Corea del Sud, lo scontro nel Paese tra legge marziale e democrazia. Cosa sta succedendo
MondoIntroduzione
Quarta potenza economica asiatica, Stato difensore delle democrazie liberali, alleato di ferro degli Stati Uniti. Nessuno si aspettava quello che è successo nella giornata del 2 dicembre in Corea del Sud. Con una mossa a sorpresa, il presidente Yoon Suk-yeol, ex procuratore capo del Paese dal 2019 al 2021, intorno alle 15 (ora italiana) dichiarava la legge marziale d’emergenza.
In un discorso alla Nazione accusava il Parlamento, controllato dalle opposizioni, di simpatizzare con il Nord comunista e di paralizzare volutamente l'azione del governo: "Sradicherò le forze filo-nordcoreane e proteggerò l'ordine democratico costituzionale. Attraverso questa legge marziale, ricostruirò e proteggerò la libera Repubblica di Corea". Un decreto andava a bandire le attività parlamentari e dei partiti politici, abolendo le manifestazioni e mettendo sotto controllo i media. "Coloro che violano la legge marziale possono essere arrestati o perquisiti senza mandato", si intimava nel decreto.
Alla fine tutto si è risolto: in serata Yoon Suk-yeol ha ritirato la legge, di fronte alle proteste di piazza e all'opposizione unanime del Parlamento. Oltre che alle pressioni dell'alleato americano. Per qualche ora il Paese è però ripiombato nell'incubo dello stato d’emergenza, tra militari e carri armati per le strade. La vicenda ha riportato a galla il passato della Corea del Sud, insieme al fantasma che non l'ha mai abbandonata, quello comunista agitato da Pyongyang.
Quello che devi sapere
La legge marziale durante la guerra di Corea (1950-1953)
- Repubblica semipresidenziale, basata quindi sulla divisione dei poteri politico, legislativo e giudiziario, in Corea del Sud le leggi marziali e l'autoritarismo per contenere eventuali derive hanno sempre svolto un ruolo significativo, segnando momenti di tensione politica, proteste di massa o minacce vere o presunte alla sicurezza nazionale. La prima volta fu durante la guerra di Corea (1950-1953), dopo l’invasione della Corea del Nord.
Per approfondire: Cosa è successo il 3 dicembre in Corea del Sud
La Rivoluzione d’Aprile e il colpo di Stato di Park Chung-hee
- La seconda volta che il Paese cadde sotto la legge marziale fu durante la Rivoluzione d'Aprile del '60, nel pieno della lotta democratica che vide violente proteste contro le frodi elettorali e l'autoritarismo, con l'esercito schierato e le libertà civili limitate. E poi ancora nel 1961: era l’anno del colpo di Stato che portò ai 18 anni del governo di Park Chung-hee. Salì al potere, disse, per ristabilire l'ordine. Fu assassinato nel 1979
- Per approfondire: Legge marziale: cos'è, come funziona e quando si applica
Chun Doo-hwan e la rivolta di Gwangju
- Dopo la sua morte, Park Chung-hee fu sostituito dal governo di Chun Doo-hwan, capo militare che fece ricorso ancora una volta alla legge marziale mentre manovrava per prendere il controllo del Paese. Sotto di lui si consumò la brutale repressione della rivolta di Gwangju, culminata nell'uccisione di centinaia di civili
La rivolta democratica di giugno
- Nuova legge marziale alla fine degli anni ’80, quando le proteste di massa del 1987, note come rivolta democratica di giugno, costrinsero la giunta militare al potere ad adottare una costituzione più democratica e a tenere elezioni presidenziali dirette
Il 3 dicembre 2024
- Senza alcun presagio che potesse anticipare quanto successo, si passa poi al 3 dicembre 2024, con la legge marziale annunciata e ritirata dopo poche ore da Yoon
Chi è Yoon Suk-yeol?
- Ma chi è Yoon Suk-yeol? Già durante la carriera da procuratore, il presidente si è fatto conoscere per la sua proverbiale ostilità ai compromessi e per il rispetto maniacale della legalità. Nato a Seul nel 1960 in una famiglia di accademici, ha studiato giurisprudenza alla Seoul National University, ateneo dell'élite. Diventa procuratore nel 1994
Dai casi di corruzione (politica) alle presidenziali del 2022
- Subito Yoon Suk-yeol acquista notorietà per le indagini su grandi casi di corruzione, compresi quelli che travolsero l'ex presidente Park Geun-hye, finora l'unica a subire l'onta dell'impeachment. Passato alla politica nel 2021 unendosi ai conservatori del People Power Party, ha vinto di misura le presidenziali nel 2022
"Il Winston Churchill" della Corea del Sud
- Yoon è fortemente intransigente verso la Corea del Nord. Promotore di un approccio senza compromessi, viene paragonato dai media locali a Winston Churchill. La sua esperienza politica non è stata però facilissima: è inciampato sull'inesperienza legislativa, su un governo diviso e sulle controversie che hanno coinvolto la sua famiglia, a partire dalla moglie Kim Keon-hee, nel mirino per l'oscura e inattesa vicenda di una costosa borsa regalata da un noto predicatore locale
Il tonfo nell'indice di gradimento
- Da quando ha assunto la carica nel maggio del 2022, la popolarità di Yoon è andata a picco negli indici di gradimento. Le lotte per far passare le sue politiche in un Parlamento controllato dalle forze di opposizione, senza mostrare i segnali di mediazione tipiche di un sistema democratico e con la totale insofferenza anche verso il suo stesso partito, hanno esacerbato le divisioni. E la sua amministrazione è stata accusata di aver soffocato le indagini indipendenti sugli scandali che hanno coinvolto alti funzionari: 22 le mozioni proposte dal Parlamento, un record
Le accuse per traffico di influenze
- Poi ci sono i casi che hanno interessato lui e sua moglie per il traffico di influenze: Yoon e la first lady avrebbero influenzato in modo improprio la selezione dei candidati dei conservatori alle parlamentari suppletive del 2022, su richiesta del 'mediatore' Myung Tae-kyun, un politico che aveva condotto sondaggi per conto di Yoon prima e in vista della sua presidenza. Elezioni poi perse soprattutto per 'la gaffe dei cipollotti', incapace di valutare il carovita del Paese colpito dall'inflazione in funzione di un elemento principe della cucina sudcoreana
Cosa succede adesso
- Resta da capire, dopo la legge marziale, quale sarà il destino di Yoon: difficile che si possa far finta di nulla. Anche a livello internazionale, e non solo interno, quanto fatto da Yoon aveva aperto scenari pericolosi. La Corea del Nord di Kim Jong-un, che ha stretto un asse con la Russia di Vladimir Putin - oltre ad essere una storica alleata di Pechino - avrebbe potuto approfittare del caos aprendo un terzo fronte di guerra, stavolta in Asia. Il presidente americano Joe Biden, informato degli eventi durante la sua visita in Angola, si era detto "seriamente preoccupato", per una volta in sintonia persino con il Cremlino, che aveva parlato di "situazione allarmante".
Per approfondire: Corea del Nord: Corea del Sud è ufficialmente uno "Stato ostile"
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