Guerra Israele e Siria, raid su basi Houthi in Yemen. Iran: una flagrante violazione

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I ribelli yemeniti Houthi hanno rivendicato il lancio di missili contro Israele, poche ore dopo che lo Stato ebraico ha dichiarato di aver intercettato un attacco e di aver reagito colpendo porti e infrastrutture energetiche. Il portavoce del gruppo Yahya Saree ha affermato che i ribelli hanno preso di mira "due obiettivi militari specifici e sensibili nell'area occupata di Giaffa", a Tel Aviv, con "missili balistici ipersonici". L'Iran ha definito gli attacchi di Israele una "flagrante violazione"

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Media, Erdogan: isolare Israele, embargo armi e commercio

Imporre un embargo sulle armi a Israele, porre fine al commercio con lo Stato ebraico e isolarlo a livello internazionale. È la proposta del presidente turco Recep Tayyp Erdogan ai partecipanti al vertice D-8 in corso al Cairo, secondo quanto riporta Al Jazeera.

Manifestazione a Damasco per i diritti delle donne

Manifestazione a Damasco contro uno Stato confessionale e per i diritti delle donne. Centinaia di persone sono scese in piazza, dieci giorni dopo la caduta del regime di Assad per mano di una coalizione guidata da islamisti radicali. "Vogliamo la democrazia, non uno Stato religioso", "Siria, uno Stato libero e laico", hanno scandito i dimostranti, uomini e donne, radunati nella piazza degli Omayyadi. "Non esiste una nazione libera senza donne libere", tra le scritte nei cartelli.

Raid israeliano su un'auto in Cisgiordania: 4 morti

Il ministero della Sanità palestinese ha riferito che quattro persone sono rimaste uccise e altre tre ferite in un raid israeliano che ha colpito un veicolo vicino al campo profughi di Tulkarem, in Cisgiordania. L'esercito israeliano non ha al momento confermato questa informazione. In precedenza altre due persone - una donna di 80 e un giovane di 25 - sono morte dopo essere state raggiunte da colpi d'arma da fuoco in un blitz dell'Idf vicino a Nablus, sempre in Cisgiordania. Lo hanno reso noto lo stesso ministero delle Sanità e la Croce rossa palestinese, secondo cui almeno 4 persone sono rimaste ferite.

Putin: "Israele si ritiri dal territorio siriano"

Il presidente russo Vladimir Putin chiede a Israele di ritirarsi "dal territorio siriano". Parlando in conferenza stampa, il leader russo ha detto che "Israele è il maggior beneficiario" della crisi in Siria.

Crosetto: "Sarò in Iraq, Kuwait ed Israele"

"Non riusciremo ad essere vicini fisicamente ad ognuno di voi, ma ci siamo divisi, nei prossimi giorni io sarò in Iraq, in Kuwait, a Erbil e poi in Israele, il generale Portolano in Libia, il ministro degli Esteri in Kosovo, per testimoniare anche fisicamente la nostra vicinanza". Lo ha annunciato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso della cerimonia di auguri ai contingenti italiani impegnati nei teatri di operazioni internazionali. 

Crosetto

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Putin: "Non sappiamo se le nostre basi resteranno in Siria"

Il presidente Vladimir Putin ha detto di non sapere ancora se la Russia manterrà le sue basi militari in Siria, perché ciò dipenderà dai rapporti con le nuove autorità. "Non lo so - ha risosto Putin a una domanda in proposito durante la conferenza stampa di fine anno -. Dobbiamo pensarci, perché dobbiamo vedere come si svilupperanno le nostre relazioni con quelle forze politiche che ora controllano e controlleranno la situazione in questo Paese in futuro. I nostri interessi devono coincidere". Putin ha aggiunto che Mosca mantiene i rapporti "con tutti i gruppi che controllano la situazione lì e con tutti i Paesi della regione". "La stragrande maggioranza di loro - ha aggiunto - ci dice che sarebbero interessati a che le nostre basi militari rimangano in Siria". Il presidente russo ha detto che Mosca ha proposto per ora di utilizzare la base aerea di Khmeimim per convogliare aiuti umanitari alla Siria "e questo è stato accettato". Lo stesso, ha aggiunto, potrebbe essere fatto con la base navale di Tartus. 

Erdogan: "Siria sia senza terrorismo e in pace con tutte le etnie"

"La costruzione di una Siria libera dal terrorismo, dove tutti i gruppi religiosi ed etnici vivano fianco a fianco in pace, è la nostra più sincera aspettativa". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante il suo intervento al vertice dell'Organizzazione per la cooperazione economica D-8 in corso in Egitto. "Il popolo siriano ha bisogno di unità e di far rivivere il suo Paese stanco della guerra. Stiamo cercando di contribuire a questo in quanto vicini, fratelli e sorelle", ha aggiunto Erdogan, come riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara.

Erdogan

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Mattarella: "Auspichiamo stabilità in Libano"

"Auspichiamo stabilità per questo Paese così tormentato, gli aiuti alla popolazione civile e il contributo alla sanità è importante per la vita del Libano e non mi sorprende la riconoscenza da parte della popolazione e anche la nostra, dei nostri connazionali per quanto fate". Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando con il contingente italiano in Libano, parte della missione Unifil, durante la cerimonia di auguri ai contingenti italiani impegnati nei teatri di operazioni internazionali. "La formazione delle Forze armate libanesi è decisiva - ha aggiunto -, l'addestramento è un contributo di grande rilievo, che si inserisce nell'azione dell'Italia e del nostro Governo per rafforzare le Forze Armate libanesi, perché diano un contributo alla tranquillità. Un contributo fondamentale per il futuro del Libano". 

Putin: "Evacuiamo 4.000 combattenti iraniani dalla Siria"

La Russia sta evacuando circa 4.000 combattenti iraniani dalla Siria "su loro richiesta": lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nella sua conferenza stampa di fine anno, citato dalla Tass.  Il presidente ha aggiunto che "la Russia spera ci saranno pace e tranquillità in Siria, e mantiene rapporti con tutte le parti". Putin ha quindi sottolineato che "la Russia ha in linea di massima raggiunto i suoi obiettivi in Siria". 

Putin: "Non ho ancora visto Assad ma lo incontrerò"

Il presidente russo Vladimir Putin ha detto di non avere ancora incontrato l'ex presidente siriano Bashar al Assad, che si è rifugiato a Mosca, ma che lo farà.

Fidan contro Trump: "La Turchia non ha rovesciato Assad"

Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan smentisce Donald Trump e nega che, come affermato dal presidente eletto, la Turchia abbia rovesciato il regime della famiglia Assad e preso il potere in Siria. "Le parole scelte dal presidente americano sono totalmente sbagliate e non riflettono quanto accade in Siria. Non abbiamo rovesciato Assad e tanto meno abbiamo preso il potere, è il popolo siriano che si è ripreso ciò che gli spettava ed è il volere del popolo siriano che conta, non quello della Turchia", ha detto Fidan ad al Jazeera. "Se Trump dice che il futuro della Siria è incerto allora gli posso garantire che avremo un ruolo chiave per mantenere il Paese integro e stabile", ha poi aggiunto Fidan. 

Media: "Almeno 6 morti per l'artiglieria di Israele sul nord di Gaza"

Sei palestinesi sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti dai colpi di artiglieria sparati dalle truppe israeliane ad Al-Nuzha Street a Jabaliya Al-Balad, nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha riferito l'agenzia di stampa palestinese Wafa, precisando che da stamane il campo di Jabaliya è preso di mira da raid aerei, in particolare contro edifici residenziali di Al-Khulafa, oltre che da spari e colpi di artiglieria.

Anp: "Un morto e due feriti in raid Israele vicino Nablus"

Una palestinese è stata uccisa e altri due sono rimasti feriti durante un'operazione militare israeliana nei pressi della città di Nablus, nel nord della Cisgiordania. Lo ha riferito il ministero della Salute palestinese. Secondo la Mezzaluna Rossa, l'Idf sta sparando nelle vicinanze delle ambulanze, impedendo ad altre persone di ricevere cure. Il ministero della Salute di Ramallah ha fatto sapere che le vittime, provenienti dal campo profughi di Balata, sono una donna di 80 anni che è stata colpita al petto ed e' morta, un uomo di 65 anni che è stato colpito alla schiena e un 21enne ferito all'addome

Irlanda contro Israele: "Non ci metteranno a tacere"

"Non siamo anti-israeliani, siamo a favore dei diritti umani, a favore del diritto internazionale, a favore della pace. Non saremo mai intimiditi o messi a tacere". Lo ha detto il premier irlandese uscente Simon Harris, rispondendo alle critiche mosse da Israele all'Irlanda che ha portato Tel Aviv a chiudere l'ambasciata israeliana a Dublino in segno di protesta contro la posizione del governo irlandese sul conflitto a Gaza. "Mi rifiuto di rispondere a dichiarazioni molto personalizzate e false fatte dal governo israeliano", ha aggiunto il premier sottolineando che tali polemiche hanno il solo fine di "distrarre" l'opinione pubblica dalle "decine di migliaia di bambini che hanno perso la vita" a Gaza. 

Yemen, raid israeliani contro raffinerie Houthi. VIDEO

Siria, Turchia: "Gli Usa non ci dicano cosa fare con i terroristi"

Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha ribadito che Ankara ritiene terroriste le forze curde Ypg nel nord della Siria, sostenute da Washington in funzione anti Isis, e affermato che gli Usa non possono chiedere alla Turchia di non intervenire contro di loro se venisse presa questa decisione. "Viene sempre posto l'accento su non interrompere le operazioni legate all'Isis, tuttavia, non possono chiederci di non affrontare una minaccia terroristica contro noi stessi", ha detto Fidan, in un'intervista ad Al Jazeera, mentre ci sono preoccupazioni da parte Usa rispetto ad una possibile operazione su larga scala di Ankara contro le forze curde nel nord est della Siria. "C'è una nuova amministrazione ora a Damasco e credo che questo sia per prima cosa una loro preoccupazione", ha detto il capo della Diplomazia di Ankara quando il giornalista gli ha chiesto se la Turchia avesse lanciato un'operazione militare oltre confine. "Se (la nuova amministrazione a Damasco) affronterà la questione in modo appropriato, per noi non ci sarebbe motivo di intervenire" militarmente, ha detto Fidan. 

Riunione di Netanyahu coi vertici della sicurezza sugli ostaggi

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu dovrebbe tenere un incontro di alto livello oggi con i massimi funzionari della sicurezza, mentre gli sforzi per raggiungere un accordo di cessate il fuoco con gli ostaggi con Hamas sembrano prendere slancio. Lo riferisce Times of Israel citando la tv israeliana. Il confronto, che coinvolgerà il ministro della Difesa Israel Katz e il ministro degli Affari strategici Ron Dermer, arriva mentre il capo della Cia William Burns sarebbe arrivato in Qatar ieri sera per cercare di risolvere le questioni in sospeso. Il notiziario di Channel 12 ha affermato che se ci fossero stati progressi, alti funzionari israeliani si sarebbero uniti ai colloqui. 

Netanyahu

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Crolla scuola in Israele colpita da schegge degli intercettatori

Schegge, apparentemente provenienti dagli intercettatori lanciati dalle forze armate israeliane contro un missile proveniente dallo Yemen, sono cadute su una scuola elementare a Ramat Gan, vicino Tel Aviv, provocando il crollo dell'edificio. Altre schegge sono cadute in due punti nella città centrale di Modiin, ma hanno causato danni minori e non sono stati segnalati feriti, ha riferito il sindaco Haim Bibas.

Hamas: "L'attacco di Israele allo Yemen è uno sviluppo pericoloso"

L'attacco israeliano su porti e infrastrutture energetiche in Yemen e' uno "sviluppo pericoloso". Lo ha affermato Hamas, alla luce dei raid notturni delle forze armate israeliane in Yemen dopo aver intercettato missili Houthi contro lo Stato ebraico. "Consideriamo questa escalation uno sviluppo pericoloso e un'estensione dell'aggressione contro il nostro popolo palestinese, la Siria e la regione araba", ha affermato Hamas in una dichiarazione.

Houthi: "Lanciati missili balistici ipersonici su Israele"

I ribelli yemeniti Houthi hanno rivendicato il lancio di missili contro Israele, poche ore dopo che lo Stato ebraico ha dichiarato di aver intercettato un attacco e di aver reagito colpendo porti e infrastrutture energetiche. Il portavoce del gruppo Yahya Saree ha affermato che i ribelli hanno preso di mira "due obiettivi militari specifici e sensibili... nell'area occupata di Giaffa", a Tel Aviv, con "missili balistici ipersonici". 

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