Onu: "Non ci proteggerebbe"

"Con tutto il rispetto, l'Onu non ci proteggerebbe dall'invasione o dal desiderio di Putin di tornare. Non vediamo l'Onu come un'alternativa a un contingente o a garanzie di sicurezza": lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una conferenza stampa con il presidente ceco Petr Pavel, come riporta Rbc Ukraina.

Kiev, decreto Putin su cittadinanza viola diritto internazionale

Il decreto del presidente russo Vladimir Putin che minaccia gli ucraini di espulsione dai territori occupati e dal territorio russo se non acquisiranno la cittadinanza russa viola il diritto internazionale. Lo ha detto il portavoce del Ministero degli Esteri ucraino, Heorhii Tykhyi, durante una conferenza stampa a Kiev. "Sottolineiamo che queste deportazioni e persecuzioni sistematiche fanno parte della politica di genocidio della Russia contro il popolo ucraino", ha affermato Tykhyi. Secondo il decreto firmato ieri da Putin, i cittadini ucraini residenti in Russia e nei territori ucraini occupati devono "regolare il proprio status legale" entro il 10 settembre o lasciare la Russia. Secondo Kiev, il decreto punta a russificare le aree conquistate da Mosca facendo pressione sugli ucraini affinché accettino passaporti russi o costringendoli ad andarsene, e incoraggiando al contempo i cittadini russi a trasferirsi.

Fonti, Kiev spera in tregua parziale a colloqui Riad

L'Ucraina spera di raggiungere una tregua parziale durante i colloqui in Arabia Saudita previsti per lunedì. Lo dice all'AFP un alto funzionario di Kiev. "Vogliamo ancora concordare un cessate il fuoco, almeno su quello che abbiamo proposto", ha detto la fonte, riferendosi alla proposta di fermare gli attacchi di Mosca e Kiev contro i siti energetici, le infrastrutture civili e il Mar Nero. La delegazione ucraina sarà guidata dal ministro della Difesa Rustem Umerov, ha aggiunto la fonte. 

Putin sente emiro Qatar, pronti a mediare per Gaza

Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso oggi la sua preoccupazione per la ripresa dell'offensiva a Gaza. Lo ha riferito il Cremlino. Putin ha sentito oggi al telefono l'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, uno dei mediatori della tregua concordata da Israele e Hamas a metà gennaio e violata martedì dal governo israeliano. Putin e Al Thani si sono detti pronti a fare da mediatori per una de-escalation, ha spiegato ancora il Cremlino. 

Berlino, altri tre miliardi per il sostegno all'Ucraina

La commissione bilancio del Bundestag nella seduta di oggi ha sbloccato, su proposta del governo federale, un pacchetto di aiuti all'Ucraina per tre miliardi di euro. La misura era attesa da tempo. Lo riporta la Dpa.

Macron su raid russi: "Mosca non condivide volontà di pace"

'Questa notte ancora, la Russia ha mostrato che non condivide sinceramente la volontà di pace. Pieno sostegno al popolo ucraino'': lo scrive su X il presidente francese, Emmanuel Macron, allegando una foto delle nuove devastazioni di questa notte in Ucraina.

Tajani: abbiamo difeso Kiev, ma mai in guerra con la Russia

Una volta raggiunta la pace, esiste per l'Italia la possibilità di tornare a parlare con la Russia. Ne è convinto il ministro degli Esteri e vice premier Antonio Tajani, che, in un punto stampa prima dell'inizio del convegno, a Villa Madama, a Roma, 'Piano d'azione per l'export italiano', ha dichiarato: "Noi non siamo mai stati in guerra con la Russia, lo ripeto, noi abbiamo difeso l'Ucraina, ma non abbiamo mai dato l'autorizzazione a Kiev di utilizzare le armi italiane in territorio russo. Proprio perché, un conto è difendere il diritto all'indipendenza dell'Ucraina, difendere la sovranità nazionale dell'Ucraina e difendere il diritto internazionale, un altro è essere in guerra con la Russia". 

Macron: attacchi a Kiev; Russia non condivide desiderio pace

Gli attacchi in Ucraina dimostrano che la Russia "non condivide il desiderio di pace". Lo dice il presidente francese, Emmanuel Macron riferendosi al "massiccio" attacco aereo di questa notte da parte di Mosca sull'Ucraina con oltre "200 droni". "Ancora una volta ieri sera la Russia ha dimostrato di non condividere sinceramente il desiderio di pace. Pieno sostegno al popolo ucraino", ha scritto Macorn su X.

Tajani: prematuro parlare di peacekeeping, incoraggiamo processo pace

E' impossibile immaginare una Nato senza gli Usa. Lo sostiene il ministro degli Esteri e vice premier Antonio Tajani, in un punto stampa prima dell'inizio del convegno, a Villa Madama, a Roma, 'Piano d'azione per l'export italiano'. "Mi pare che sia impensabile una Nato senza Stati Uniti e mi pare prematuro parlare di operazioni - ha sottolineato - anche di peacekeeping in Ucraina o a confine tra Russia e Ucraina. Adesso incoraggiamo il processo che si è avviato, che mi pare stia andando nella giusta direzione, siamo ancora nella fase delle pre-trattative, vedremo cosa succederà a Gedda, poi ci sarà un tavolo dove si incontreranno Russia, Ucraina e dovrà esserci anche l'Europa naturalmente insieme agli Stati Uniti". 

Ue, resiste l'idea di Kallas su aiuti a Kiev in base al pil

L'idea dell'Alta rappresentante Kaja Kallas di ripartire gli aiuti militari Ue all'Ucraina in base al reddito nazionale lordo (Gni) dei Paesi al momento "resiste". "Questa è la nostra proposta", è importante che l'aiuto "tenga conto dell'Economia di ogni Paese. Allo stesso tempo sappiamo anche che ci sono preoccupazioni a questo riguardo, ecco perché stiamo discutendo con gli stati membri a questo riguardo". Lo ha detto la portavoce della Commissione europea Anitta Hipper, nel corso dell'incontro quotidiano con la stampa. Al summit Ue ieri a Bruxelles non è emerso supporto alla proposta della politica estone sia rispetto al piano per 40 miliardi di aiuti militari a Kiev (si parla invece di 5 miliardi di munizioni) con la ripartizione in base al Gni particolarmente divisiva. Più in generale del piano Kallas "ne stiamo discutendo - ha detto Hipper -. È nostra responsabilità garantire che l'Ucraina sia in una posizione di forza. Quindi questo è il motivo per cui dobbiamo intensificare urgentemente tutte le misure". "L'anno scorso, abbiamo fornito più di 20,5 miliardi di supporto militare all'Ucraina. E dobbiamo fare molto di più alla luce delle attuali sfide. Ed è proprio per questo e a tal fine, l'Alta rappresentate ha proposto di rafforzare il supporto militare, concentrandosi su tre esigenze principali. Innanzitutto, è importante ascoltare esattamente di cosa ha bisogno l'Ucraina, cosa ha chiesto e cosa ha. Ecco perché, l'attenzione è ora sull'immediato, sui 5 miliardi in euro, nel supporto alle munizioni. Si tratta di munizioni di artiglieria. Ma il secondo punto riguarda anche i sistemi di difesa aerea, i missili, i droni e i jet da combattimento, e anche il supporto per la rigenerazione delle brigate. Quindi, la conclusione è che dobbiamo mettere l'Ucraina nella posizione più forte possibile. Ed è importante garantire di non cadere in nessuna delle trappole della Russia". 

Tusk: "Iniziative su Ucraina non si traducono in progressi"

"Sembra che il numero di incontri non si traduca in progressi. Questa è la mia osservazione generale, non ci si lasci confondere pensando che se ci sono 56 vertici o videoconferenze, la pace arriverà più velocemente" così il primo ministro polacco Donald Tusk, parlando ai cronisti a Bruxelles. "Non lo dico per svalutare gli sforzi del Presidente Macron, che sono davvero molto, molto utili" ha precisato il premier, dicendo che ha in programma "una conversazione a tu per tu" con il capo di Stato francese prima del vertice a Parigi della prossima settimana.   Il primo ministro ha poi valutato ridimensionato gli ultimi sviluppi nei negoziati sul conflitto in Ucraina.  "Auguro davvero al Presidente Trump e all'amministrazione americana di avere successo nei loro sforzi per una pace duratura in Ucraina. Ma come possiamo vedere, i primi promettenti colloqui in Arabia Saudita, seguiti dalla non del tutto soddisfacente prima conversazione tra il Presidente Trump e Putin, oggi ci mostrano ancora le stesse immagini degli ultimi anni, sia in Ucraina che in Russia - la guerra continua". 

Tajani: "Unica ipotesi peacekeeping in Ucraina è sotto l'Onu"

"Mi pare prematuro parlare di operazioni di peacekeeping in Ucraina. Adesso incoraggiamo il processo che si è avviato" per la pace "che mi pare che stia andando nella giusta direzione. Siamo ancora nella pre-trattativa. Noi abbiamo detto che non siamo favorevoli a inviare italiane in missioni militari sotto la bandiera della Nato e sotto la bandiera dell'Unione Europea. L'unica ipotesi potrebbe essere quella delle Nazioni Unite, ma deve esserci una decisione del Consiglio di Sicurezza". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine della presentazione del Piano d'azione per l'accelerazione dell'export. 

Mosca, a Suzha provocazione Kiev per far fallire negoziato

L'esplosione della stazione di misurazione del gas di Suzha "e' stata effettuata da unita' delle Forze armate ucraine in ritirata dalla regione di Kursk", ed e' "una deliberata provocazione di Kiev per screditare le iniziative di pace del presidente degli Stati Uniti". Lo dice il ministero della Difesa russo. Secondo Mosca stanotte le truppe ucraine hanno fatto saltare in aria la stazione di misurazione del gas di Suzha, nella regione di Kursk, che era sotto il loro controllo dal 7 agosto. "Pertanto, l'esplosione di un'importante struttura energetica russa da parte di unita' delle Forze armate ucraine in ritirata dal territorio della regione di Kursk e' una provocazione deliberata del regime di Kiev, che dovrebbe essere considerata nella serie generale dei recenti attacchi alle infrastrutture energetiche della Federazione Russa al fine di screditare le iniziative di pace del Presidente degli Stati Uniti", si legge nella dichiarazione del ministero di Mosca citata dalle agenzie di stampa russe.

Ministro relazioni economiche di Pyongyang in visita a Mosca

"Una delegazione nordcoreana guidata dal ministro delle Relazioni economiche esterne, Yun Jong Ho, è arrivata a Mosca" e "sono in corso trattative nell'ambito della commissione intergovernativa per la cooperazione commerciale ed economica" tra Russia e Corea del Nord: lo riferisce il ministero russo delle Risorse naturali e dell'ambiente, citato dalla Tass. Secondo l'agenzia di stampa ufficiale russa, le discussioni riguarderanno i settori agricolo, industriale e dei trasporti, e la delegazione nordcoreana visiterà imprese e infrastrutture russe. 

Mosca: "L'Iran ha il diritto di sviluppare il nucleare civile"

"Come ogni altro Paese, l'Iran ha il diritto di sviluppare il suo settore nucleare civile e ha fatto grandi progressi in tal senso. E tutta questa attività è stata fatta nel rigoroso rispetto del diritto internazionale". Così il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ripreso dalla Tass. Peskov ha dichiarato che il Cremlino si basa sulle "dichiarazioni della leadership iraniana e dei rappresentanti iraniani secondo cui l'Iran non otterrà armi nucleari e non ha piani del genere". 

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