Su X l'odio per Re Carlo III, il "musulmano"

La prima spia che qualcosa non stesse andando come desiderato si è avuta con l’anticipazione, nel fine settimana, del messaggio che è stato reso pubblico oggi nella sua interezza. Dagli account ufficiali di Buckingham Palace era stato diffuso un breve video, in cui le guardie reali intonavano un motivo molto noto: "Could you be loved" di Bob Marley, e poi si vedeva apparire il sovrano, seduto alla sua scrivania. Una “sneak preview” di una iniziativa originale, per marcare l’anniversario del Commonwealth di quest’anno: ”la stanza della musica del re”, una playlist di canzoni amate dal sovrano, disponibile sulla piattaforma Apple Music. I tweet indignati Prima ancora che fossero noti i nomi di tutti i 17 artisti, che spaziano nel tempo e nello spazio , su X sono cominciati ad apparire insulti e meme offensivi di gente indignata perché il monarca aveva messo un giamaicano in cima alla lista. “La regina Elisabetta si rivolta nella tomba”, aveva scritto uno. E dietro altri a dire che ormai, dopo la morte della sovrana che più di ogni altro ha regnato in questo Paese, la Corona si è avviata verso un veloce declino. C’è chi gli ricorda che, come capo della Chiesa anglicana, è capo della Fede. La fede di chi? Chiede poi. Un altro, prendendolo in giro, osserva che la musica è “haram”, vietata, secondo una visione molto ristretta che alcuni regimi hanno della religione musulmana. “Perché non ti interessi della tua Chiesa e del tu Paese?”, chiede il proprietario dell’account, “aprite gli occhi sulla morte dell’Europa”. L’elenco è molto lungo, ma è meglio fermarsi qui. L'estremismo di destra e la disaffezione verso la monarchia La maggior parte dei messaggi di questo calibro sembrano arrivare da simpatizzanti di estrema destra, simili a quelli che già l’estate scorsa avevano fomentato i disordini nel Regno Unito. E, in modo marcato, sono concentrati sulla piattaforma di Musk, che l’agosto scorso aveva contribuito a buttare benzina sul fuoco, dichiarando che il Regno Unito era “sull’orlo di una guerra civile”. Una parte dei critici, va detto, non sembra però motivato da sentimenti xenofobi o razzisti, quanto piuttosto da una chiara disaffezione nei confronti dell’istituzione, evidenziando, magari, che in tempi così drammatici ed economicamente difficili forse il sovrano farebbe meglio a occuparsi di altro. Un'operazione indirizzata alle fasce più giovani Sicuramente, l’operazione di comunicazione portata avanti da Buckingham Palace punta ad accorciare le distanze tra Carlo III, 76enne, e le fasce più giovani della popolazione, dove si concentra la più alta percentuale di sudditi che dicono chiaramente che la monarchia ha fatto il suo tempo e che una trasformazione in senso repubblicano del Paese sarebbe quanto mai necessaria. Esiste indubbiamente un tema demografico, nello scollamento tra i più giovani -dove le minoranze entiche sono più rappresentate - e la figura di una monarchia millenaria in cui il sovrano viene ancora, durante l’incoronazione, unto con l’olio sacro che proviene da Gerusalemme. Ma per questo sovrano, che cerca in ogni modo di essere il più inclusivo possibile gli attacchi più duri e irrispettosi provengono tendenzialmente da quella Inghilterra “bianca e cristiana” che ha paura di perdere la sua supremazia e identità.

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