Elezioni USA 2024
Arrow-link
Arrow-link

Guerra Israele Medio Oriente, media: raid Idf a Damasco vicino sede Onu, 20 morti. LIVE

©Ansa

Il raid ha colpito l'elegante quartiere Mazzé di Damasco, che ospita la sede delle Nazioni Unite, oltre ad ambasciate e istituzioni di sicurezza siriane. Lettera minatoria a Tajanida gruppo pro Palestina: "Utilizzeremo la forza armata per colpire tutti gli interessi dello Stato terrorista di Israele". Intanto Elon Musk ha incontrato ambasciatore Iran all'Onu per discutere su come allentare la tensione tra quel paese e gli Stati Uniti

LIVE

Media Siria, raid Israele in quartiere Onu e ambasciate Damasco

L'agenzia di stampa siriana Sana ha riferito di un raid israeliano effettuato giovedì nel lussuoso quartiere Mazzeh a Damasco, sede del quartier generale delle Nazioni Unite, delle ambasciate e delle istituzioni di sicurezza siriane. "Un'attacco israeliano ha preso di mira il quartiere Mazzeh a Damasco", ha riferito l'agenzia Sana, citando "informazioni preliminari" e pubblicando il video di una strada da cui si alza fumo grigio. Nelle ultime settimane il quartiere era già stato colpito da raid attribuiti a Israele. 

Gasparri (Fi): "Solidarietà a Tajani minacciato da folli antisemiti e antisraeliani"

“Piena solidarietà al Vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, minacciato da folli antisemiti e antisraeliani. L'attacco a Tajani fa seguito a quello che molti di noi hanno ricevuto, qualche tempo fa, da un sedicente partito comunista, dalle cosiddette Carc. Come ho denunciato in un esposto alle forze dell'ordine e alla magistratura quell'appello, che ha colpito molti di noi, appare frutto di organismi deviati e di qualche ambiente giornalistico che vediamo impegnato, sulle televisioni e non solo, a denigrare Israele ed a dar luogo alla propaganda antisemita". Lo dichiara il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri. "C'è un complesso di attacchi che viene da ambienti di militanza politica ed informativa, che adesso prende corpo anche in questa minaccia rivolta a Tajani. La cui azione ed il cui coraggio sono riferimenti interni ed internazionali. All'insegna della chiarezza e della lealtà verso tutti gli alleati dell'Occidente, a cominciare da Israele”, conclude.

Foti: "Solidarietà a Tajani per vili minacce"

"Il gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati esprime piena solidarietà al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, per le ignobili minacce ricevute in una missiva firmata da un sedicente gruppo pro-Palestina. Siamo certi che queste vili intimidazioni non fermeranno il lavoro diplomatico del ministro, il cui obiettivo è il raggiungimento di una pace giusta e duratura, anche al fine di avere una stabilità internazionale nell’area mediorientale". Così Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera. 

Msf, "Israele blocca evacuazione medica di 8 bambini da Gaza"

Le autorità israeliane hanno bloccato, senza alcuna spiegazione, l'evacuazione medica di 8 bambini e dei loro tutori da Gaza che necessitano di cure mediche, tra cui un bambino di 2 anni con amputazioni alle gambe, verso l'ospedale di Medici Senza Frontiere (Msf) in Giordania": lo denuncia in una nota la stessa Ong.  "È assolutamente scioccante e oltraggioso che Israele impedisca ai bambini che hanno bisogno di cure essenziali di lasciare Gaza. Il rifiuto di Israele di effettuare evacuazioni mediche urgenti va contro ogni ragione e umanità" afferma Moeen Mahmood, capomissione di Msf in Giordania. "Negli ultimi mesi - si legge ancora nella nota -, Msf ha richiesto l'evacuazione medica di 32 bambini e i loro tutori da Gaza alla Giordania. Solo 6 di loro sono stati autorizzati a lasciare la Striscia". Il sistema sanitario di Gaza è stato smantellato e chi ha bisogno di cure mediche specializzate non ha un posto dove andare. Secondo l'Oms, ci sono almeno 14.000 persone che necessitano di evacuazione medica nella Striscia", scrive ancora Medici senza frontiere. 

Moratti: "Massima solidarietà a Tajani, non si farà intimorire"

"Esprimo la mia massima solidarietà al ministro Antonio Tajani, destinatario oggi di una grave e inaccettabile lettera di minacce. Sono certa che non si farà intimorire e proseguirà con ancor più determinazione gli obiettivi politici e gli incarichi istituzionali". Così l'eurodeputata azzurra Letizia Moratti da Bruxelles, dove è in corso la seduta plenaria del Parlamento Ue. 

Capo Aiea in Iran: "Domani visiterò impianti nucleari di Fordo e Natanz"

Il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, si recherà domani in visita negli impianti nucleari iraniani di Fordo e Natanz. Lo ha annunciato lo stesso Grossi, durante un punto stampa congiunto con il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi. Secondo il capo dell'Aiea, la visita ai due impianti dove si arricchisce l'uranio lo aiuterà ad avere "un quadro completo" del programma atomico della Repubblica islamica. "Quello di domani sarà un passo molto importante della mia visita poiché visiterò importanti strutture a Fordo e Natanz, che mi aiuteranno anche ad avere un quadro completo dell'evoluzione del programma", ha affermato Grossi.

Media libanesi mostrano raid aerei vicino a aeroporto di Beirut

Immagini pubblicate dai media libanesi mostrano un attacco aereo israeliano nei pressi dell'aeroporto internazionale di Beirut, mentre sullo sfondo si vede un aereo passeggeri in fase di rullaggio. L'Idf, che aveva diramato un avviso di evacuazione prima dell'attacco, ha dichiarato di aver completato un'altra ondata di attacchi aerei contro le attività di Hezbollah nella periferia meridionale di Beirut. I raid hanno preso di mira i centri di comando di Hezbollah, depositi di armi e altre infrastrutture: secondo l'esercito, negli ultimi due giorni sono stati presi di mira oltre 30 siti di Hezbollah a Dahiyeh, quartiere sciita alla periferia di Beirut. 

Media, l'Idf sta attaccando il quartiere di Hezbollah a Beirut

Secondo i media libanesi, i caccia dell'aeronautica israeliana stanno attaccando il quartiere di Dahiyeh, baluardo di Hezbollah, nel sud di Beirut. 

Msf, Israele nega evacuazione medica bambini verso ospedale Giordania

Le autorità israeliane hanno bloccato, senza alcuna spiegazione, l'evacuazione medica di 8 bambini e dei loro tutori da Gaza che necessitano di cure mediche, tra cui un bambino di 2 anni con amputazioni alle gambe, verso l'ospedale di Medici Senza Frontiere (Msf) in Giordania. ''E' assolutamente scioccante e oltraggioso che Israele impedisca ai bambini che hanno bisogno di cure essenziali di lasciare Gaza. Il rifiuto di Israele di effettuare evacuazioni mediche urgenti va contro ogni ragione e umanità'', ha affermato Moeen Mahmood, capomissione di Msf in Giordania.

Negli ultimi mesi Msf ha richiesto l'evacuazione medica di 32 bambini e i loro tutori da Gaza alla Giordania. Solo 6 di loro sono stati autorizzati a lasciare la Striscia. Procedure lunghe e dinieghi inspiegabili bloccano la fornitura di cure mediche ai bambini gravemente feriti a Gaza. Msf chiede alle autorità israeliane di garantire l'evacuazione medica dei palestinesi che necessitano di cure mediche, compresi i loro tutori, assicurando al contempo che a tutti i pazienti e ai loro accompagnatori sia garantito un ritorno sicuro, volontario e dignitoso a Gaza.


Media, posizione libanese su tregua irrigidisce i negoziati

Mentre fonti israeliane fanno sapere che i colloqui per un cessate il fuoco in Libano sono "nella fase finale della stesura", a Beirut il quotidiano al Akhbar riferisce che le consultazioni del presidente Nabia Berri e del premier Najib Mikati insieme con la leadership dell'organizzazione islamista si sono concluse con una posizione ufficiale libanese che potrebbero rendere difficili i negoziati. Lo riporta Ynet.   Tra i punti decisi dal governo libanese con Hezbollah i principali riguardano un cessate il fuoco totale, il ritiro delle forze israeliane da tutto il territorio libanese, l'attuazione della risoluzione 1701 senza alcun cambiamento, nessuna concessione di sicurezza agli Stati Uniti o a Israele per le azioni del Libano.

Iran: "Risponderemo a risoluzioni dell'Aiea contro di noi"

L'Iran risponderà a qualunque risoluzione da parte dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica (Aiea) che vada contro gli interessi del Paese. "Qualunque risoluzione riguardo agli affari nucleari dell'Iran provocherà una risposta immediata. Hanno ripetutamente sperimentato che l'Iran non si lascerà influenzare dalle pressioni e perseguirà il suo programma in base ai suoi interessi nazionali", ha affermato il capo dell'Organizzazione iraniana per l'energia atomica, Mohammad Eslami, durante una conferenza stampa congiunta con il direttore dell'Aiea, Rafael Grossi, a Teheran. "Se scelgono la strada dell'impegno, l'Iran è disposto a collaborare; ma se prendono un'altra strada, l'Iran prenderà le decisioni necessarie", ha aggiunto Elsami, riferisce Irna, parlando di possibili misure reciproche mentre, secondo indiscrezioni dell'agenzia di stampa iraniana, i Paesi europei starebbero facendo pressione affinché la prossima settimana venga pubblicata dal Consiglio dei governatori dell'Aiea una risoluzione contro l'Iran. 

Parigi in allerta, stasera Francia-Israele ad alto rischio

Partita ad alto rischio quella di stasera per i gironi di Nations League tra Francia e Israele allo Stade de France di Saint-Denis, a nord di Parigi: stato di allerta in tutta la capitale e 4.000 poliziotti schierati per evitare disordini dopo quelli molto gravi di una settimana fa ad Amsterdam dopo Ajax-Maccabi Tel Aviv di Europa League, legati alla guerra in Medio Oriente. Oltre che nelle strade, un buon numero di poliziotti e gendarmi saranno schierati - come non avviene quasi mai - anche all'interno dello stadio, oltre che nelle metropolitane. Ad Amsterdam, a scontrarsi sono stati tifosi israeliani, che prima del match avevano intonato cori anti-arabi, e giovani filopalestinesi che si sono abbandonati nelle strade, fino a tarda notte, a quella che il governo israeliano ha definito una vera "caccia all'ebreo". Le autorità francesi, confermando lo svolgimento del match nonostante le tensioni, hanno escluso anche di spostare o rinviare la partita, una decisione che - secondo il ministro dell'Interno Bruno Retailleau avrebbe significato "abdicare di fronte alle minacce di violenza e all'antisemitismo". Oltre alle forze dell'ordine, saranno schierati anche 1.600 agenti di sicurezza attorno allo Stade de France. Impegnato direttamente nella protezione della squadra israeliana, il RAID, l'unità di elite della polizia francese, teste di cuoio utilizzate nelle operazioni antiterrorismo.  Saranno autorizzate, all'interno dello stadio, soltanto le bandiere di Francia e Israele, vietati i simboli palestinesi e i "messaggi a carattere politico", ha precisato il prefetto Laurent Nunez. Israele ha lanciato un appello ai propri tifosi ad evitare di recarsi allo Stade de France, dove saranno presenti "un centinaio di tifosi israeliani". Ieri sera, migliaia di persone hanno manifestato a Parigi contro una serata di gala a sostengo di Israele organizzata da personalità franco-israeliane di estrema destra, e più in generale controla politica del governo israeliano a Gaza e in Cisgiordania. Per il match ad alta tensione di questa sera, nel grande stadio costruito per i Mondiali di calcio del 1998 con una capacità di 80.000 posti, dovrebbero essere presenti non più di 25.000 spettatori, probabilmente qualche migliaio in meno. Fra i presenti, il capo dello stato Emmanuel Macron e due dei suoi predecessori all'Eliseo, Nicolas Sarkozy e François Hollande. 

Ministero, a Gaza 43.736 morti e 103.370 feriti

Nel suo bilancio aggiornato, il ministero della Salute nella Striscia di Gaza, gestita da Hamas, ha dichiarato che almeno 43.736 persone sono state uccise in più di 13 mesi di guerra. Il bilancio include 24 morti nelle 24 ore precedenti, secondo il ministero, che ha affermato che 103.370 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele il 7 ottobre 2023.

Il Papa ha ricevuto alcuni ostaggi rapiti da Hamas

"Papa Francesco ha ricevuto oggi una delegazione di ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre. L'incontro è stato toccante e ha mostrato la vicinanza del Papa alle vittime di quella giornata orribile e il suo impegno per la loro liberazione". Lo riferisce l'Ambasciata di Israele presso la Santa Sede su X. 

Attacco droni israeliani a sud di Homs, uno abbattuto

I media arabi riferiscono di esplosioni a sud di Homs, in Siria, causati da un attacco di droni identificati come israeliani. L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha sottolineato che le difese aeree siriane hanno abbattuto un drone, ritenuto israeliano, a sud della città di Homs. A seguito di questo incidente, nella zona è stata udita una terribile esplosione e il fumo si è alzato dallo schianto del drone nei terreni agricoli circostanti, ma non ci sono state segnalazioni di vittime. Ieri sera, l'agenzia di stampa statale siriana ha riferito di un attacco aereo israeliano sulla città di al-Qusayr, a ovest della città siriana di Homs, vicino al confine settentrionale con il Libano. L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha aggiunto che 15 membri delle forze armate siriane e dei gruppi alleati sono stati feriti nell'attacco. 

Aiea, impianti nucleari Iran non dovrebbero essere attaccati

"Dico questo riguardo all'Iran... gli impianti nucleari non dovrebbero essere attaccati". Lo ha detto il capo dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, Rafael Grossi in una conferenza stampa a Teheran. Nei giorni scorsi il ministro della Difesa israeliano Israel Katz aveva detto che l'Iran era "più esposto che mai agli attacchi ai suoi impianti nucleari".

Lettera minatoria a Tajani, attacchi a attività Israele

"Lettera di avvertimento". Si intitola così, a quanto si apprende, una missiva dai toni minatori recapitata oggi per posta al vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nel suo ufficio a Palazzo Chigi, intestata a un sedicente 'Global movement against the nazi-zionist terrorist state of Israel for the liberation of Palestine'. Sulla busta, dove si indica il mittente, c'è un nome, A.F., e un indirizzo di Bologna. Da domani, si legge nella lettera, già segnalata alle forze di sicurezza, "utilizzeremo la forza armata per colpire tutti gli interessi dello Stato terrorista di Israele, accusato a livello internazionale di crimini di guerra e genocidio, comprese le sue ambasciate, i suoi musei e tutte le attività e raduni in tutto il mondo".

Iran: "Su nucleare negoziamo ma non sotto intimidazioni"

L'Iran è ''pronto a negoziare sul nucleare'', ma ''non sotto pressione e intimidazione'', piuttosto ''nel rispetto del nostro interesse nazionale e ai nostri diritti inalienabili''. Lo ha scritto il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi su 'X' nel giorno della visita a Teheran del segretario generale dell'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Rafael Mariano Grossi.

"Come membro del Trattato di non proliferazione nucleare continuiamo la nostra piena cooperazione con l'Aiea. Le divergenze possono essere risolte attraverso la cooperazione e il dialogo. Abbiamo concordato di procedere con coraggio e buona volontà", ha aggiunto Araghchi.

Mohammad Eslami, capo dell'Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran, ha definito i colloqui con Grossi "costruttivi ed efficaci" durante una conferenza stampa. "Il nostro programma nucleare continuerà nel quadro degli interessi nazionali e intraprenderemo azioni reciproche in risposta alle risoluzioni", ha aggiunto.

Grossi in Iran: "Risultati su nucleare essenziali per evitare guerra"

Il capo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), Rafael Grossi, ha invitato giovedì l'Iran a raggiungere "risultati" con l'AIEA in merito al controllo del suo programma nucleare per evitare "la guerra". "E' essenziale ottenere risultati concreti, tangibili e visibili che dimostrino che lavorare insieme migliora la situazione (...) e in generale ci allontana dal conflitto e, in ultima analisi, dalla guerra", ha dichiarato Grossi a Teheran, alla presenza del capo del nucleare iraniano. 

Eslami, risposta immediata se pressioni sul nucleare

L'Iran risponderà "immediatamente" in caso di pressioni straniere sul programma nucleare del suo Paese. Lo ha detto il capo dell'Organizzazione per l'energia atomica iraniana (Aeoi), Mohammad Eslami, durante una conferenza stampa a Teheran con il capo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Grossi. "Qualsiasi risoluzione interventista (da parte dell'Aiea) negli affari nucleari della Repubblica islamica dell'Iran sarà soggetta a contromisure immediate", ha avvertito Eslami.

Mondo: I più letti