Sono moduli abitativi provvisori, messi a disposizione delle famigli. Un’iniziativa che rientra tra le attività della Cri a supporto della popolazione, realizzate in concerto con la Croce rossa ucraina per migliorare la qualità della vita degli sfollati e supportare la ricostruzione
Cinquantasei nuove case a Zhytomyr, in Ucraina, sono state inaugurate dalla Croce Rossa Italiana. Dall'inizio dell'invasione, la maggior parte dell'attenzione mondiale si è concentrata sugli attacchi russi nell'est e nel sud dell'Ucraina, nonché nelle aree intorno a Kiev (GUERRA UCRAINA-RUSSIA, IL LIVEBLOG). Ma appena a ovest della capitale, nella regione di Zhytomyr, gli abitanti hanno dovuto affrontare altrettanti massicci bombardamenti quotidiani, che hanno ucciso civili e lasciato molti senza casa. L'intervento di Croce Rossa, dunque, è ancora più significativo: "Le case ci permettono di ribadire ancora una volta che portare l’umanità laddove c’è bisogno di aiuto è possibile. Queste abitazioni aiuteranno altrettante famiglie a trascorrere il prossimo inverno, il terzo dall’inizio del conflitto, con maggiore serenità” ha dichiarato Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana, parlando alla popolazione della cittadina ucraina, situata a soli 130 km dalla capitale Kiev, in occasione della cerimonia inaugurale dei moduli abitativi.
Croce Rossa Italiana accanto a chi affronta la crisi
“Siamo stati presenti fin dalle prime ore del conflitto, contribuendo all’evacuazione di persone fragili da Leopoli, supportando l’impegno della Croce Rossa ucraina nella risposta a questa grave crisi e rafforzando la risposta umanitaria, costruendo un hub per lo stoccaggio degli aiuti a Suceava e sviluppando un sistema di cliniche mobili per garantire accesso alle cure primarie negli Oblast di Vinnytsia e Zhytomyr. Continueremo a farlo finché ce ne sarà bisogno, ad essere ovunque ci sia sofferenza, perché come Croce Rossa Italiana il nostro compito è lenire le sofferenze di donne, uomini e bambini, essere accanto a chi vive in difficoltà, a chi affronta particolari emergenze o crisi, a chi si sente solo, a chi attraversa il mare in cerca di speranza. Questo è il primo dei nostri princìpi, che non siamo disposti a negoziare: perché ogni essere umano deve vedere rispettati i propri diritti, la propria dignità”.