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Guerra Siria, oltre 400 morti da attacco jihadista. Assad: "Elimineremo ribelli"

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Siria, dopo Aleppo continua l'avanzata dei ribelli jihadisti
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Siria, dopo Aleppo continua l'avanzata dei ribelli jihadisti
00:02:13 min

Continua l'avanzata dei ribelli jihadisti che dopo Aleppo hanno preso il controllo di tutta la provincia di Idlib. Il ministero della Difesa siriano ha annunciato che l'esercito lancerà presto un contrattacco. Il presidente siriano, Bashar Al Assad, ha promesso che "userà la forza per eliminare il terrorismo". Secondo le Ong ci sarebbero già centinaia di vittime, decine sono civili, tra cui un bimbo. Secondo il governo libanese, il leader dell'Hts Abu Mohammad al-Jolani è stato ucciso in un raid

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Continua l'avanzata dei ribelli jihadisti (CHI SONO) che dopo Aleppo hanno preso il controllo di tutta la provincia di Idlib. I jihadisti del gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hrs) e le fazioni alleate contro il regime di Bashar al-Assad stanno avanzando nella provincia centrale siriana di Hama. Il ministero della Difesa siriano ha annunciato che l'esercito lancerà presto un contrattacco. E, secondo il governo libanese, il leader dell'Hts Abu Mohammad al-Jolani è stato ucciso in un raid aereo compiuto da caccia russi su Aleppo.

Il presidente siriano, Bashar Al Assad, ha promesso che "userà la forza per eliminare il terrorismo" in Siria. Secondo il leader di Damasco, "il terrorismo capisce solo il linguaggio della forza, e questo è il linguaggio con il quale lo schiacceremo e lo elimineremo, con chiunque lo appoggi e lo sponsorizzi".

Negli scontri tra miliziani e militari ci sono già centinaia di morti, anche a causa dei nuovi bombardamenti russi. E sono migliaia i civili che stanno scappando.  Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti, il bilancio delle vittime dell'offensiva dei ribelli jihadisti sale a 412 vittime. Il bilancio di cinque giorni di scontri e attacchi aerei "ha raggiunto le 412 vittime", ha dichiarato l'Osservatorio siriano per i diritti umani, tra cui 214 ribelli di Hayat Tahrir al-Sham e delle fazioni alleate che hanno lanciato l'offensiva, 137 forze filogovernative e 61 civili, 17 dei quali oggi.

Intanto l'esercito siriano ha annunciato di aver espulso i ribelli islamici sostenuti dalla Turchia da due aree della provincia di Hama, nel centro del paese arabo, dove erano arrivati come parte di un'importante offensiva contro le posizioni controllate dal governo del presidente Bashar al-Assad. "L'Iran appoggerà con forza il governo e l'esercito siriani contro i gruppi terroristici": lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, citato dall'agenzia Irna.



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Blinken chiama Ankara: "Urge de-escalation in Siria"

Il segretario di Stato americano ha chiamato il ministro degli esteri turco per discutere "della necessità di allentare l'escalation" in Siria, dove i gruppi ribelli filo-turchi hanno inferto un duro colpo al regime di Bashar al-Assad, prendendo il controllo di diversi territori nei giorni scorsi. Durante il colloquio, Anthony Blinken ha sottolineato al suo omologo turco, Hakan Fidan, "la necessità di allentare la tensione e di proteggere le vite e le infrastrutture dei civili", secondo un comunicato stampa del Dipartimento di Stato americano

Mosca: uccisi 320 miliziani e distrutti 60 veicoli in Siria oggi

 L'esercito governativo siriano e le forze aerospaziali russe continuano a respingere i ribelli a Idlib, Hama e Aleppo e hanno ucciso almeno 320 miliziani e distrutto oltre 60 veicoli da combattimento nell'ultima giornata. Lo ha affermato Oleg Ignasyuk, vice capo del Centro russo per la riconciliazione delle parti opposte in Siria - divisione del ministero della Difesa russo - citato dalla Tass. "Durante la giornata, sono stati lanciati missili e bombe su aree di dispiegamento di miliziani e sui loro depositi di armi e munizioni, postazioni di artiglieria e difesa aerea e centri di controllo. Almeno 320 militanti sono stati uccisi e 63 veicoli corazzati e altri veicoli da combattimento sono stati distrutti", ha affermato.

Chi sono i ribelli jihadisti che hanno conquistato Aleppo

La guerra civile in Siria sta conoscendo in questi giorni una improvvisa recrudescenza. Le forze ribelli che si oppongono al governo guidato da Bashar al-Assad hanno lanciato un’offensiva contro l’esercito regolare descritta dalla BBC come "la più ampia da anni". E sabato hanno preso il controllo di Aleppo, la seconda città più grande del Paese già al centro di violentissimi combattimenti in passato. Ecco chi sono i ribelli jihadisti. LEGGI L’ARTICOLO

Mosca: 'Aiutiamo esercito Assad contro ribelli in 3 province'

L'esercito russo ha affermato che sta aiutando l'esercito siriano a "respingere" le forze ribelli in tre province del nord della Siria, sostenendo così il governo guidato dall'alleato di Mosca Bashar al-Assad. "L'esercito arabo siriano, con l'assistenza delle Forze aerospaziali russe, sta continuando la sua operazione per respingere l'aggressione terroristica nelle province di Idlib, Hama e Aleppo", ha affermato l'esercito russo in un comunicato sul suo sito web.

Siria, ministro Esteri Iran ad Assad: con voi contro terrorismo

Il ministro  degli Esteri iraniano Abbas Araqchi ha ribadito il "sostegno globale al  governo, alla nazione e all’esercito siriano nella lotta al terrorismo"  per "proteggere la stabilità e la sicurezza regionale". E' quanto  riferisce l'agenzia di stampa iraniana Irna in merito alla visita a  Damasco del capo della diplomazia di Teheran che ha incontrato il  presidente siriano Bashar al-Assad.

Roma a Mosca: evitare raid a strutture religiose e civili

Dopo il raid  aereo russo ad Aleppo che ha colpito il Terra Sancta College provocando  danni materiali, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha chiesto  all’ambasciatrice d’Italia a Mosca, Cecilia Piccioni, di compiere un  passo presso le autorità russe. Lo riferisce la Farnesina in una nota. L’ambasciatrice domani verrà ricevuta al ministero degli Affari  Esteri della Federazione per un incontro già programmato e presenterà la  richiesta di rafforzare le procedure per evitare che nuovi attacchi  militari possano per errore colpire altri istituti religiosi o comunque  installazioni civili ad Aleppo e nella regione in cui sono in atto  combattimenti.

Damasco: 'Uccisi decine di terroristi e di loro leader'

"Aerei da guerra congiunti siriano-russi hanno preso di mira questa sera con un attacco aereo un raduno di leader terroristi e un folto gruppo di loro membri nei pressi dello stadio Al-Hamdaniya, nel governatorato di Aleppo, provocando l'uccisione di decine di terroristi e di loro leader". Lo scrive l'agenzia ufficiale siriana Sana nel suo account X, citando fonti militari.

Farnesina, primi italiani evacuati da Aleppo a Damasco con Onu

A seguito  dell’ingresso ad Aleppo del movimento radicale Hayat Tahrir al Sham  (Hts), le Nazioni Unite hanno avviato un’evacuazione verso Damasco,  ancora in fase iniziale. E' quanto riferisce la Farnesina in una nota,  precisando che un primo gruppo di auto, con a bordo anche alcuni  italiani, è arrivato in città, mentre altri pullman messi a disposizione  dell’Onu sono in attesa di partire con un convoglio cui dovrebbero  unirsi alcuni connazionali con auto private. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha potuto parlare questo  pomeriggio con uno degli italiani partiti da Aleppo che è stato accolto a  Damasco nelle strutture della nostra sede diplomatica dall’ambasciatore  Stefano Ravagnan. Un limitato numero di religiosi ha deciso di restare  ad Aleppo, contando sui buoni rapporti stabiliti dai francescani con  tutte le comunità. L'ambasciatore Ravagnan è in costante contatto con  loro e con il vescovo di Aleppo. Il ministro segue con attenzione gli sviluppi della crisi e  l’ambasciata d’Italia a Damasco è in contatto costante con i  connazionali - in maggioranza con doppia cittadinanza - per agevolare la  loro partenza in sicurezza dalla città. L’Unità di Crisi della  Farnesina, attivata tempestivamente, sta seguendo l’evoluzione della  situazione e monitorando il convoglio.
    La recrudescenza delle violenze ad Aleppo ha provocato lo  sfollamento di circa 10 mila persone, che si aggiungono alle centinaia  di migliaia arrivate in Siria nelle ultime settimane, rientrate dal  Libano dopo gli scontri fra Israele ed Hezbollah.

Perché l’attacco ad Aleppo in Siria è legato al cessate il fuoco in Libano?

Secondo una valutazione degli analisti israeliani a seguito dell’attacco delle forze jihadiste filo-turche ad Aleppo, ci sarebbe un legame tra questi due eventi. LEGGI L’ARTICOLO

Roma a Mosca: evitare raid su religiosi e civili in Siria

Dopo il raid aereo russo ad Aleppo che ha colpito il Terra Sancta College provocando danni materiali, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha chiesto all'ambasciatrice d'Italia a Mosca Cecilia Piccioni di compiere un passo presso le autorità russe. L'ambasciatrice - fa sapere la Farnesina - domani verrà ricevuta al ministero degli Esteri della Federazione russa per un incontro già programmato e presenterà la richiesta di rafforzare le procedure per evitare che nuovi attacchi militari possano per errore colpire altri istituti religiosi o comunque installazioni civili ad Aleppo e nella regione in cui sono in atto combattimenti

Farnesina: primi italiani evacuati da Aleppo con l'Onu

A seguito dell'ingresso ad Aleppo del movimento radicale Hayat Tahrir al Sham, le Nazioni Unite hanno avviato un'evacuazione verso Damasco, ancora in fase iniziale. Un primo gruppo di auto, con a bordo anche alcuni italiani, è arrivato in città, mentre altri pullman messi a disposizione dell'Onu sono in attesa di partire con un convoglio cui dovrebbero unirsi alcuni connazionali con auto private. Il ministro degli Esteri Tajani ha potuto parlare questo pomeriggio con uno degli italiani partiti da Aleppo che è stato accolto a Damasco nelle strutture della nostra sede diplomatica dall'ambasciatore Ravagnan. Lo fa sapere la Farnesina

Teheran: "Situazione difficile, ma Assad affronterà con successo ribelli"

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi, in visita a Damasco domenica, ha affermato che la situazione in Siria è "difficile", ma che il governo del presidente Bashar al-Assad affronterà con successo i ribelli, come ha fatto in passato

Ong: filo-turchi strappano a curdi città chiave nord Siria

I combattenti filo-turchi hanno strappato alle forze curde una città strategica del nord della Siria, in combattimenti paralleli alla grande offensiva ribelle nella provincia di Aleppo. I combattenti "hanno preso il controllo della città di Tal Rifaat" e di diversi villaggi nelle vicinanze, ha affermato l'Osservatorio siriano per i diritti umani, avvertendo che circa 200.000 curdi siriani nella provincia settentrionale di Aleppo sono stati "assediati da fazioni pro-Turchia".

Assad: “Importante sostegno alleati di fronte terrorismo”

Il presidente siriano Bashar al-Assad ha sottolineato "l'importanza del sostegno degli alleati" di fronte agli "attacchi terroristici". Il leader di Damasco ha incontrato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, volato nella capitale siriana per consulti sulla situazione nel Paese alla luce dell'offensiva lanciata all'inizio della settimana da ribelli jihadisti nel nord. Iran e Russia sono i principali alleati di Assad. 

Londra accusa Assad: “Ha creato le condizioni per escalation”

La Gran Bretagna ha incolpato il presidente Bashar al-Assad per l'"escalation" della guerra civile siriana che ha visto la città di Aleppo cadere nelle mani delle forze ribelli. Lo riporta il Guardian. "Il regime di Assad ha creato le condizioni per l'attuale escalation attraverso il suo continuo rifiuto di impegnarsi in un processo politico e la sua dipendenza da Russia e Iran", ha affermato il ministero degli Esteri britannico in una dichiarazione che chiede negoziati e che entrambe le parti "proteggano vite civili e infrastrutture".

Osservatorio: "Le vittime in Siria salgono a 412"

Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti, il bilancio delle vittime dell'offensiva dei ribelli jihadisti sale a 412 vittime. Il bilancio di cinque giorni di scontri e attacchi aerei "ha raggiunto le 412 vittime", ha dichiarato l'Osservatorio siriano per i diritti umani, tra cui 214 ribelli di Hayat Tahrir al-Sham e delle fazioni alleate che hanno lanciato l'offensiva, 137 forze filogovernative e 61 civili, 17 dei quali oggi.

Media Iran: Assad ha incontrato il ministro degli Esteri Araghchi

Secondo l'agenzia di stampa iraniana Tasnim, il ministro degli Esteri della Repubblica islamica dell'Iran Seyyed Abbas Araghchi, in visita a Damasco, ha incontrato il presidente siriano Bashar al-Assad.


Capo dei Frati minori: “Siamo molto preoccupati per Aleppo”

"L'occupazione di Aleppo e la guerra civile in Siria preoccupa molto, soprattutto chi ha avuto la possibilità di visitarla e di incontrare la gente e ascoltare il loro grido di pace". Lo scrive su X padre Massimo Fusarelli, ministro generale dell'ordine dei francescani minori, che un anno fa ha visitato i confratelli in Siria. Qualche giorni fa aveva mandato loro una lettera: "Dopo aver visitato le vostre terre l'anno passato, sento ancor più forte la ferita che la guerra apre di nuovo. Penso in primo luogo a voi, fratelli amati, e vi prego di aver cura di voi come potete, perché lo stress e il trauma di questi momenti non sono mai da sottovalutare. Penso alla vostra gente e ai fedeli, dagli adulti ai giovani ai piccoli. Ricordo la vivacità e la speranza, insieme alle fatiche di fronte a un futuro che appare troppo incerto", il messaggio del Capo dei frati minori ai confratelli che vivono in Siria.

Media: Assad tornato a Damasco, ieri a Mosca ha visto Putin

I media governativi siriani hanno annunciato poco fa che oggi Assad è tornato a Damasco dopo aver svolto ieri una visita di lavoro a Mosca, dove ha avuto un colloquio al Cremlino col presidente russo Vladimir Putin. Gli stessi media affermano che oggi a Damasco Assad ha ricevuto il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghci. Il sito dell'agenzia di notizie governativa Sana non è funzionante. E i media non diffondono alcuna immagine di Assad assieme al ministro iraniano o col presidente Putin.

Al Terra Santa College di Aleppo danni, non ci sono vittime

Non ci sono né vittime né feriti e i frati francescani di Aleppo "stanno tutti bene". Lo riferiscono all'Ansa fonti locali vicine ai francescani, dopo il raid che ha colpito il Terra Santa College. L'istituto si trova all'interno del compound del convento di Aleppo, vicino alla chiesa dove stasera era in programma la celebrazione della messa vespertina della prima domenica d'Avvento.

Tajani: “Collegio francescano Aleppo colpito da raid russo”

"Il Collegio francescano Terra Sancta di Aleppo è stato colpito da un attacco russo che ha causato gravi danni. Faccio appello a tutte le parti in conflitto in Siria perché sia tutelata la popolazione civile. Continuiamo ad assicurare ogni possibile assistenza agli italiani in Siria". Lo scrive su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani.


Testimone italiano: raid vicino palazzo governatore Aleppo

"Poco fa un raid aereo ha preso di mira il centro di Aleppo, vicino al palazzo del  governatorato. Non sappiamo se ci sono morti o feriti. Il bilancio invece dell'attacco all'ospedale universitario di stamani parla adesso di 12 civili morti e 23 feriti. L'ambasciata francese stava organizzando un convoglio sperando di uscire da Aleppo ma per oggi non è possibile, sembra siano in aumento gli scontri nelle aree fuori dalla città". A dirlo è Davide Chiarot, operatore della Caritas Italiana che vive non lontano dal centro di Aleppo nella Comunità del Movimento dei Focolari. Si trova in Siria da due anni. 

Ong: almeno 48 civili uccisi in Siria, anche un bimbo

Almeno 48 civili su un totale di 372 vittime sono stati uccisi da quando mercoledì si sono intensificati gli scontri tra i ribelli anti-regime e l'esercito siriano. Lo afferma l'Osservatorio siriano per i diritti umani. L'organizzazione afferma che tra i civili è stato ucciso un bambino durante gli attacchi ad Al-Atareb; 4 studenti universitari hanno perso la vita per i razzi lanciati da Hayat Tahrir al-Sham in un dormitorio studentesco ad Aleppo. Quattro persone sono morte negli attacchi aerei russi su un campo profughi a Idlib e 16 nei raid aerei sulla rotonda di Al-Basel, 23 in varie zone di Idlib e nelle zone di Al-Atareb. 

Netanyahu: monitoriamo la Siria, difendiamo interessi di Israele

"Monitoriamo costantemente ciò che accade in Siria, siamo determinati a difendere gli interessi vitali dello Stato di Israele e a preservare i successi della guerra. Facciamo rispettare in modo molto rigoroso l'accordo di cessate il fuoco in Libano. Ogni violazione avrà una risposta immediata e forte dall'Idf". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu in visita oggi insieme con il Ministro della Difesa Israel Katz la base di reclutamento di Tel Hashomer. "Siamo qui con i nuovi arruolati nella brigata corazzata. C'è un grande aumento nel reclutamento. C'è un'enorme energia, e questa energia appartiene alla generazione della vittoria, noi vinceremo", ha dichiarato. 

Attacchi russi su Idlib, otto civili uccisi e 50 feriti

Almeno otto civili sono stati uccisi dai raid aerei della Russia, alleata di Damasco, a Idlib, bastione di ribelli che hanno lanciato una vasta offensiva contro le forze governative. Lo ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani. "Gli attacchi aerei russi hanno preso di mira oggi uno dei campi per sfollati" nella citta' di Idlib, "uccidendo otto civili tra cui due bambini e una donna, e ferendone piu' di 50", ha denunciato la stessa fonte. 

Siria, media Turchia: Assad bombarda ospedale Aleppo

Gli aerei da guerra del regime di Damasco hanno colpito l'ospedale universitario di Aleppo, la citta' che i ribelli di Hayat Tahrir al Sham hanno sottratto al controllo dei militari fedeli al presidente Bashar Al Assad. A riferirlo sono i media turchi, che parlano di almeno 5 morti e mostrano anche video condivisi sul canale web dei ribelli. Gli stessi media turchi pubblicano video di Hayat Tahrir al Sham in cui si vedono 30 militari di Damasco prigionieri dei miliziani nella localita' di Hanaser. 

Damasco: “Rinforzi a Hama per la controffensiva”

Ulteriori rinforzi delle forze armate siriane sono arrivati nella provincia di Hama, al confine con Aleppo e Idlib, per sostenere l'offensiva dell'esercito nella zona: lo ha dichiarato il comando generale siriano in un comunicato, ripreso dalla Tass. "Ulteriori rinforzi militari delle nostre forze armate, tra cui uomini, armi pesanti e lanciarazzi, sono arrivati nel nord di Hama per sostenere l'offensiva delle nostre forze armate in questa zona", ha detto il comando generale in una dichiarazione pubblicata sul suo profilo Facebook.

Siria: “Almeno 370 morti dall'inizio dell'offensiva”

Almeno 372 persone sono state uccise, tra cui almeno 20 civili, da quando i ribelli siriani hanno lanciato l'offensiva a sorpresa contro Bashar al-Assad mercoledì scorso, secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, la ong basata nel Regno Unito che monitora da anni il conflitto siriano. Lo riferisce il Guardian. Il bilancio delle vittime include anche il personale militare. La tv di Stato siriana ha affermato che le forze governative hanno ucciso quasi 1.000 insorti negli ultimi tre giorni, senza fornire prove o dettagli.

Francescano ad Aleppo: “Acqua scarseggia, si sentono spari”

Ad Aleppo "l'acqua comincia a scarseggiare". Lo ha detto all'Ansa padre Bahjat Karahach, il superiore dei francescani ad Aleppo. "In alcuni punti di distribuzione hanno fornito del pane alla gente. La nostra mensa per i poveri è rimasta sospesa ieri ed oggi perché non è ancora chiaro come sarà possibile procurarci il gas". "Alcuni spari e bombardamenti si sentono ogni tanto", "questo spinge molti a cercare di uscire dalla città" ma "sull'unica strada rimasta che collega la città il viaggio è lunghissimo, alcuni sono rimasti bloccati per più di 24 ore". "Noi continuiamo a restare accanto al nostro popolo”. 


Raid russi a Idlib: “8 civili morti”

L'Osservatorio siriano per i diritti umani riferisce che i raid russi sulla città siriana di Idlib per contrastare l'avanzata dei ribelli jihadisti hanno ucciso otto civili. 

Re di Giordania: “Noi per la sovranità e integrità della Siria”

Il re di Giordania Abdullah II ha dichiarato che il suo Paese "è al fianco dei fratelli in Siria e delle sue integrità territoriale, sovranità e stabilità". Il sovrano lo ha detto in una conversazione telefonica con il primo ministro iracheno, Mohammed Shia al-Sudani.

Crisi in Siria, il ministro degli Esteri iraniano è a Damasco

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi è arrivato a Damasco, prima tappa di un tour regionale per discutere degli sviluppi nella regione. Il diplomatico iraniano terrà colloqui specifici sui recenti attacchi dei gruppi ribelli contro il governo siriano di Bashar al Assad, sostenuto da Iran e Russia. Teheran accusa gli Stati Uniti e Israele di essere coinvolti negli attacchi lanciati dal gruppo di opposizione Hayat Tahrir al-Sham (Hts) e dalle forze alleate. Secondo l'agenzia iraniana Irna, Araghchi domani è atteso in Turchia.

Raid russi su Aleppo, 5 uccisi nei pressi dell'università

Cinque morti vengono segnalati da una ong a seguito di raid russi nei pressi dell'università di Aleppo, la città siriana conquistata ieri dai ribelli jihadisti. Il capo dell'Osservatorio siriano per i diritti umani Rami Abdel Rahman ha dichiarato all'Afp che "quattro attacchi aerei russi hanno preso di mira la piazza nei pressi dell'università di Aleppo, uccidendo almeno cinque persone", senza specificare se si trattasse di civili o di combattenti di Hayat Tahrir al-Sham e fazioni alleate.

Assad promette: “Elimineremo con la forza il terrorismo”

Il presidente siriano, Bashar Al Assad, ha promesso che "userà la forza per eliminare il terrorismo" in Siria. Citato dall'agenzia Sana, il presidente siriano, che non si sa dove si trovi al momento, lo ha detto in una conversazione telefonica con un dirigente della repubblica separatista filo-russa dell'Abkhazia, in Georgia. Secondo il leader di Damasco, "il terrorismo capisce solo il linguaggio della forza, e questo è il linguaggio con il quale lo schiacceremo e lo elimineremo, con chiunque lo appoggi e lo sponsorizzi".

Papa Francesco: "Prego per la Siria, guerra si è riaccesa. Rispettare tregua in Libano"

Papa Francesco rivolge un pensiero all'ennesimo focolaio di guerra, mai sopito in realtà, che è esploso in Medio Oriente, con gli scontri in Siria. "Preghiamo per la Siria dove purtroppo la guerra si è riaccesa causando molte vittime. Sono molto vicino alla Chiesa in Siria, preghiamo", ha detto durante l'Angelus. Il Pontefice ha poi rivolto un pensiero al Libano dopo il cessate il fuoco, a Gaza e alla guerra in Ucraina. LEGGI L’ARTICOLO 

Ufficiale ribelli: “Rovesciamo il regime di Assad, via l'Iran”

Un ufficiale dei ribelli siriani ha dichiarato in un'intervista alla tv israeliana Channel 12 che "l'intera provincia di Idlib e i suoi sobborghi sono stati conquistati, così come Aleppo, tranne alcune zone, e stanno avanzando verso la regione di Hama". "Abbiamo esaminato gli eventi nel sud del Libano e li abbiamo seguiti, così come la questione dell'accordo di tregua, e abbiamo capito la possibilità che i membri di Hezbollah possono trasferirsi dal Libano in Siria. Pertanto, non c'era altra scelta (che attaccare)", ha detto l'ufficiale. "Vogliamo evitare che ci sia una presenza permanente dei miliziani sciiti arrivati dal Libano, che si trovano in Siria e che sono schierati accanto al regime di Assad. Vogliamo ostacolare il piano dell'Iran di rimanere in Siria". Secondo l'ufficiale del gruppo dei ribelli, "questo è il momento giusto". "Non permetteremo agli iraniani di stabilirsi nelle nostre regioni. La rivoluzione siriana ha ricevuto supporto dall'Iran e dalla Russia, e ha invaso le nostre aree con il sostegno internazionale, in un contesto di silenzio internazionale. Perciò, il nostro obiettivo è rovesciare il regime di Assad". Channel 12 riferisce anche che l'esponente dell'opposizione siriana Fahd al-Masri, attualmente residente a Parigi, ha chiesto "alla leadership israeliana di lanciare attacchi intensivi a partire da oggi contro le posizioni e le forze delle milizie identificate con l'Iran in territorio siriano. È necessario colpire questi siti a Homs, a Damasco e al confine con il Libano. Ciò contribuirà a ripulire le terre siriane. Dalla presenza libanese e dalla presenza militare di Hezbollah e dalle armi della piovra iraniana”.

Media: "I jihadisti siriani sono addestrati da Kiev"

Le milizie jihadiste siriane filo-turche che hanno preso il controllo di Aleppo sono state addestrate dalle forze speciali ucraine dell'intelligence militare di Kiev (Gur), sull'uso delle tattiche sviluppate sul fronte ucraino e sull'uso dei droni: è quanto scrive il sito in lingua inglese Kyiv Post, che cita "social media islamici". In particolare, gli addestratori apparterrebbero al cosiddetto gruppo Khimik. A quest'ultimo, scrive il Kyiv Post, era già stata attribuita la paternità di un attacco contro una base militare russa a sud-est di Aleppo lo scorso 15 settembre, in cui furono distrutti diversi droni d'attacco e altri ordigni e munizioni. "Si è ipotizzato che questi addestratori delle forze speciali ucraine stiano fornendo supporto agli attuali attacchi antigovernativi, anche se non c'è alcuna verifica indipendente di questo coinvolgimento. L'ipotesi di un coinvolgimento ucraino è da vedere in un contesto più ampio, in cui le forze di Kiev prendono di mira le forze russe all'estero. Includendo quindi il supporto alla milizia islamica contro il gruppo Wagner e gli altri mercenari inviati dai russi in Mali lo scorso luglio". A supportare questa ipotesi, scrive ancora il giornale ucraino, le parole dl capo del Gur, Kyrylo Budanov, che nel maggio del 2023 disse: "Continueremo a uccidere i russi ovunque e in qualunque momento fino alla completa vittoria dell'Ucraina".

Amman: "Preoccupazione per la stabilità della Siria"

La Giordania ha manifestato preoccupazione per la situazione in Siria, rifiutando qualsiasi azione che minacci la sicurezza e la stabilità del Paese vicino. Il ministro degli Esteri di Amman, Ayman Safadi, ha ribadito il sostegno del regno all'"integrità territoriale" e alla sovranità della Siria, chiedendo maggiori sforzi diplomatici per raggiungere una soluzione politica che ponga fine al conflitto in corso. 

Ong: "Nuovi attacchi russi nel nord-ovest della Siria"

La Russia ha effettuato cinque attacchi aerei consecutivi contro un campo profughi in un quartiere di Idlib, uccidendo almeno un civile e ferendone altri: lo rende noto la ong con sede nel Regno Unito Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), come riporta la Bbc. In precedenza, il Sohr aveva affermato che le forze di Mosca avevano colpito le zone rurali di Idlib e Hama - poco lontano a sud di Aleppo - dove il gruppo che guida l'offensiva ribelle "ha recentemente preso il controllo". Nel frattempo, il governo ha inviato "grandi rinforzi" per tracciare una linea di difesa attorno ai villaggi nella campagna di Hama, aggiunge la ong. 

Il Papa: "Preghiamo per la Siria, la guerra si è riaccesa"

"Preghiamo per la Siria dove purtroppo la guerra si è riaccesa causando molte vittime. Sono molto vicino alla Chiesa in Siria, preghiamo". Lo ha detto il Papa all'Angelus. 

La Giordania: "Preoccupazione per gli sviluppi, più diplomazia per risolvere il conflitto"

La Giordania considera "motivo di preoccupazione" gli ultimi sviluppi in Siria e ha auspicato maggiori sforzi diplomatici per raggiungere una soluzione politica che ponga fine al conflitto.

In un discorso alla televisione di Stato, il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ha quindi affermato che Amman sostiene "l'integrità territoriale" e la sovranità della Siria.

Scuole di Aleppo e Idlib colpite da attacchi aerei. VIDEO

Siria, Tajani: "Preoccupati, si rischia collasso migratorio"

Il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, ha espresso "preoccupazione" per le tensioni in Siria. "Stiamo seguendo minuto per minuto anche la situazione dei nostri connazionali, è difficile passare dal Nord al Sud, andare da Aleppo verso Damasco. Con il nostro ambasciatore stiamo vedendo come aiutare i 120 italiani che stanno ad Aleppo", ha spiegato il titolare della Farnesina a margine dell'assemblea nazionale di Noi Moderati. "Il problema è che si rischia un collasso migratorio: se continua la guerra civile rischiamo di vedere ripetersi quanto accaduto qualche anno fa", ha proseguito Tajani.

Il nunzio Zenari: "Aleppo colta di sorpresa e martoriata, anche l'Europa pagherà"

E' ''una triste sorpresa'' quella che ha ''colto Aleppo'', perché sì, ''c'erano scontri a Idlib'', ma ''nulla che lasciasse pensare che Aleppo potesse essere conquistata dai rivoltosi'' jihadisti del gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hrs) e dalle fazioni alleate. Lo spiega all'Adnkronos il nunzio apostolico a Damasco, cardinale Mario Zenari, sottolineando che ''la presa di Aleppo avrà conseguenze anche in Europa, che pagherà il prezzo più alto dopo i siriani, e in altre parti del mondo''.

Rivolgendo un pensiero alla ''martoriata Aleppo'', Zenari ha ricordato che ''Aleppo è stata colta di sorpresa nel febbraio del 2023 dal terremoto'' di magnitudo 7.8 che ha causato 458 morti solo nella città siriana. E ''è stata colta di sorpresa due giorni fa, nessuno si aspettava una cosa del genere'', ha aggiunto. Ma ''tutto il Medioriente è in fiamme e la Siria sta pagando uno dei conti più salati'', ha affermato.

Ong: "Damasco per la prima volta non controlla più Aleppo"

La città siriana di Aleppo, occupata dalle milizie jihadiste filo-turche e in parte da quelle curde, per la prima volta dall'inizio della guerra, nel 2012, "non è più sotto il controllo del governo del presidente Bashar Al Assad": lo ha dichiarato all'Afp il capo della Ong Osservatorio siriano per i Diritti umani, basata nel Regno Unito, Rami Abdel Rahman. 

Siria

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Iran: "Gli Stati islamici intervengano per porre fine alla crisi della Siria"

"Gli Stati islamici dovrebbero intervenire per prevenire il protrarsi della crisi in Siria e impedire agli Stati Uniti e a Israele di sfruttare i conflitti interni di altri Paesi": lo ha detto oggi il presidente iraniano Masoud Pezeshkian. "I Paesi che si dichiarano sostenitori dei diritti umani e della pace, in realtà hanno un ruolo nell'uccisione di persone innocenti, a causa del loro sostegno alla guerra e agli omicidi nella regione", ha aggiunto, come riporta l'Isna.

Siria, la Turchia: "No alla creazione di uno stato curdo"

La Turchia segue da vicino gli sviluppi in Siria, aspetta l'insediamento del nuovo presidente americano Donald Trump e intanto avvisa gli Usa: "nessuno stato curdo in Siria". Un messaggio chiaro lanciato questa mattina dal ministro degli Esteri di Ankara, Hakan Fidan."La Siria è sensibile per gli Usa ma lo è a maggior ragione per noi. Gli americani conoscono molto bene la nostra posizione. In Siria c'è una organizzazione terroristica (i curdi di Ypg ndr) legata agli Usa, se questi sospendessero il sostegno non durerebbero piu' di tre giorni. In questo contesto non è possibile la formazione di un nuovo Stato in Siria. Esiste uno stato curdo in Iraq, autonomo e federato e con l'Ypg non è in buoni rapporti. Il nostro obiettivo primario è mantenere l'integrità territoriale della Siria", ha detto Fidan. Il ministro turco ha poi parlato del prossimo insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca: "Ancora non sappiamo che decisioni prenderà, siamo in attesa".

L'Iran si schiera con Assad

L'Iran "sostiene fermamente l'esercito e il governo" siriani dopo l'offensiva dei ribelli. Lo fa sapere il capo della diplomazia iraniana. "Sosteniamo con forza l'esercito e il governo in Siria", ha detto Abbas Araghchi prima di partire per Damasco. "L'esercito siriano sconfiggerà ancora una volta questi gruppi terroristici come in passato", ha assicurato, secondo quanto scrive l'agenzia ufficiale Irna. 

Osservatorio: "Intensi raid aerei russi su Idlib, Aleppo e Hama"

La Russia sta intensificando i raid aerei contro i jihadisti e l'opposizione armata al regime di Bashar al-Assad nelle aree della Siria dove stanno avanzando. Lo hanno riferito gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, spiegando che questa mattina i raid aerei russi hanno colpito le città e i villaggi conquistati dai jihadisti del gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hrs) e dalle fazioni alleate nella provincia nordoccidentale di Idlib e in quella centrale di Hama.

Raid aerei simili sono anche stati registrati nella città settentrionale di Aleppo, conquistata dalle forze ribelli con un'operazione a sorpresa contro i militari di Assad. ''La scorsa notte i russi non hanno smesso di bombardare su tutti i fronti'', ha dichiarato alla Dpa il direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani Abdel-Rahman.

I ribelli, ha spiegato, stanno ora controllando Aleppo, la seconda città più grande della Siria, ad eccezione di alcuni sobborghi in mano curda alla periferia nordoccidentale.

Siria

©Ansa

Siria, jihadisti avanzano verso Hama dopo i successi a Idlib e Aleppo: "Ucciso il leader del gruppo Hts"

I jihadisti del gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hrs) e le fazioni alleate contro il regime di Bashar al-Assad stanno avanzando nella provincia centrale siriana di Hama dopo aver conquistato territori chiave nelle province nord-occidentali di Aleppo e Idlib in Siria dalle quali erano stati cacciati nel 2016. Il ministero della Difesa siriano, intanto, ha annunciato che l'esercito lancerà presto un contrattacco. E, secondo il governo libanese, il leader dell'Hts Abu Mohammad al-Jolani è stato ucciso in un raid aereo compiuti da caccia russi su Aleppo.

Ieri gli uomini dell'organizzazione legata ad al-Qaeda, hanno preso il controllo dell'aeroporto internazionale di Aleppo, primo aeroporto civile a cadere sotto il controllo dell'Hts, ha affermato l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Gli insorti ora si stanno dirigendo verso Hama e hanno preso il controllo di numerose città e villaggi nella parte settentrionale della provincia. Con l'avanzata dei ribelli si sono ritirate le milizie sostenute dall'Iran e si sono riposizionate le unità curde nella periferia nord-occidentale di Aleppo, hanno spiegato gli attivisti dell'Osservatorio.

Iran: "Gli Stati Uniti dietro gli attacchi in Siria"

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha affermato oggi che gli Stati Uniti hanno organizzato gli attacchi dei ribelli siriani ad Aleppo e Idlib. "La regione si trova ad affrontare nuovi complotti, compresi i recenti attacchi dei gruppi Takfiri contro il governo siriano", ha detto Araghchi, aggiungendo: "I recenti sviluppi hanno rivelato che questi gruppi terroristici operano sotto il comando degli Stati Uniti". Da parte sua, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei ha condannato l'attacco di ieri al consolato di Teheran ad Aleppo: "Secondo la Convenzione di Vienna, qualsiasi violazione delle sedi diplomatiche da parte di qualsiasi individuo, gruppo o governo è inaccettabile", ha detto. Araghchi arriverà oggi a Damasco, per la prima tappa di un tour regionale, per discutere dei recenti sviluppi nella regione. Lunedì sarà in Turchia. 

Siria, governativi annunciano successi nella regione di Hama

L'esercito siriano ha annunciato di aver espulso i ribelli islamici sostenuti dalla Turchia da due aree della provincia di Hama, nel centro del paese arabo, dove erano arrivati come parte di un'importante offensiva contro le posizioni controllate dal governo del presidente Bashar al-Assad.

"Le unità delle nostre forze armate che operano nella direzione del nord di Hama hanno rafforzato le loro linee difensive con ogni tipo di materiale e personale militare durante la notte, hanno affrontato le organizzazioni armate e hanno impedito qualsiasi avanzata", ha affermato in un comunicato l'istituzione militare. Le unità governative sarebbero riuscite a "mettere in sicurezza diverse zone dopo aver espulso i terroristi. Le piu' importanti di queste zone sono Qaleet al Madeeq e Maardes. Decine di loro sono morti e gli altri sono fuggiti". Maardes, a nord della città di Hama, è una cittadina strategica situata sull'autostrada M5, che collega da sud a nord la Siria, spina dorsale del Paese arabo.

L'annuncio arriva dopo che l'esercito siriano ha dichiarato ieri sera che stava preparando una controffensiva alla battaglia iniziata mercoledì scorso da una coalizione di ribelli, guidata dal gruppo islamista Levant Liberation Organization, divisosi nel 2016 dal ramo siriano di Al Qaeda. L'esercito siriano ha il sostegno della Russia, che effettua attacchi aerei per respingere l'avanzata degli insorti. In questa offensiva, le fazioni sono arrivate a controllare la città di Aleppo, la seconda più grande del paese, da dove furono espulse meno di dieci anni fa.

Guerra civile in Siria, dopo Aleppo jihadisti verso Hama. Media: voci di golpe a Damasco

Le forze jihadiste filo-turche sono entrate nella regione di Hama, al centro della Siria, e si dirigono senza trovare resistenza verso la città. Lo riferiscono fonti locali che seguono l'offensiva delle forze anti-governative, attestatesi ora alla cittadina di Tayibet al Imam, 10 chilometri in linea d'aria da Hama. Le stesse fonti riferiscono del ritiro repentino delle forze governative da Hama, dove l'aeroporto è stato abbandonato dalle truppe russe. Agenzie e media arabi parlano invece di scontri tra forze governative a Damasco, con voci non confermate di golpe in atto contro Bashar Al-Assad, il quale ha promesso di "sconfiggere i terroristi". Mosca ha fatto sapere di aver bombardato i ribelli siriani con la propria aviazione, insieme a quella del governo siriano. LEGGI L'ARTICOLO

Guerra in Siria, chi sono i ribelli jihadisti che hanno conquistato Aleppo

La guerra civile in Siria sta conoscendo in questi giorni una improvvisa recrudescenza. Le forze ribelli che si oppongono al governo guidato da Bashar al-Assad hanno lanciato un’offensiva contro l’esercito regolare descritta dalla BBC come "la più ampia da anni". E sabato hanno preso il controllo di Aleppo, la seconda città più grande del Paese già al centro di violentissimi combattimenti in passato.

L’attacco a sorpresa - riporta ancora l’emittente britannica - ha spinto le forze aeree russe a compiere i primi bombardamenti su Aleppo dal 2016, mentre quelle fedeli al governo si sono ritirate dalla città. A guidare l’offensiva è il gruppo chiamato Hayat Tahrir al Sham - Commissione per la liberazione della Siria - che da tempo è profondamente coinvolto nel conflitto che da anni sta sconvolgendo la Siria. COSA SAPERE

Siria, dopo Aleppo continua l'avanzata dei ribelli jihadisti. VIDEO

Attacco aereo russo uccide capo ribelli sunniti in Siria

Secondo l'account X del governo libanese, un attacco aereo russo ha ucciso a Idlib Abu Muhammad al Jolani, capo di Hayat Tahrir al Sham (Hts, Commissione per la liberazione della Siria) sigla che riunisce i ribelli sunniti che hanno attaccato in Siria.

Perché l’attacco ad Aleppo in Siria è legato al cessate il fuoco in Libano?

Secondo una valutazione degli analisti israeliani a seguito dell’attacco delle forze jihadiste filo-turche ad Aleppo, ci sarebbe un legame tra questi due eventi: i ripetuti raid dell'aeronautica di Tel Aviv contro le milizie sciite e le guardie rivoluzionarie iraniane che operano sul territorio siriano avrebbero infatti indirettamente creato il contesto e l'opportunità per i radicali sunniti di sottrarsi alla pressione delle forze governative e riorganizzarsi. Forse anche con l'aiuto della Turchia. E a finire al centro della contesa tra i ribelli e il governo di Damasco è stata nuovamente la grande città di Aleppo, già a lungo martoriata dalla guerra civile. LEGGI QUI

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