Guerra Israele, Netanyahu incriminato da Cpi. Crosetto: in Italia dovremo arrestarlo

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La Corte penale internazionale ha emesso mandati d'arresto per il premier israeliano e l'ex ministro della Difesa per "crimini contro l'umanità e crimini di guerra". La Casa Bianca "rifiuta categoricamente" i mandati, sono "vincolanti" e per tanto tutti i membri della Ue devono garantirne l'applicazione secondo l'Alto rappresentate europeo per la politica estera, Borrell. Sono almeno 79 i combattenti filoiraniani uccisi in raid aerei attribuiti a Israele che hanno colpito ieri la città di Palmira, in Siria

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Cpi: "Mandato arresto anche per Deif, non ci sono prove sia morto"

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale "ha emesso all'unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif", il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio. Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera preliminare "non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita". Pertanto, ha emesso il presente mandato d'arresto contro Deif "per presunti crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023". La nota ricorda inoltre che la Procura aveva chiesto anche l'arresto di "altri due importanti leader di Hamas, vale a dire Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar", ma le richieste sono state ritirate "dopo la conferma della loro morte". "L'accusa - prosegue la nota - continua a indagare sui crimini nel conflitto in corso e prevede che verranno presentate ulteriori domande di mandato d'arresto". 

Corte penale internazionale: "Mandati di arresto per Netanyahu e Gallant" (2)

La Camera ha emesso mandati di arresto per Netanyahu e Gallant "per crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi almeno dall'8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto", riferisce una nota parlando di "un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza".

Hamas: "Bilancio a Gaza ha superato i 44 mila morti"

Dall'inizio della guerra a Gaza sono morti 44.056 palestinesi e altri 104.268 sono rimasti feriti. Lo ha riferito il ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas, precisando che nelle ultime 24 ore in 71 hanno perso la vita.

Corte penale internazionale: "Mandati di arresto per Netanyahu e Gallant"

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell'ambito della guerra a Gaza. 

Capo esercito Libano: "Schierati a sud, non ce ne andremo"

"Il nostro esercito è ancora schierato nel Libano meridionale e non lo lascer, perché è una parte inseparabile della sovranita'". Lo ha affermato il comandante dell'esercito libanese Joseph Aoun, alla luce dei colloqui in corso per un accordo che metta fine alla guerra tra Israele ed Hezbollah. L'inviato speciale Usa Amos Hochstein, dopo la tappa a Beirut dove ha incontrato più volte il presidente del Parlamento Nabih Berri, è volato a Israele dove in giornata incontrerà il premier Benjamin Netanyahu.

Morto a Nahariya, sindaco vuole più forza contro Hezbollah

Ronen Marley, sindaco della città di Nahariya, nel nord di Israele, ha chiesto che sia usata più forza contro Hezbollah alla luce del continuo lancio di razzi sulla sua città che ha causato quattro morti solo nell'ultimo mese, di cui uno oggi. "Capiscono il linguaggio della forza e la forza deve essere usata", ha dichiarato, accusando lo Stato di "dormire in piedi". "Invito il primo ministro e (l'inviato speciale Usa) Hochstein a Nahariya, poi capiranno di cosa si tratta", ha aggiunto Marley. Il sindaco ha sottolineato che le sue lamentele sono dirette "al governo di Israele, che non riesce a garantire la mia sicurezza e quella dei miei residenti. E' impossibile vivere in città in queste condizioni, è impossibile vivere al nord in questo modo".

Turchia: "Più controlli su rispetto sanzioni a Israele" (2)

In primo luogo le fatture di vendita devono recare il timbro del ministero dell'economia dell'autorità palestinese. Un secondo step prevede l'approvazione da parte del ministero palestinese nei confronti del ministero turco. Infine i documenti, sia turchi che palestinesi, devono ottenere il via libera da parte dell'associazione degli esportatori turchi. Sono proprio i suoi dati a rivelare una crescita del 542% dell'export verso i territori palestinesi nei primi dieci mesi dell'anno. Nel primo mese dopo il 7 ottobre 2023 l'incremento era stato di circa il 35%; ma quello di quest'anno si è registrato in particolare a partire da aprile scorso, proprio in concomitanza con l'entrata in vigore delle prime sanzioni. L'interscambio commerciale è cresciuto da 102 milioni nel 2023 a 661 milioni nel 2024. Solo lo scorso ottobre la crescita è stata del 672% rispetto allo stesso mese del 2022 e 2023. Tra i principali prodotti esportati figurano acciaio, cemento, macchinari e prodotti chimici. Prima del 7 ottobre 2023 il volume di scambio tra Ankara e Israele era di 6,5 miliardi di dollari, di questi circa 2 miliardi di euro di prodotti rimanevano nei territori palestinesi.

Turchia: "Più controlli su rispetto sanzioni a Israele"

Il governo turco intensifica i controlli per evitare che le aziende locali aggirino le sanzioni decise nei confronti di Israele. Il ministero dell'Economia e del commercio ha chiesto ufficialmente all'associazione degli esportatori sostegno nel contrasto a esportazioni che, attraverso Paesi intermediari, permettano di concludere affari con lo Stato ebraico. Allo stesso tempo si cerca di evitare che prodotti turchi finiscano in Israele attraverso il passaggio obbligato del porto di Ashdod o che vengano conclusi contratti con aziende israeliane registrate in Cisgiordania. Dall'inizio del conflitto infatti il volume d'affari con i territori palestinesi della Cisgiordania è salito alle stelle: ciò ha fatto crescere dubbi e accuse nei confronti del governo del presidente Recep Tayyip Erdogan, finito nel mirino dell'opposizione che lo accusa di continuare a fare affari con Israele, anche se l'Autorità Palestinese ha garantito che i prodotti sono rimasti in Cisgiordania. Il governo turco è ora deciso a bloccare tutto imponendo una nuova procedura.

Razzi sul nord di Israele, un uomo ucciso a Nahariya

Il servizio di soccorso Magen David Adom ha dichiarato che un uomo è stato ucciso dai razzi lanciati dal Libano sulla città di Nahariya, nel nord di Israele. Circa 25 razzi sono stati lanciati sulla città, alcuni sono stati intercettati. 

Media: "Libano vuole data precisa ritiro Israele in accordo"

Il Libano insiste che una data precisa per il ritiro completo delle forze israeliane sia indicata subito dopo l'annuncio di un cessate il fuoco e che il ritiro sia accompagnato dal rilascio dei combattenti di Hezbollah catturati. Lo ha riferito l'agenzia di stampa libanese Al-Akhbar, dopo che Beirut ha comunicato le sue osservazioni all'inviato speciale Usa Amos Hochstein in merito alla proposta di accordo per mettere fine alla guerra con Israele. Il Libano ha anche chiesto la riformulazione di una clausola secondo la quale la Blue Line sarebbe stata considerata il confine finale tra i due Paesi, chiedendo che lo Stato ebraico si ritiri da alcune localita' e altri siano considerate contese.

Direttore ospedale nord Gaza, decine uccisi o dispersi

Il direttore dell'ospedale Kamal Adwan nel nord di Gaza, Hossam Abu Safiya, ha riferito che decine di persone sono morte o disperse dopo un attacco israeliano nella zona settentrionale della Striscia. Il processo di recupero dei feriti e dei corpi continua, ma "arrivano all'ospedale a pezzi". Né l'agenzia di protezione civile né il ministero della Salute gestiti da Hamas hanno confermato il bilancio. "Non ci sono ambulanze, il sistema sanitario è  crollato nel nord di Gaza", ha detto Abu Safiya. L'agenzia di protezione civile di Gaza ha nel frattempo fatto sapere che 22 persone sono state uccise in un altro attacco nel quartiere Sheikh Radwan di Gaza City. Da ottobre, le truppe israeliane sono tornate a operare con forza nel nord dell'enclave palestinese per impedire ad Hamas di riorganizzarsi.

Idf, 9 miliziani palestinesi uccisi in operazione a Jenin

Le forze armate israeliane hanno annunciato di aver ucciso nove miliziani palestinesi durante un'operazione nell'area di Jenin in Cisgiordania. Tre di loro sono morti in bombardamenti e altri sei in scontri a fuoco con le truppe. Nel corso del raid, diversi ricercati sono stati arrestati, ha aggiunto l'Idf. 

Idf bombarda Tiro dopo avvisi di evacuazione

Le forze armate israeliane hanno bombardato Tiro, nel sud del Libano, dopo aver esortato la popolazione a evacuare. Lo riporta la stampa. 

Ong, sale a 68 bilancio morti in raid israeliani a Palmira

E' salito a 68 morti il bilancio degli attacchi israeliani di ieri contro gruppi filo-iraniani nella città di Palmira, nella Siria centrale. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh). Le vittime comprendono 42 combattenti filo-iraniani e 26 stranieri, la maggior parte dei quali iracheni del gruppo Al-Noujaba, ma anche quattro membri degli Hezbollah libanesi, riferisce la stessa Ong. 

Ufficio Netanyahu, oggi incontro con inviato Usa Hochstein

L'inviato speciale Usa Amos Hochstein, impegnato nella mediazione per giungere a un accordo per un cessate il fuoco nella guerra Israele-Hezbollah, incontrerà oggi il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. La conferma è arrivata dal portavoce del premier, Omer Dostri. Hochstein è arrivato nello Stato ebraico ieri sera, dopo una tappa a Beirut, e ha avuto colloqui con il ministro per gli Affari strategici israeliano Ron Dermer.

71enne civile Israele entra in Libano, ucciso da Hezbollah

Un civile israeliano di 71 anni, Ze'ev Erlich, residente nell'insediamento di Ofra in Cisgiordania, è stato ucciso da miliziani di Hezbollah in uno scontro dopo essere entrato nel Libano meridionale con militari israeliani. Storico e ricercatore, era scortato da un alto ufficiale della brigata Golani, in violazione degli ordini. Insieme a lui, è stato un ucciso il sergente Gur Kehati di 20 anni. Secondo l'esercito, il 71enne era stato invitato a valutare una fortezza che le truppe avevano pianificato di convertire in un posto di osservazione. E' entrato nella zona di combattimento in uniforme e armato ed e' stato colpito a morte da un miliziano di Hezbollah. Nonostante non fosse in servizio di riserva, il capo della Direzione del personale dell'Idf ha ordinato che Erlich fosse riconosciuto come soldato caduto, registrandolo retroattivamente.

Diversa la versione della famiglia secondo cui lo storico era

"pienamente riconosciuto come soldato, entrando in Libano con l'approvazione e l'accompagnamento dell'Idf, anche se per ricerche archeologiche".

Arrestati 3 palestinesi, progettavano attentato a Ben-Gvir

Tre palestinesi di Hebron sono stati arrestati con il sospetto di voler assassinare il ministro per la Sicurezza nazionale e leader dell'estrema destra, Itamar Ben-Gvir, e suo figlio. Lo hanno riferito la polizia israeliana e lo Shin Bet, secondo i quali il principale sospettato, Ismail Ibrahim Awadi, ha contattato varie parti - tra cui Hamas ed Hezbollah - lo scorso giugno con l'obiettivo di creare una cellula militare, acquisire armi e fabbricare dispositivi esplosivi per colpire il personale di sicurezza.

Idf ordina l'evacuazione per le aree a est della città di Tiro

L'Idf ha emesso un avviso di evacuazione per le aree a est della città costiera libanese di Tiro in vista di attacchi aerei. Lo riferisce Times of Israel. Ai civili di Burj el-Shemali, al-Housh e Maashouq è stato chiesto di evacuare immediatamente e dirigersi a nord o verso il fiume Awali. "Le attività terroristiche di Hezbollah costringono l'Idf ad agire con forza contro di lui in queste aree, e noi non intendiamo farvi del male. Chiunque si trovi vicino a elementi, strutture o armi di Hezbollah sta mettendo in pericolo la propria vita", afferma il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell'Idf. 

Idf, avvisi evacuazione per tre villaggi nel sud Libano

Il portavoce delle forze armate israeliane, Avichay Adraee, ha emesso ordini di evacuazione per i residenti di tre villaggi nel sud del Libano, esortandoli a spostarsi a nord del fiume Awali, in vista di un bombardamento di obiettivi di Hezbollah. 

Media, 88 morti in raid israeliani a Gaza, 66 in attacco vicino a ospedale

E' di 88 morti il bilancio dei raid israeliani di ieri nel nord della Striscia di Gaza, con 66 vittime che si contano solo in un bombardamento di una zona residenziale nei pressi dell'ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia. Lo ha riferito il giornale palestinese Filastin, che cita fonti locali, secondo cui la maggior parte delle vittime sono donne e bambini, mentre si contano decine di feriti e dispersi.

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