"Grazie Gisèle Pelicot", da Bayrou a Scholz le reazioni alla sentenza su stupri di Mazan
MondoIntroduzione
Nel giorno delle sentenze nel maxiprocesso sugli stupri di Mazan al Palazzo di Giustizia di Avignone, la Francia e il mondo hanno reso omaggio a Gisèle Pelicot, 72 anni, divenuta icona planetaria della lotta alle violenze sessuali.
Quello che devi sapere
Le parole di Gisèle Pelicot
- "Penso alle vittime" di stupro "non riconosciute, le cui storie restano spesso nell'ombra. Voglio che sappiate che condividiamo la stessa lotta", ha dichiarato Gisèle Pelicot, 72 anni, acclamata da centinaia di persone all'uscita del Palazzo di Giustizia di Avignone, nel sud della Francia, dove dal 5 settembre si è celebrato il maxiprocesso sui cosiddetti stupri di Mazan, dal nome del Paese in cui la coppia abitava, seguito dai media provenienti dai quattro angoli del pianeta. Il processo si è concluso con una condanna a 20 anni, il massimo previsto dalla legge francese, per Dominique Pelicot, marito della donna, e anche per tutti gli altri 50 coimputati, con condanne di vario genere tra i 3 e i 15 anni.
Per approfondire: Caso Pelicot, 20 anni all'ex marito colpevole di stupri aggravati sulla moglie Gisèle
L’accoglienza all’arrivo in tribunale
- All'arrivo in tribunale per assistere al verdetto insieme ai figli, la donna era stata accolta da uno striscione "Merci Gisèle", mentre la folla venuta a sostenerla scandiva il suo nome. "Questo processo - ha dichiarato dopo la pioggia di condanne - è stato una prova molto dura. Penso ai miei tre figli, David, Caroline e Florian. Penso ai miei nipoti perché loro sono il futuro ed è per loro che ho condotto questa lotta".
Per approfondire: Gisèle Pelicot, la storia del processo per gli stupri di Mazan che ha sconvolto la Francia
Il rispetto della sentenza
- La donna ha poi voluto rendere noto di “rispettare la sentenza e di provare profonda gratitudine a tutte le persone che mi hanno sostenuta durante questa prova. Ringrazio l'associazione di aiuto alle vittime, il cui sostegno senza sosta è stato inestimabile. Ringrazio i giornalisti per aver trattato questo processo in modo fedele e dignitoso”.
Per approfondire: Processo stupri in Francia, Gisèle Pelicot: "In aula mi sento umiliata"
Le parole di Yael Braun-Pivet, presidente dell’Assemblée Nationale
- Tra le prime a reagire all'annuncio della condanna a venti anni di reclusione per l'ex marito, Dominique Pelicot e degli altri 50 imputati in un processo considerato "storico" è stata la presidente dell'Assemblée Nationale, Yael Braun-Pivet: "Grazie per il suo coraggio Gisèle Pelicot. Attraverso di lei, si esprime oggi la voce di tante vittime, la vergogna ha cambiato campo, si infrangono i tabù. Da ora grazie a lei il mondo non è più lo stesso", ha scritto su X la presidente della Camera dei deputati francese
Bayrou: "La lotta di Gisele Pelicot deve essere portata avanti"
- Il primo ministro François Bayrou ha scritto che la "lotta" di Gisèle Pelicot "è un impegno per tutti e deve essere portata avanti. Immenso rispetto per Gisèle Pelicot, che ha dato prova di coraggio durante tutto il processo", si legge nel messaggio del premier parlando della donna che è diventata un'icona della causa femminile
Le parole del Cancelliere Scholz
- Gli omaggi superano ampiamente le frontiere nazionali della République: "La vergogna deve cambiare campo. Grazie, Gisèle Pelicot!", ha sottolineato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, lodando anche lui su X il "coraggio" della Pelicot per essere “uscita dall'anonimato" e "aver lottato per la giustizia". Gisèle ha dato "alle donne una voce forte in tutto il mondo. La vergogna è sempre dell'autore del reato", ha puntualizzato Scholz
Le parole di Jeremy Corbyn
- Seguito dai media di tutto il mondo, il caso ha suscitato particolare attenzione in Gran Bretagna: "Gisèle Pelicot sarà per sempre il volto della dignità e della resilienza", ha twittato Jeremy Corbyn, aggiungendo che "il suo coraggio è davvero notevole e ha dato potere a milioni di donne in tutto il mondo"
Sanchez: "Quanta dignità. Grazie, Gisèle Pelicot"
"Quanta dignità. Grazie, Gisèle Pelicot. Lasciamo che la vergogna cambi lato" ha scritto su X anche il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez
Le reazioni dei giornali
- "Un'eroina femminista, il volto del coraggio", ha titolato il New York Times dopo il verdetto. "La nuova icona della Francia", per Die Zeit, mentre la Bbc annovera la Pelicot tra le 100 donne più influenti del 2025, assieme a Sharon Stone o alla Premio Nobel per la Pace 2018 Nadia Murad
Le reazioni a sinistra
- "Gisèle, le donne ti ringraziano", si legge nei cartelli incollati per strada ad Avignone, anche se in Francia non manca la delusione dei movimenti femministi per pene considerate troppo morbide nei confronti dei 51 imputati nel processo. Gisèle Pelicot ha "tenuto testa all'indicibile, non solo per lei, ma per tutte le donne troppo spesso condannate a tacere", ha scritto in una nota il Partito socialista, mentre la capa degli Ecologistes, Marine Tondelier, ha salutato "un processo storico che ha infranto i tabu nella società". "La cultura dello stupro viene finalmente denunciata e condannata", è il commento del segretario del Partito comunista Fabien Roussel, mentre il leader della France Insoumise Jean-Luc Mélenchon ritiene che "la lotta di Gisèle sia quella della nuova Francia, femminista, alla conquista della propria dignità e dei suoi diritti"
Le reazioni a destra
- A destra, l'esponente dei Républicains Valérie Pécresse ha espresso "infinito rispetto per Gisèle Pelicot, che è rimasta in piedi, degna e coraggiosa dinanzi ai suoi boia". Il presidente del Rassemblement National, Jordan Bardella, ha omaggiato da parte sua il "coraggio" e la "dignità" di Pelicot, "che hanno commosso la Francia". "Possa questo processo contribuire ulteriormente alla liberazione della parola, a beneficio di tutte le vittime", ha concluso il braccio destro di Marine Le Pen
Centro in Spagna dedicato a Gisèle Pelicot
- In Spagna un centro di assistenza a vittime di violenze sessuali recentemente inaugurato nelle Asturie è da oggi intitolato a Gisèle Pelicot. Ad annunciarlo è il governatore di questa regione iberica, Adrián Barbón. "Dopo esser stata vittima per moltissimo tempo e aver subito un'aggressione inqualificabile, questa donna è stata in grado di compiere un coraggioso passo in avanti", ha detto, "e credo meriti il riconoscimento di tutti".
Per approfondire: Caso Gisèle Pelicot in Francia, l'identikit dei 51 accusati di stupro
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