Un appello "costringerebbe Gisèle a un nuovo calvario, a nuovi scontri, che Dominique Pelicot rifiuta", ha aggiunto, sottolineando che per il suo cliente, 72 anni, "è giunto il momento di porre fine al procedimento giudiziario"
Dominique Pelicot, condannato per aver drogato e violentato l'ex moglie Gisèle e per aver indotto decine di uomini a fare lo stesso, non farà ricorso contro il verdetto. Lo fa sapere il suo avvocato. Pelicot è stato condannato a 20 anni di reclusione a inizio dicembre dopo un processo che ha sconvolto la Francia e non solo, mentre altri 50 imputati sono stati giudicati colpevoli e hanno ricevuto varie condanne.
Niente appello
"Dominique Pelicot ha deciso di non presentare ricorso contro il verdetto", ha detto l'avvocato Beatrice Zavarro. Un appello "costringerebbe Gisèle a un nuovo calvario, a nuovi scontri, che Dominique Pelicot rifiuta", ha aggiunto, sottolineando che per il suo cliente, 72 anni, "è giunto il momento di porre fine al procedimento giudiziario". Il 19 dicembre ad Avignone, il tribunale penale di Vaucluse ha dichiarato colpevoli i 51 imputati, di età compresa tra i 27 e i 74 anni, la maggior parte dei quali era alla sbarra per stupro aggravato ai danni di Gisèle Pelicot tra il 2011 e il 2020. Dopo quasi 4 mesi di un processo simbolo della lotta contro la violenza sessuale sulle donne, il tribunale ha emesso sentenze che vanno dai 20 anni di reclusione per Dominique Pelicot ai tre anni, di cui due sospesi, per un pensionato processato solo per violenza sessuale.
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Il processo
Secondo quaanto emerge da informazioni rivelate da BFMTV sarebbero al momento una quindicina le persone condannate in primo grado nel processo cosiddetto degli stupri di Mazan che hanno deciso di fare appello al verdetto del tribunale di Avignone. Tra i co-accusati che hanno deciso di ricorrere in appello, precisa BFMTV, Charly A: ventiduenne all'epoca dei fatti, si recò per sei volte presso il domicilio di Gisèle Pelicot per abusare di lei. E' stato condannato a 13 anni di carcere in primo grado. Altri nomi: Redouane E., infermiere liberale, condannato a 8 anni, e Simone M., impiegato nel settore delle costruzioni, condannato a 9 anni. Al futuro processo, che dovrebbe tenersi entro i prossimi 12 mesi secondo la legge francese, ci sarà anche un giuria popolare, con il rischio che gli imputati si vedano infliggere pene maggiori rispetto alla sentenza di primo grado. Non è escluso che altri accusati ricorrano in appello nei due prossimi due giorni: la data limite per il ricorso è infatti fissata alla mezzanotte del 30 dicembre.