"La premier italiana ha riportato "la speranza degli italiani nel progetto europeo", ha sottolineato George Simion alla vigilia delle presidenziali nel Paese
"Siamo una specie di partito trumpista ma non è un caso che io sia felice che il mio partito faccia parte della stessa famiglia politica di Meloni in Europa”. Lo ha detto ai microfoni di Politico il leader dell'ultradestra romena di Aur, George Simion, alla vigilia delle elezioni presidenziali in Romania.
Processo di "melonizzazione" in Europa
La premier italiana ha riportato "la speranza degli italiani nel progetto europeo", ha sottolineato Simion, in lizza per diventare il nuovo presidente romeno succedendo al conservatore europeista Klaus Iohannis, indicando che in Ue si sta assistendo a un processo di "melonizzazione".
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Domani si vota in Romania
In Romania si vota domenica 24 novembre per le elezioni presidenziali, nelle quali con tutta probabilità nessuno dei candidati in lizza otterrà la maggioranza del 50% per affermarsi al primo turno, e sarà pertanto necessario andare al ballottaggio dell'8 dicembre fra i due candidati più votati. Alle presidenziali non partecipa il capo di stato uscente, il liberale Klaus Iohannis. A subentrargli sarà uno dei 14 candidati - dieci sostenuti da partiti e quattro indipendenti. Tra i candidati indipendenti vi è Mircea Geoana, socialdemocratico ed ex ministro degli esteri, che ha concluso di recente il suo mandato di vicesegretario generale della Nato.
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I sondaggi
In vista del primo turno di domani, i sondaggi danno in testa il premier in carica, il socialdemocratico Marcel Ciolacu (Psd), accreditato fra il 20% e il 25%. Segue intorno al 19% Simion, che per la prima volta potrebbe portare l'estrema destra al ballottaggio e le cui quotazioni sono in aumento, complice il diffuso malcontento nella popolazione per la crisi economica e la corruzione dilagante. Un buon risultato potrebbero ottenere l'ex premier liberale Nicolae Ciuca (Pnl), la conservatrice Elena Lasconi (Usr), e il candidato dell'estrema destra nazionalista e sovranista George Simion (Aur), le cui quotazioni sono aumentate negli ultimi tempi.
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