Attacchi di squali in Egitto, i precedenti e le possibili cause

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Introduzione

L’attenzione sugli attacchi degli squali nel Mar Rosso è tornata alta dopo che, ieri, 29 dicembre, un turista italiano è stato ucciso e un altro è rimasto ferito a Marsa Alam.

 

Le autorità egiziane hanno specificato che l'attacco è avvenuto in acque profonde e al di fuori dell'area balneabile e hanno ordinato la formazione di un comitato urgente in coordinamento con il Governatorato del Mar Rosso per determinare le cause dell'incidente. Il ministero dell'Ambiente, intanto, ha deciso la chiusura dell'area e ha vietato la balneazione dalla zona dei pontili.

 

Ma non è la prima volta che gli squali attaccano turisti nel Mar Rosso. Ecco i precedenti e le possibili cause alla base di questi episodi, tra cui potrebbe esserci anche quella del riscaldamento globale

 

Quello che devi sapere

I precedenti attacchi

  • Alcune spiagge affacciate sul Mar Rosso furono chiuse nel luglio del 2022, dopo che una turista austriaca di 68 anni era stata uccisa da uno squalo. Nel giugno del 2023, invece, un turista russo fu ucciso da un pescecane che fu poi catturato in un'area vicino a Dream Beach, nella città di Hurghada, come riporta anche Al Jazeera. Nel settembre dello stesso anno uno squalo strappò un braccio a una donna egiziana nelle acque davanti alla spiaggia di Dahab, nel Sud del Sinai, come riportato da diversi media internazionali. 
  • Anni prima, tra il 1997 e il 2021, in Egitto si erano verificati cinque attacchi fatali di squali, in località come Sharm el-Sheikh, Marsa Alam e Habili Gafar. L’improvviso aumento di incidenti dopo il 2022 ha sollevato domande sulla possibilità di un cambiamento nelle dinamiche comportamentali degli squali o nella loro interazione con l’uomo

Per approfondire:

Egitto, chi sono i due italiani attaccati dallo squalo a Marsa Alam

Le regole

  • Dopo i più recenti incidenti, le autorità egiziane avevano annunciato l'installazione di dispositivi di monitoraggio collegati ai satelliti per tracciare i movimenti e il comportamento degli squali. L’obiettivo: adottare misure precauzionali per proteggere sub e bagnanti dagli attacchi. Il Governatorato del Mar Rosso ha poi obbligato gli hotel a posizionare reti in mare lungo le spiagge private per determinare la distanza di sicurezza consentita per nuotare e immergersi e per impedire ai predatori di avvicinarsi ai turisti

Che squali vivono nel Mar Rosso

  • Il Mar Rosso è molto famoso per la sua biodiversità marina. Qui vivono oltre 1.200 specie di pesci e 44 specie di squali, tra cui - come precisa La Repubblica - lo squalo tigre, lo squalo pinna bianca del reef e lo squalo longimano, che è anche il più frequentemente responsabile di attacchi nel Mar Rosso

Perché avvengono gli attacchi

  • Bisogna comunque precisare che gli attacchi di squali contro l’uomo sono eventi estremamente rari. E, secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration, solo circa una dozzina delle oltre 300 specie di squali sono state coinvolte in attacchi agli esseri umani.  "Gli squali si sono evoluti milioni di anni prima che esistessero gli esseri umani e quindi gli esseri umani non fanno parte della loro dieta normale. Gli squali sono predatori opportunisti, ma la maggior parte di loro si nutre principalmente di pesci e invertebrati più piccoli. Alcune delle specie di squali più grandi predano foche, leoni marini e altri mammiferi marini”, precisano gli esperti. “È noto che gli squali attaccano gli esseri umani quando sono confusi o curiosi”. Inoltre gli esperti fanno presente che “le temperature dell'acqua in aumento, causate dal riscaldamento globale, possono modificare gli habitat naturali degli squali, spingendoli più vicino alle coste. L'aumento della temperatura influisce anche sulla distribuzione delle prede, costringendo gli squali a seguire il cibo in zone più vicine all’uomo”

 

Gli "errori" degli squali

  • Secondo un ricercatore esperto di squali dell’Arizona State University, James Sulikowski, gli esseri umani non sono intenzionalmente nel menu degli squali. Gli squali seguono semplicemente le loro prede, come le foche, e si ritrovano sempre più vicini alla costa dove la probabilità di un incontro umano è alta. Avviene poi che questi predatori, alle volte, possono “scambiare” gli esseri umani per animali malati o feriti. E quindi attaccarli.

Le pratiche turistiche irresponsabili

  • Inoltre, esperti marini avvertono che edilizia mal regolamentata, pesca eccessiva e pratiche turistiche irresponsabili contribuiscono a modificare l'ecosistema e il comportamento degli squali, come scrive l'agenzia Afp

Per approfondire:

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