Antitrust Usa, Google potrebbe essere costretta a vendere il browser Chrome

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I funzionari Antitrust e gli Stati coinvolti nel caso presenteranno mercoledì una raccomandazione al giudice federale Amit Mehta, chiedendo nuove regole per l’accesso ai dati. Queste proposte, se accolte, potrebbero ridefinire l’intero panorama delle ricerche online e influenzare profondamente lo sviluppo del settore dell’intelligenza artificiale

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Secondo quanto riporta Bloomberg il governo Usa potrebbe chiedere a un giudice americano di obbligare la casa madre del motore di ricerca Google, Alphabet, a cedere il suo browser, Chrome. Si tratta di una richiesta avanzata dall’antitrust statunitense: una proposta dirompente, dato che Chrome è uno dei pilastri dell’ecosistema Google e domina incontrastato il mercato globale, sia su desktop che su dispositivi mobili. La vicenda affonda le radici nella decisione di un tribunale lo scorso agosto, che ha stabilito come Google abbia abusato della sua posizione di mercato per monopolizzare illegalmente il settore delle ricerche online. Questo predominio si basa su un complesso intreccio di servizi, inclusi quelli legati all’intelligenza artificiale, che trovano il loro principale motore di diffusione nel sistema operativo Android.

Le ipotesi

Secondo Bloomberg, il dipartimento Antitrust sarebbe ora pronto a proporre misure drastiche per rompere questa situazione di monopolio. Google, tuttavia, ha sempre respinto le accuse, sostenendo che i suoi prodotti sono scelti dagli utenti per la loro qualità e innovazione. I funzionari Antitrust e gli Stati coinvolti nel caso presenteranno mercoledì una raccomandazione al giudice federale Amit Mehta, chiedendo nuove regole per l’accesso ai dati. Queste proposte, se accolte, potrebbero ridefinire l’intero panorama delle ricerche online e influenzare profondamente lo sviluppo del settore dell’intelligenza artificiale. Il caso, avviato sotto l’amministrazione Trump e proseguito con quella Biden, rappresenta il più ambizioso tentativo di regolamentare una grande azienda tecnologica dai tempi in cui il governo americano cercò, senza successo, di smantellare Microsoft oltre vent’anni fa.

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