Violazione privacy, accordo tra il principe Harry e Rupert Murdoch: niente processo

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Il gruppo, ha dichiarato l'avvocato di NGN Anthony Hudson all'Alta Corte di Londra, offre "scuse piene e inequivocabili" al principe "per le intercettazioni telefoniche, la sorveglianza e l'uso improprio di informazioni private da parte di giornalisti e investigatori privati da loro incaricati"

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I legali del principe Harry hanno raggiunto un accordo extragiudiziale (con indennizzi imprecisati) col News Group Newspapers (NGN) di Rupert Murdoch, che evita così il rischio di una condanna pubblica nel processo all'Alta Corte di Londra per la causa intentata dal secondogenito di re Carlo nei confronti del gruppo editoriale del tabloid Sun per violazioni della privacy e raccolta illegale di informazioni. Il gruppo, ha dichiarato l'avvocato di NGN Anthony Hudson all'Alta Corte di Londra, offre "scuse piene e inequivocabili" al principe "per le intercettazioni telefoniche, la sorveglianza e l'uso improprio di informazioni private da parte di giornalisti e investigatori privati da loro incaricati".

La trattativa

La giornata di ieri era stata caratterizzata da intense trattative fra i legali del principe Harry e quelli del News Group Newspapers di Rupert Murdoch per raggiungere un accordo extragiudiziale (con indennizzi imprecisati) ed evitare così il processo all'Alta Corte di Londra. L'avvocato della società editoriale, Anthony Hudson, aveva parlato di accordo "molto vicino" fra le parti. Un accordo che arriva al culmine di anni di battaglie legali che hanno contrapposto il figlio minore di re Carlo III alla NGN di Murdoch. Harry sostiene che gli investigatori privati che lavoravano per due tabloid di proprietà della NGN, il Sun e l'ormai "defunto" News of the World, lo hanno ripetutamente preso di mira più di una decina di anni fa.

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Le battaglie legali

Questa azione legale è solo una fra quelle avviate dal duca di Sussex nella sua crociata contro la stampa popolare del Regno. Il principe Harry è da anni impegnato contro il sensazionalismo e le intrusioni illegali dei tabloid, da lui considerati corresponsabili, fra l'altro, della morte prematura di sua madre, Lady Diana, nell'incidente d'auto del tunnel dell'Alma a Parigi nell'agosto 1997. Il secondogenito di re Carlo III ha già vinto una causa per intercettazione telefonica contro il Mirror poco più di un anno fa. 

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