L'attacco israeliano ha preso di mira un'auto all'ingresso della città, nel sud del Libano. La pattuglia stava attraversando la zona al momento dell'offensiva. L'Idf, intanto, ha fatto sapere di aver colpito oltre 110 obiettivi terroristici appartenenti a Hezbollah e ad Hamas. Fonti mediche a Gaza affermano che 27 persone sono morte negli attacchi di stamattina, 19 delle quali sono state uccise nella parte settentrionale. Wafa riferisce che tra loro ci sono anche tre bambini
Malesi i 4 caschi blu feriti nel sud del Libano
Appartengono al contingente malese i quattro caschi blu ferito in un attacco di drone nel Libano meridionale. Lo hanno riferito fonti dell'esercito libanese. "Questo pomeriggio un convoglio Unifil che trasportava i peacekeeper appena arrivati nel Libano meridionale stava passando per Saida quando si è verificato un attacco di droni nelle vicinanze" si legge in una nota della forza di pace pubblicata su Telegram, "Cinque caschi blu sono rimasti leggermente feriti e sono stati curati dalla Croce Rossa libanese sul posto. Continueranno a raggiungere i loro posti. Anche tre soldati libanesi di un vicino posto di blocco sono rimasti feriti". "Ricordiamo a tutte le parti in causa il loro obbligo di evitare azioni che mettano in pericolo i peacekeeper o i civili. Le divergenze dovrebbero essere risolte al tavolo delle trattative, non con la violenza" conclude la nota.
Polizia israeliana arresta due gendarmi francesi a Eleona
La polizia israeliana ha arrestato due gendarmi francesi al Santuario di Eleona, un sito gestito dalla Francia sul Monte degli Ulivi a Gerusalemme. La polizia è entrata nel Santuario, che appartiene formalmente alla Francia. Lo riferisce un giornalista dell'Afp. Sul posto si trova il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot, che è in visita in Israele e che si rifiuta di entrare nel santuario in presenza della polizia
Beirut conferma: tre morti nel raid israeliano a Sidone
Due donne e loro fratello, tutti e tre civili, sono stati uccisi nell'attacco aereo israeliano. Lo riferisce il ministero della sanità libanese, secondo cui le due donne, Malaak e Alaa Shumar, viaggiavano assieme al fratello Hussein nell'auto investita dall'esplosione del bombardamento di Israele all'altezza di un posto di blocco delle forze armate libanesi.
Media: quattro militari Unifil feriti in un raid israeliano
Secondo i media statali libanesi, un attacco israeliano ha preso di mira un'auto all'ingresso della città di Sidone, nel Sd del Paese, e quattro caschi blu Onu la cui pattuglia stava attraversando la zona sono rimasti feriti, ha constatato un corrispondente dell'Afp. "Aerei nemici hanno preso di mira un'auto a Sidone vicino al posto di blocco dell'esercito", ha affermato l'agenzia Nna, aggiungendo che i veicoli della forza di peacekeeping Unifil erano nella "stessa corsia" durante il raid. Il corrispondente dell'Afp ha visto quattro caschi blu feriti.
Media: 27 persone uccise a Gaza oggi, anche 3 bimbi
Fonti mediche a Gaza, citate da Haaretz, affermano che 27 persone sono morte negli attacchi delle Idf da questa mattina a Gaza, 19 delle quali sono state uccise nella Striscia settentrionale. Wafa riferisce che tre bambini sono tra le ultime vittime degli attacchi aerei israeliani in un attacco a est di Rafah.
Caschi blu Unifil feriti in un attacco vicino a Sidone
Caschi blu dell'Unifil sono rimasti feriti in un attacco mentre la loro pattuglia passava vicino a Sidone, in Libano.
Ok legge Israele, familiari terroristi deportati a Gaza
Con 61 voti a favore e 41 contrari, il Parlamento israeliano ha approvato una legge che gli consentirebbe di deportare i familiari degli aggressori palestinesi, compresi i cittadini del paese, nella Striscia di Gaza devastata dalla guerra o in altre località.
La legge ha ottenuto il sostegno dei membri del partito Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu e dei suoi alleati di estrema destra, ma secondo esperti di giurisprudenza, è probabile che venga impugnata in tribunale. Il testo varato si applicherebbe ai cittadini palestinesi di Israele e ai residenti di Gerusalemme Est annessa che sapevano in anticipo degli attacchi dei loro familiari o che "esprimono sostegno o identificazione con l'atto di terrorismo". Sarebbero stati deportati, nella Striscia di Gaza o in un'altra località, per un periodo da 7 a 20 anni.
Non è chiaro se il provvedimento si applicherà anche alla Cisgiordania occupata, dove Israele ha già una politica di lunga data di demolizione delle case delle famiglie degli aggressori. Negli ultimi anni i palestinesi hanno compiuto decine di attacchi con accoltellamenti, sparatorie e speronamenti di auto contro gli israeliani, riferisce la stampa locale. Tuttavia, secondo Eran Shamir-Borer, ricercatore senior presso l'Israel Democracy Institute ed ex esperto di diritto internazionale per l'esercito israeliano, se la legge arriva davanti alla Corte Suprema, è probabile che venga annullata sulla base di precedenti casi israeliani riguardanti la deportazione. "La linea di fondo è che questo è completamente incostituzionale e un chiaro conflitto con i valori fondamentali di Israele", ha detto Shamir-Borer, ha riferito Arab News.
Di Maio: Accordi Abramo ancora importanti aiuti umanitari
“Fino al 7 ottobre 2023 la regione del Golfo proliferava di accordi di normalizzazione, soprattutto grazie agli 'accordi di Abramo', seguiti da quelli del 2021 di Al-Ula, fino ad arrivare all’accordo tra Iran e Arabia Saudita. Poi è arrivato il 7 ottobre che ha rallentato questi processi". Lo ha ricordato il Rappresentante speciale Ue per il Golfo Persico, Luigi Di Maio, al Salone della Giustizia. "Quello che possiamo dire - ha aggiunto - è che i canali degli Accordi di Abramo sono ancora aperti e in funzione, e i Paesi coinvolti in questi accordi sono importanti partner anche per quanti riguara gli aiuti militari a Gaza e in Libano, perché - ha osservato ancora l'ex ministro degli Esteri hanno dimostrato di poter rendere possibili le consegne in aree in cui è in atto un disastro”.
Attacco israeliano causa danni all'aeroporto di Beirut
Attacchi israeliani alla periferia meridionale di Beirut hanno colpito l'area vicina all'aeroporto della capitale libanese, causando qualche danno all'infrastruttura ma senza fermare il traffico. Il ministro dei Trasporti libanese, Alie Hamie, ha affermato che l'unico aeroporto internazionale del Paese sta funzionando normalmente sia in partenza che all'arrivo. A essere pesantemente danneggiata dall'attacco israeliano è una fabbrica di riscaldatori che ha sede accanto al muro perimetrale dell'aeroporto. Il raid vicino all'aeroporto di Beirut è avvenuto dopo che Hezbollah ha annunciato di aver preso di mira una base militare non lontana dall'aeroporto Ben Gurion, il principale hub di trasporto internazionale di Israele. L'attacco notturno a Beirut ha causato "lievi danni" ad alcuni edifici, ma "non all'interno del terminal", secondo quanto riferito da un funzionario dell'aeroporto. In particolare il bombardamento ha colpito un edificio di manutenzione appartenente a una sussidiaria della Middle East Airlines, la compagnia di bandiera del Libano e praticamente l'unica che ancora opera voli in loco. L'esercito israeliano aveva precedentemente emesso un ordine di evacuazione per quattro quartieri nel Sud di Beirut, tra cui un sito vicino all'aeroporto. Dal 23 settembre scorso, più di 2.600 persone sono state uccise negli attacchi israeliani in Libano, secondo il ministro della Salute Firass Abiad.
Khamenei: 'Trionferà la resistenza'
Si concluderà con "la vittoria del fronte della resistenza" il conflitto nella Striscia di Gaza e in Libano. Parola della Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, che ha incontrato componenti dell'Assemblea degli Esperti ed è tornato a parlare dello storico leader degli Hezbollah libanesi, Hasan Nasrallah, ucciso in un raid a Beirut il 27 settembre scorso. "Grazie" a lui, ha detto Khamenei in dichiarazioni rilanciate dai media iraniani, "Hezbollah ha conosciuto una crescita straordinaria". "Alcuni in Libano e altrove pensano che Hezbollah sia indebolito (dalle operazioni militari israeliane che hanno 'decapitato' il gruppo), ma si sbagliano - ha affermato - Hezbollah è forte e sta continuando a combattere". "Il nemico non è riuscito ad avere la meglio su questa organizzazione - ha sostenuto - Il mondo e la regione un giorno vedranno (Israele) chiaramente sconfitto per mano di questi combattenti". E nella Striscia di Gaza, ha proseguito, Israele "voleva eliminare Hamas e non ci è riuscito, ha massacrato così tante persone", ma il gruppo "sta ancora combattendo". "Questo - ha sostenuto - significa la sconfitta" di Israele.
Barrot incontra Katz: "Possibili soluzioni diplomatiche"
"Sono possibili soluzioni diplomatiche per liberare gli ostaggi, proteggere i civili e garantire la sicurezza di tutti". Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot, in Israele per la seconda volta in un mese. Il capo della diplomazia francese afferma di essere venuto "per continuare un dialogo impegnativo su Libano e Gaza". A Gerusalemme Barrot ha incontrato il ministro degli Esteri uscente, Israel Katz, al quale ha detto che "è tempo di porre fine alla tragedia iniziata il 7 ottobre". Prima ha avuto un colloquio con le famiglie degli ostaggi. "398 giorni di incubo. La Francia continuerà a fare tutto quello che è in suo potere per liberare i suoi cittadini e tutti gli ostaggi ancora trattenuti", ha scritto Barrot. All'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, incontrerà il ministro degli Affari strategici Ron Dermer. Si recherà poi a Ramallah per una riunion con i funzionari dell'Autorità Nazionale Palestinese.
Ministro Esteri francese oggi in visita in Israele e a Ramallah
Il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot, arrivato in Israele per la seconda volta in un mese, ha dichiarato che la visita serve "per continuare un dialogo impegnativo su Libano e Gaza". "Sono possibili soluzioni diplomatiche per liberare gli ostaggi, proteggere i civili e garantire la sicurezza di tutti", ha scritto su X il ministro poco prima di incontrare il ministro degli Esteri uscente Israel Katz a Gerusalemme. "È tempo di porre fine alla tragedia iniziata il 7 ottobre", ha aggiunto. Barrot ha incontrato le famiglie degli ostaggi e successivamente vedrà il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer. Si recherà poi a Ramallah dove incontrerà i funzionari dell'Autorità nazionale palestinese.
Tv: 'Usa hanno inviato in Giordania almeno 6 caccia F-15E'
Nell'ambito dei preparativi per l'annunciato attacco di Teheran a Israele, l'esercito statunitense sta aumentando la propria presenza nella regione inviando una serie di sistemi di intercettazione e attacco. Channel 12 riferisce che almeno 6 F-15E sono diretti alla base aerea di Muwaffaq Salti, in Giordania. Tra l'altro, 6 bombardieri strategici B-52 sono stati trasferiti in Medio Oriente di recente, per la prima volta dal 2019. A ottobre, l'esercito Usa ha inviato un ulteriore squadrone di F-16.
Idf: uccisi 50 terroristi a Jabaliya, operazioni a Beit Lahiya
L'Idf ha reso noto che la Brigata Kafir ha operato negli ultimi giorni a Jabaliya, nel nord di Gaza, eliminando 50 terroristi in scontri corpo a corpo e con raid. Le truppe, secondo l'esercito israeliano hanno trovato arsenali nel complesso utilizzato dai terroristi per immagazzinare ordigni esplosivi, armi e uniformi di Hamas. L'Idf inoltre ha dichiarato di aver esteso le operazione di terra in corso nella Striscia di Gaza settentrionale alla città di Beit Lahiya dopo aver avuto informazioni di intelligence e prove sul campo che membri di Hamas si trovano nella zona. Si stima che circa 3.000 palestinesi risiedano a Beit Lahiya, l'esercito ha detto che la popolazione civile sta evacuando in sicurezza la città mentre le truppe combattono contro Hamas.
Wafa: un uomo ucciso da Idf in un campo profughi in Cisgiordania
Il ministero della Sanità palestinese ha riferito di un uomo ucciso a colpi di arma da fuoco dalle forze dell'Idf nel campo profughi di Tulkarem, in Cisgiordania. Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, la Mezzaluna Rossa ha riferito che i soccorritori hanno trasferito Harith Muhammad Awfi, 22 anni, dal campo al Martyr Thabet Governmental Hospital, ma il giovane è morto. L'Idf non ha ancora fornito informazioni sul caso.
Khamenei: 'Lotta a Gaza porterà alla vittoria della resistenza'
"La lotta che sta continuando oggi con forza in Libano, a Gaza e in Palestina porterà sicuramente alla vittoria del Fronte della Verità e del Fronte della Resistenza". Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, come riporta Isna, facendo riferimento al cosiddetto "asse della Resistenza", composto dalle milizie filo iraniane in Yemen, Iraq, Libano e Siria. Durante un incontro presso l'Assemblea degli Esperti della Repubblica islamica, ovvero l'organo che ha il compito di nominare o eventualmente revocare il potere della Guida Suprema, Khamenei ha anche espresso parole di apprezzamento per il Segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ucciso da Israele in un raid a Beirut il 27 settembre, lodando "il suo coraggio e la sua saggezza che permesso al movimento di diventare molto forte".
Parolin: ‘Speriamo che Trump faccia terminare guerre, ci vuole umiltà e umanità‘
“Speriamo, speriamo, speriamo” che il 47esimo presidente americano Trump faccia finire le guerre. E’ l’auspicio espresso dal segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, ai margini di un evento alla Gregoriana. “Io credo che neppure lui ha la bacchetta magica, ecco. Per far terminare la guerra ci vuole tanta umiltà, ci vuole tanta disponibilità, ci vuole davvero la ricerca degli interessi generali della, diciamo dell'umanità ecco, piuttosto che concentrarsi su interessi particolari. Io me lo auguro”, ha osservato. Commentando i timori di ucraini e palestinesi sulla possibilità che la pace possa essere fatta a loro spese "adesso vedremo, - ha detto il porporato - è difficile pronunciarci su questi aspetti. Vediamo che proposte farà". Parolin ha sottolineato come "molti sono rimasti incerti" dinanzi agli impegni pre-elettorali: "Ad esempio quella famosa frase ‘il giorno dopo terminerà la guerra’ ma nessuno ha saputo mai dire e neppure lui ha dato delle indicazioni concrete su come. Vediamo adesso che cosa proporrà dopo che si sarà insediato”.
Agricoltore 18enne ucciso da un razzo di Hezbollah in Galilea
Un giovane agricoltore israeliano di 18 anni è rimasto ucciso ieri in un bombardamento di Hezbollah dal Libano a Kfar Masrik, nella Galilea occidentale. Ieri sera le prime notizie avevano riferito che la vittima era un bracciante agricolo straniero ma successivamente è stato chiarito che si trattava di Sion Sade, ucciso da un razzo e trovato dentro un fosso dove aveva cercato di proteggersi. "Gli ho parlato al telefono cinque minuti prima che succedesse, lui lavorava nei campi, era andato a controllare la verdura", ha raccontato il padre a Ynet.
Media: drone israeliano colpisce un'auto vicino a Beirut
I media statali libanesi hanno affermato che un attacco di un drone israeliano ha preso di mira un'auto su una strada chiave che collega la capitale Beirut con la pianura della Bekaa e la Siria. "Un drone nemico ha preso di mira un'auto ad Araya", ha affermato la National News Agency, aggiungendo che la strada era stata interrotta dall'attacco che è arrivato dopo che due auto erano state prese di mira sullo stesso percorso la scorsa settimana, tra cui un furgone carico di munizioni di Hezbollah.
Wafa: 8 palestinesi uccisi da raid israeliani a Gaza
L'agenzia di stampa palestinese Wafa ha riferito che oggi 8 palestinesi sono stati uccisi dagli attacchi israeliani a Gaza nel campo profughi di Nuseirat e nella zona di Tabat Zare a est di Rafah.