Il presidente degli Stati Uniti ha detto che “la verità conta” e “il fatto che arrivino dei miliardari e decidono che non conta più è vergognoso”. Intanto il governo brasiliano, di fronte "all'assenza trasparenza da parte" della società che controlla Facebook e Instagram, "ha inviato una notifica extragiudiziale" che impone alla compagnia statunitense di "chiarire entro 72 ore in che modo la fine al sistema di controllo dei contenuti falsi sui social media dell'azienda influenzerà la vita dei brasiliani”
Il presidente uscente degli Stati Uniti Joe Biden ha attaccato Meta per la decisione annunciata di chiudere il programma di fact-checking di terze parti negli Usa. L’attuale inquilino della Casa Bianca ha definito la scelta della società che controlla Facebook e Instagram “vergognosa”. Intanto il Brasile si sta muovendo nei confronti di Meta: di fronte "all'assenza trasparenza da parte" di Meta, il governo brasiliano "ha inviato una notifica extragiudiziale" che impone alla compagnia statunitense di "chiarire entro 72 ore in che modo la fine al sistema di controllo dei contenuti falsi sui social media dell'azienda influenzerà la vita dei brasiliani". A riferirlo è stato il ministro dell'Avvocatura dello Stato (Agu), Jorge Messias, aggiungendo che sarà costituito un gruppo di lavoro per discutere le possibili reazioni alla decisione della compagnia.
Biden: “Vergognosa” decisione di eliminare fact-check
Sulla decisione di Meta di eliminare il fact-checking di terze parti, come detto, è intervenuto il presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden, che l’ha definita “vergognosa”. Biden ha sottolineato che “la verità conta” e “il fatto che arrivino dei miliardari e decidono che non conta più è vergognoso”.
Corte Suprema Usa potrebbe mantenere bando di TikTok
Intanto la Corte Suprema ha segnalato che potrebbe mantenere il divieto di TikTok. Secondo quanto riportato da Bloomberg e Forbes i giudici si sarebbero mostrati scettici davanti alle argomentazioni dei legali della piattaforma sulla libertà di parola. Il divieto di TikTok si prevede che scatti il 19 gennaio, il giorno prima dell'insediamento di Donald Trump, se la piattaforma non sarà venduta prima dalla cinese ByteDance. Il presidente-eletto ha chiesto alla Corte Suprema tempo per poter risolvere il caso una volta che si sarà insediato.
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Fact-checker a Meta: “Danni nel mondo reale”
Prima dell’intervento di Joe Biden, in una lettera aperta pubblicata su Poynter.org, l'International Fact Checking Network (Ifcn) aveva inoltre espresso preoccupazione per "una decisione che minaccia di annullare quasi un decennio di progressi nella promozione di informazioni accurate online. Anche la libertà di dire che qualcosa non è vero è libertà di espressione", hanno affermato le associazioni mondiali che fanno capo all'Ifcn. "Vogliamo chiarire le cose, sia per il contesto odierno che per i dati storici", ha aggiunto la rete di fact-checker. Potrebbero esserci conseguenze devastanti, a loro giudizio, se Meta ampliasse il suo cambiamento di politica oltre i confini degli Stati Uniti a programmi che coprono più di 100 paesi. "Alcuni di questi sono altamente vulnerabili alla disinformazione che stimola instabilità politica, interferenza elettorale, violenza della folla e persino genocidio”, hanno avvertito. “Se Meta decidesse di interrompere il programma ovunque è quasi certo che provocherà danni nel mondo reale in molti luoghi".
La mossa del Brasile e lo scontro con X
Tornando alla decisione di Meta di porre fine al fact-checking di terze parti su Facebook e Instagram negli Stati Uniti, la presidenza brasiliana ha dichiarato che i cambiamenti di Meta sono stati uno dei principali argomenti di discussione durante la telefonata di venerdì tra Luiz Inacio Lula da Silva e il suo omologo francese Emmanuel Macron. I leader "hanno concordato che la libertà di espressione non significa libertà di diffondere bugie, pregiudizi e insulti”. Il Brasile nei mesi scorsi si era già scontrato con X: il social network era stato prima bloccato nel Paese a fine agosto, e poi nuovamente reso disponibile a inizio ottobre dopo che la società aveva pagato le multe comminate e bloccato account accusati di diffondere disinformazione.