Crisi di governo in Francia, Le Pen e Melenchon verso il voto di sfiducia contro Barnier
MondoIl gruppo del Rassemblement National, che dispone del maggior numero di deputati all'Assemblea Nazionale di Parigi, ha confermato di essere pronto a unire i suoi voti a quelli della gauche per approvare la mozione di censura, ovvero la sfiducia, presentata dalla France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon a nome del cartello di sinistra Nouveau Front Populaire. Tuttavia il testo della mozione presentato dall'NFP contiene dei passaggi molto duri contro la destra, elemento che potrebbe portare l'RN a non votarlo
Traballa pericolosamente il governo francese di Michel Barnier. Dopo l'annuncio del premier di ricorrere all'articolo 49.3 della costituzione per adottare il bilancio sul welfare, la France Insoumise (Lfi) di Jean Luc Mélenchon ha annunciato come previsto una "mozione di censura", vale a dire una sfiducia, contro l'esecutivo. A stretto giro di posta, il Rassemblement National (Rn) di Marine Le Pen ha confermato che voterà insieme alla sinistra per far cadere il governo. Una spallata che potrebbe risultare decisiva per il destino di governo, che potrebbe avere vita breve e cadere già prima della fine dell'anno. Il voto di sfiducia potrebbe arrivare a partire da mercoledì 4 dicembre.
Tuttavia dal testo della mozione di sfiducia depositato nel pomeriggio dal Nuovo fronte popolare (Nfp) sembra emergere un elemento che potrebbe portare l'RN di Le Pen a non votare quello stesso testo. Nella mozione, infatti, la coalizione afferma che "mentre una larga maggioranza delle nostre concittadine e concittadini ha scelto di opporsi all'estrema destra nelle elezioni legislative, il primo ministro ha ceduto alle loro ossessioni più vili, introducendo una nuova legge sull'immigrazione che perpetuerà il fallimento morale e politico dello scorso anno e minacciando l'assistenza medica di Stato, che garantisce umanità e dignità a chiunque arrivi sul nostro territorio ed è una misura essenziale per la salute pubblica". Il passaggio, molto duro nei confronti del Rassemblement national, potrebbe quindi essere un ostacolo perché entrambi i gruppi votino per la stessa mozione, condizione necessaria perché il governo sia sfiduciato.
La destra di Rn e Lfi pronte a votare insieme
"Il signor Barnier non ha voluto rispondere alla richiesta degli undici milioni di elettori del Rassemblement national. Ha detto che ognuno si assumerà le proprie responsabilità, quindi noi ci assumeremo le nostre. Noi presentiamo una mozione di censura e voteremo la censura del governo", ha scritto su X la leader del Rassemblement national Marine Le Pen. Il Rassemblement National (Rn) dispone del maggior numero di deputati all'Assemblea Nazionale di Parigi e si è detto pronto a unire i suoi voti a quelli della gauche per approvare la mozione di censura presentata dalla France Insoumise (Lfi) di Jean-Luc Mélenchon a nome del cartello di sinistra Nouveau Front Populaire. Con l'apporto dell'estrema destra lepenista, la mozione della gauche potrebbe così raccogliere oltre 300 voti, consentendo la sua adozione (fissata a 288 voti) e quindi la fine del governo Barnier.
"Tutte le manovre per salvare il governo Barnier sono fallite. Cadrà. E Macron, unico responsabile della crisi finanziaria e politica, deve andarsene per dare voce ai voti dei francesi", ha scritto in un post su X Jean Luc Melenchon.
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Cosa può succedere se passa la sfiducia
In caso di approvazione della mozione di censura nei confronti del governo del premier francese Michel Barnier, il presidente Emmanuel Macron dovrà nominare un nuovo primo ministro. Ma date le circostanze politiche e la difficoltà con cui è emerso il nome di Barnier, la possibilità di avere rapidamente un nuovo inquilino a Matignon rimane incerta. Lo sottolinea Le Monde, sintetizzando le prossime tappe in caso di caduta del governo. In una prima fase le ipotesi sono due: si forma un nuovo governo nel mese di dicembre o al contrario non si riesce a formare e il vecchio esecutivo sbriga gli affari correnti.