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Guerra Israele Medio Oriente, telefonata Netanyahu-Trump: parlato di minaccia Iran

©IPA/Fotogramma

Il premier israeliano si è congratulato con Trump per la vittoria elettorale negli Stati Uniti. La vittoria di Trump segna "una forte ripresa della grande alleanza" con Israele, afferma il premier israeliano.  Hamas: ora finisca cieco sostegno a Israele. Iran: non importa chi è presidente Usa, piani già fatti. Netanyahu nelle ultime ore ha licenziato il ministro della Difesa Gallant e lo ha sostituito con Katz. In migliaia protestano in piazza

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Unrwa sollecita Onu su divieto Israele, "L'ora più buia"

I membri dell'Onu devono difendere l'agenzia di soccorso dei rifugiati palestinesi dal divieto di Israele perche' sta affrontando la sua "ora piu' buia". Lo ha detto il capo dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente, Philippe Lazzarini, rivolgendosi all'Assemblea generale dell'Onu. "Senza l'intervento degli Stati membri, l'Unrwa crollera', gettando milioni di palestinesi nel caos", ha detto Lazzarini, chiedendo all'Onu, che ha creato l'agenzia nel 1949, di impedire l'attuazione del divieto israeliano, formalizzato ieri. 

Beirut, "più di 2600 vittime libanesi dal 23 settembre"

Un ministro libanese afferma che il bilancio dei morti ha superato le 2.600 vittime da quando Israele ha intensificato gli attacchi il 23 settembre. 

Telefonata tra Netanyahu e Trump, anche su minaccia Iran

Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha parlato stasera con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, come riferisce l'ufficio del premier sottolineando che è stato tra i primi a chiamarlo. La conversazione è stata calda e cordiale, dice la nota, Netanyahu si è congratulato con Trump per la sua vittoria elettorale e i due hanno deciso di lavorare insieme per la sicurezza di Israele. I due hanno discusso anche della minaccia iraniana.

120 razzi Hezbollah, colpita base vicino aeroporto Tel Aviv

Hezbollah ha annunciato di aver preso di mira diversi obiettivi in Israele, tra cui una base vicino all'aeroporto Ben Gurion, dove i voli non sono stati colpiti. L'esercito israeliano ha dato conferma della pioggia di razzi sparati dal Libano senza pero' precisare il numero degli ordigni caduti ne' quanti sono stati intercettati. Il numero di razzi è stato invece riferito dal canale israeliano 12. L'Idf ha inoltre affermato che le sirene hanno suonato in tutto il Paese per la seconda volta oggi a causa degli attacchi di Hezbollah. 

Decine di raid israeliani sul Libano, 30 morti a Baalbek

Pesanti attacchi israeliani in Libano hanno preso di mira da una parte la città meridionale di Baalbeck e i suoi dintorni e dall'altra la periferia sud di Beirut. Il governatore della regione di Baalbeck, Bachir Khodr, ha affermato che almeno 30 persone sono state uccise e 35 ferite nell'attacco messo a segno da Israele con una ventina di raid. Gli attacchi sono avvenuti poco dopo la trasmissione di un discorso pre registrato del nuovo leader di Hezbollah, Naim Qassem.


Netanyahu chiama Trump per congratularsi: "Insieme per sicurezza Israele"

Benjamin Netanyahu ha telefonato a Donald Trump per congratularsi per la sua rielezione alla Casa Bianca. Lo ha reso noto l'ufficio del premier israeliano, secondo cui "la conversazione è stata calorosa e cordiale e i due leader hanno concordato di lavorare insieme per la sicurezza di Israele e hanno discusso della minaccia iraniana".

Il 7 dicembre a Milano corteo proPal e contro il ddl Sicurezza

Il 7 dicembre - giorno della prima della Scala con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in cui è in programma anche l'inaugurazione di Palazzo Citterio, il nuovo spazio di Brera dedicato all'arte del Novecento - a Milano è in programma anche un corteo Pro Palestina e contro il ddl sicurezza. I dettagli sono ancora da definire, così come il percorso della manifestazione a cui aderiscono fra l'altro realtà antagoniste. Certi sono l'orario e il punto di concentramento indicato dal Coordinamento delle realtà sociali contro la guerra e il ddl 1660: ovvero porta Venezia alle 15:00. Ancora da definire il percorso del corteo e da capire se potrà arrivare in piazza Scala, c'è però da parte degli organizzatori l'intenzione di portare "nel centro di Milano" le istanze per la pace e contro il decreto legge. 

Forze Israele, 120 razzi lanciati dal Libano

Sono circa 120 i proietti lanciati oggi da Hezbollah in direzione di Israele a partire dal Libano. A renderlo noto sono state le forze israeliane senza precisare quanti ne fossero stati intercettati. Alle 16 locali "circa 120 proietti lanciati dall'organizzazione terroristica Hezbollah hanno attraversato la frontiera del Libano verso Israele", ha indicato l'esercito in un comunicato.

Famiglie ostaggi Hamas a Trump: "Faccia possibile per riportarli a casa"

L'Hostages Families Forum, i familiari degli ostaggi rapiti durante l'assalto di Hamas a Israele, ha rivolto un appello al nuovo presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, perché ''faccia tutto il possibile per riportarli a casa''. Nel comunicato la parola è affidata a Sapir Cohen, ex ostaggio di Hamas, che dopo essersi congratulato con Trump lo ha implorato di "garantire che il salvataggio di questi ostaggi rimanga una priorità assoluta". "Vi prego di mantenere l'attenzione sulla crisi degli ostaggi. Non devono essere dimenticati. Per ognuno di loro - donne, uomini, anziani e due bambini piccoli - ogni giorno potrebbe essere l'ultimo. Dobbiamo fare tutto il possibile per riportarli a casa ora", ha detto.

"Raid israeliani nel quartiere di Hezbollah a Beirut"

Un'ora dopo l'avviso di evacuazione dell'Idf ai civili nel sud di Beirut, raid israeliani vengono segnalati a Dahiye,  quartiere sciita roccaforte di Hezbollah nella capitale libanese. Lo riferiscono i media israeliani. 

Sirene d'allarme stanno suonando nel centro di Tel Aviv

Le sirene d'allarme sono scattate nel centro di Tel Aviv, come ha constatato l'ANSA sul posto. L'Idf ha reso noto che alcuni razzi sono stati lanciati dal Libano verso numerose aree del centro di Israele. Secondo l'Idf, nella giornata Hezbollah ha lanciato su Israele 120 razzi. 

Hezbollah: "Siamo preparati per una lunga guerra e vinceremo"

"La vittoria è nostra. Siamo pronti per una lunga guerra e rimarremo in piedi. Vinceremo!". Lo ha detto Naim Qassem, leader di Hezbollah, in un discorso televisivo, affermando che la comunità di Hezbollah è indissolubilmente legata al territorio libanese e che si opporrà con ogni mezzo ai "tentativi israeliani di ridisegnare la regione". 

Hezbollah: "Abbiamo distrutto 45 tank israeliani da ottobre"

"La resistenza ha distrutto 45 Merkava israeliani dall'inizio dell'aggressione israeliana in Libano": lo ha detto Naim Qassem, leader di Hezbollah in un discorso televisivo, in riferimento alle presunte perdite dell'esercito israeliano impegnato da più di un mese nell'invasione terrestre del sud del Libano.   In Israele le notizie circa le perdite militari sono sottoposte a una censura da parte del governo e non è possibile verificare in maniera indipendente quanto sostenuto da Qassem. 

Capo Hezbollah, decine migliaia combattenti pronti

Decine di migliaia di combattenti di Hezbollah sono pronti alla guerra contro Israele: lo ha detto il capo del movimento libanese sciita filoiraniano, Naim Qassem, esattamente 40 giorni dopo l'uccisione a Beirut del suo predecessore Hassan Nasrallah. Ammettendo la sofferenza del Libano sotto gli attacchi israeliani, Qassem ha aggiunto che "stiamo facendo soffrire anche loro e la resistenza sta costruendo il futuro".

Capo Hezbollah, nessun luogo di Israele è sicuro

Nessun luogo di Israele "è al riparo dai nostri attacchi": lo ha detto il capo di Hezbollah, Naim Qassem, in un discorso televisivo in cui ha anche annunciato che "decine di migliaia di combattenti sono pronti a combattere".

Hezbollah, 'Trump o Harris per noi non cambia nulla'

"Il successo di Harris o Trump alle elezioni presidenziali non ha alcun effetto sulle nostre posizioni". Lo ha detto Naim Qassem, leader di Hezbollah, in un discorso tv mandato in onda poco fa ma registrato prima dell'annuncio, stamani, della vittoria elettorale di Donald Trump alle elezioni presidenziali Usa. "Non prendiamo in considerazione queste elezioni, né il fatto che Netanyahu cambi i suoi obiettivi: aspettiamo che si renda conto del suo fallimento", ha detto Qassem nel discorso televisivo registrato.

Onu, a Gaza aumentano nascite premature e morti materne

A Gaza crescono le nascite premature e le morti materne a causa di una situazione umanitaria "catastrofica", con almeno 43.000 morti e quasi 1,9 milioni di persone sfollate, spesso ripetutamente, tra cui più di 43.000 donne incinte. E' quanto ha rilevato l'Agenzia delle Nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva ( Unfpa) secondo cui la maggior parte delle donne sono costrette a partorire senza accesso al supporto medico. L'assistenza sanitaria riproduttiva, compresi i servizi postnatali e di pianificazione familiare, è diventata gravemente limitata per 155.000 donne attualmente in gravidanza e in allattamento che, sottolinea l'agenzia Onu, affrontano gravi rischi per la salute a causa della mancanza di cure prenatali e postnatali. Dunque, sono aumentate le gravidanze complicate e ad alto rischio legate a esiti negativi, mentre l'accesso ai servizi di parto sicuro è diminuito significativamente, soprattutto al Nord.

Hezbollah, sarà Israele a chiedere la fine della guerra, non noi

Sarà Israele a chiedere la fine della guerra in Libano, non Hezbollah: lo ha detto il leader del partito armato libanese, Naim Qassem, in un discorso televisivo, a proposito della determinazione del movimento islamico di resistere nel lungo termine all'aggressione nemica.

Idf, milizie irachene lanciano drone su Israele, abbattuto

Un drone lanciato verso Israele dall'Iraq è stato abbattuto poco prima di entrare nello spazio aereo israeliano dall'aeronautica militare, ha riferito l'Idf. La Resistenza islamica in Iraq, organizzazione di milizie filo-iraniane, ha affermato di aver lanciato un velivolo senza pilota  "contro un obiettivo militare nel sud di Israele".

'Spiavano per Israele', quattro condanne a morte in Iran

Quattro persone sono state condannate a morte in Iran con l'accusa di "spionaggio a favore del regime sionista e di collaborazione con il servizio di spionaggio del Mossad". Lo ha annunciato la Magistratura della provincia dell'Azerbaigian occidentale, come riferisce Isna, citando sentenze di primo grado da parte del tribunale rivoluzionario di Urmia. Le condanne alla pena capitale sono state emesse per quattro persone in tutto in due casi separati e tre sono stati condannati anche per avere avuto un ruolo nell'uccisione nel 2020 di uno dei principali scienziati nucleari iraniani, Mohsen Fakhrizadeh, accusato da Israele di condurre tentativi per sviluppare la bomba atomica. "Sotto la guida e il sostegno del sistema di spionaggio del Mossad, sono stati coinvolti nel trasferimento dell'attrezzatura per l'assassinio del martire Fakhrizadeh", si legge nella sentenza, mentre la condanna a morte per queste tre persone era già stata annunciata ieri dal portavoce della Magistratura

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