Nel giorno dell'insediamento del 119° Congresso, il candidato repubblicano sostenuto dal presidente eletto Donald Trump ha raggiunto al primo colpo (ma con un giallo) il quorum di 218 voti mentre i democratici hanno sostenuto compatti Hakeem Jeffries. Il tycoon esulta: "Scelta di buon senso"
Il repubblicano Mike Johnson ha ottenuto la rielezione come speaker della Camera dei Rappresentanti Usa. Nel primo giorno del 119esimo Congresso americano, il candidato 52enne appoggiato dal presidente eletto Donald Trump ha raggiunto il quorum di 218 voti necessari per tornare a sedere sullo scranno più alto di Capitol Hill. Il risultato è arrivato dopo la falsa partenza registrata durante lo scrutinio, quando sembrava ormai certo che alcuni colleghi di partito di Johnson avessero deciso di votare contro. Secondo indiscrezioni, una telefonata del tycoon a 2 dissidenti repubblicani avrebbe sbloccato lo stallo consentendo con un colpo di scena al deputato della Louisiana di proseguire l'incarico che ricopre dal 25 ottobre 2023. Il cambio di idea in extremis dei due repubblicani ha portato il conteggio finale a 218 per Johnson, 215 per il candidato dem Hakeem Jeffries e un voto "altro".
Trump si congratula con Johnson: "Scelta di buon senso"
Dopo l'esito del voto Trump si è congratulato con Johnson definendo "senza precedenti" il voto di fiducia al Congresso. "Il popolo americano ha aspettato quattro anni per avere buon senso, forza e leadership. Lo capiranno adesso e l'America sarà più grande che mai", ha scritto il capo della Casa Bianca in pectore che ha testato la capacità di tenere insieme le diverse anime del partito dell'Elefante. Prima di Natale, Trump aveva subito un rovescio quando una fronda di 35 deputati Gop aveva bocciato la sua richiesta di aumentare il tetto del debito nel provvedimento per evitare lo shutdown. Uno slittamento dell'elezione dello speaker avrebbe potuto ritardare la certificazione della sua vittoria elettorale prevista per il 6 gennaio.
Camera Usa, maggioranza Repubblicani risicata
L'elezione del nuovo speaker rivela la spaccatura della Camera dei Rappresentanti dove i Repubblicani possono contare su una maggioranza risicata di 220 seggi contro i 215 dei Democratici. Il Gop ha già perso lo scranno di Matt Gaetz, dimessosi dopo il ritiro dalla nomina a ministro della Giustizia per scandali sessuali ma dopo l'insediamento di Trump, Johnson dovrà fare i conti con altre due perdite tra le fila repubblicane con i deputati Mike Walz ed Elise Stefanik nominati rispettivamente come Consigliere per la Sicurezza Nazionale e ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite. In attesa delle elezioni suppletive, lo speaker avrà momentaneamente bisogno dell'appoggio dem per far passare i provvedimenti con il rischio di un rallentamento dell'agenda del tycoon su temi controversi come l'immigrazione e il taglio delle tasse. Nel frattempo, i repubblicani hanno deciso di aumentare da uno a nove deputati la soglia necessaria per estromettere lo speaker dopo la storica rimozione di Kevin McCarthy durante il mandato precedente che ha paralizzato la Camera per tre settimane.
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Chi è Mike Johnson
Cristiano evangelico, Johnson ha votato a favore di un divieto a livello nazionale dell'aborto, si è opposto anche al riconoscimento federale delle coppie dello stesso sesso e da tempo si oppone all'invito di aiuti all’Ucraina. All’epoca della prima elezione era considerato una figura di secondo piano del partito e molti americani non sapevano chi fosse. Politicamente fa parte dell’ala più estremista del Partito Repubblicano. Molto vicino a Trump, ha idee radicalmente contrarie ai diritti delle persone LGBT+. Viene però descritto come una persona dai “modi gentili” e meno aggressivi rispetto ai colleghi a lui politicamente più vicini.