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Guerra Medio Oriente, Idf: ucciso capo dell'intelligence Hezbollah per la Siria

©Ansa

Israele ha dichiarato di aver ucciso il capo dell'intelligence di Hezbollah per la Siria in un raid su Damasco. Il ministero di Hamas ha riferito che i soldati israeliani "continuano a bombardare e distruggere" l'ospedale a Beit Lahia. "Ci sono molti feriti tra il personale medico e i pazienti". Israele ha comunicato alle Nazioni Unite la cessazione delle proprie relazioni con l'Unrwa. L'Iran avverte che sta preparando una risposta militare contro Israele che comporterebbe l'uso di armi "più potenti"  

Attivisti: uccisi 2 membri Hezbollah in raid su sobborgo Damasco

Almeno due membri di Hezbollah sono stati uccisi in un raid attribuito a Israele e condotto su Sayyida Zeinab, sobborgo meridionale di Damasco dove si trova un importante santuario sciita e già in passato preso di mira per la presenza di siti legati all'Iran. Lo ha indicato l'Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione con sede in Gran Bretagna che fornisce notizie sulla Siria grazie a fonti sul territorio, secondo cui nel raid è stata colpita una casa "usata dai membri di Hezbollah e dai Guardiani della Rivoluzione". Secondo l'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana, il raid ha preso di mira "vari siti civili a sud di Damasco" e provocato solamente "danni materiali".

Crosetto: "Finire attacco a Gaza, destabilizza tutta la zona"

Durante l’incontro con l’omologo israeliano Gallant, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha detto di aver chiesto “di finire l’attacco a Gaza perché è uno degli elementi che portano alla destabilizzazione di tutta la zona. Sulla sicurezza dei nostri soldati avevamo già avuto assicurazioni, quelli successi nei primi giorni sono stati degli errori, abbiamo chiesto di fare in modo che non succedesse più nulla di simile verso gli italiani e tutto il contingente Unifil”. Lo ha detto lo stesso ministro Crosetto durante la registrazione della puntata di 'Cinque minuti' condotta da Bruno Vespa. “Ma la mia preoccupazione è quando si sarebbe arrivati alla pace anche per Gaza, da lì poi si può ricostruire la pace per tutta la zona” ha sottolineato. 

Siria: "Raid israeliano a sud di Damasco, nel mirino Hezbollah e Pasdaran"

Un raid aereo attribuito a Israele ha colpito un'area a sud di Damasco, dove si trovano il santuario sciita Sayeda Zeinab e gruppi filoiraniani, Hezbollah libanesi compresi. A dare notizia del raid sono stati i media ufficiali siriani. Secondo l'agenzia Sana, "intorno alle 17.18 ora locale il nemico israeliano ha lanciato un'aggressione aerea dalla direzione delle Alture del Golan", prendendo di mira "vari siti civili a sud di Damasco" e provocando "danni materiali".

Mehdi Mahfouz, che vive nell'area, ha raccontato all'agenzia Afp di aver "sentito tre esplosioni una dopo l'altra, una delle quali molto potente" e di aver poi visto "sollevarsi una colonna di fumo nero". L'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo, ha riferito di almeno tre esplosioni nell'area, precisando che è stata tra l'altro colpita una casa nella zona di Sayyidah Zaynab "usata da Hezbollah e dai Guardiani della Rivoluzione", i Pasdaran iraniani.

Araghchi a omologo Egitto: "Nostro diritto rispondere a Israele"

"Il diritto dell'Iran a rispondere a qualsiasi violazione della sua sicurezza e della sua integrità territoriale nel quadro del principio di autodifesa" è stato evidenziato dal ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, nel corso di un colloquio telefonico con il suo omologo egiziano, Badr Abdelatty.

Nel corso della telefonata, riferiscono i media iraniani, i due ministri hanno sottolineato la necessità di aumentare gli sforzi internazionali per fermare "i crimini del regime sionista" contro Gaza e Libano. Allo stesso tempo hanno auspicato l'entrata in vigore di un cessate il fuoco e l'accesso immediato degli aiuti umanitari per le popolazioni. Araghchi ha anche sottolineato la necessità di un'azione "immediata ed efficace" da parte della comunità internazionale per fermare "la macchina da guerra genocida del regime sionista".

Crosetto: "Invio carabinieri in Palestina se anche Israele è d'accordo"

"Quando parlo dell'invio di carabinieri in Palestina per addestrare la polizia palestinese devono essere d'accordo tutte le parti in causa, anche Israele. Non si muoverà un carabiniere, un soldato italiano se non saranno state esperite tutte le condizioni possibili per garantirne la sicurezza. Per costruire uno Stato palestinese e portare al pace servono le forze di polizia, hanno scelto quelle italiane perchè sono le migliori per addestrare, noi siamo disposti a fare questo grande sacrificio ma i nostri devono essere totalmente sicuro". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto a Cinque minuti. 

Sana: "Raid di Israele su miliziani filo-Iran a Damasco"

L'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana ha riferito che un raid israeliano ha preso di mira il quartiere Sayyeda Zeinab, che ospita un importante santuario sciita, nel sud di Damasco dove hanno sede miliziani di gruppi filoiraniani, tra cui gli Hezbollah libanesi. "Secondo le prime informazioni, un'aggressione israeliana ha preso di mira i dintorni di Sayyeda Zeinab", ha reso noto la Sana.

Media: "Raid israeliani nell'area della capitale siriana"

I media siriani riferiscono di esplosioni nella zona di Damasco durante un presunto attacco aereo israeliano. Secondo la radio filo-governativa Sham, i raid avrebbero preso di mira la zona di Sayyidah Zaynab, alla periferia della capitale siriana. 

Sondaggio: 65% israeliani a favore vittoria Trump

Un giorno prima delle elezioni presidenziali statunitensi, un nuovo sondaggio, pubblicato da Times of Israel, riporta che gli israeliani credono che una vittoria del candidato repubblicano Donald Trump sarebbe la cosa migliore per gli interessi di Israele. Alla domanda su chi preferissero come prossimo presidente degli Stati Uniti, quasi il 65 percento degli intervistati dall'Israel Democracy Institute ha scelto l'ex presidente degli Stati Uniti, mentre solo il 13% ha affermato di voler vedere la vicepresidente Kamala Harris vincere le elezioni. Circa il 15% afferma che non c'è differenza per Israele tra i due candidati, mentre il 7% afferma di non saperlo. Il divario tra i due candidati è ancora più netto nel campione ebraico, con il 72% che afferma di pensare che Trump sia migliore per gli interessi di Israele rispetto all'11% che ritiene che Harris sia migliore.

Unrwa a Israele: "Senza di noi aiuti a Gaza crollerebbero"

Il portavoce dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Jonathan Fowler, ha ribadito che senza la presenza e l'attività dell'ente "gli aiuti umanitari a Gaza crollerebbero", dopo la caduta dello Stato ebraico.  "Qualunque siano le statistiche utilizzate per indebolire l'Unrwa, la verità è che, senza di noi, gli aiuti umanitari a Gaza crollerebbero", ha detto Fowler all'EFE. "Questa legge e' un oltraggio perché non rispetta gli obblighi di Israele ai sensi della Carta delle Nazioni Unite, così come le passate decisioni dell'Assemblea Generale e della Corte Internazionale di Giustizia", ha aggiunto. L'ambasciatore israeliano presso l'Onu, Danny Danon, ha notificato all'organizzazione la cancellazione dell'accordo del 1967 con l'Unrwa, dopo che il parlamento israeliano la scorsa settimana ha proibito a questa agenzia di operare nel suo territorio sovrano, fattore che impedirà ai suoi lavoratori di ottenere visti o addirittura di accedere a Gaza o di attraversare posti di blocco militari nella Cisgiordania occupata. "Nonostante le prove schiaccianti che abbiamo presentato all'Onu avvalorino l'infiltrazione di Hamas nell'Unrwa, l'Onu non ha fatto nulla per correggere la situazione", ha giustificato Danon, sottolineando che Israele coopererà con altre agenzie umanitarie, ma non con coloro che "promuovono il terrorismo. 

Hamas: "Israele sta bombardando ospedale a Beit Lahia"

Il ministero della Sanità di Gaza afferma che Israele sta bombardando l'ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia nel nord di Gaza. Lo riportano i media internazionali. Il ministero ha affermato in una nota che i soldati israeliani "continuano a bombardare e distruggere" l'ospedale, colpendo tutte le sue strutture. "Ci sono molti feriti tra il personale medico e i pazienti. Il personale medico non può muoversi tra i reparti dell'ospedale e non può salvare i colleghi feriti", ha affermato il ministero. 

Media: esplosioni in sobborgo di Damasco

Esplosioni sono state udite in un sobborgo meridionale di Damasco. Lo ha indicato l'agenzia ufficiale siriana Sana, mentre altri media arabi riferiscono di raid israeliani sulla zona di Sayyida Zeinab, già in passato presa di mira per la presenza di siti legati all'Iran e a Hezbollah.

Media: "Amhaz una spia al servizio di Israele, non un Hezbollah"

Media mediorientali cominciano a dare credito alle voci, sempre più insistenti sui social media, secondo cui Imaz Amhaz, il libanese rapito da Israele a nord di Beirut nei giorni scorsi, non sia un alto esponente di Hezbollah, come sostenuto da Israele, bensì una spia libanese al servizio dello stesso Stato ebraico. Secondo fonti militari israeliane, Amhaz è ora detenuto e interrogato in Israele per presunte operazioni navali contro lo Stato ebraico. Le autorità libanesi hanno, dal canto loro, avviato un'inchiesta, mentre Unifil, coinvolta nel pattugliamento delle coste libanesi, ha smentito ogni responsabilità nell'accaduto. Hezbollah ha negato ogni legame con Amhaz, circostanza confermata dal padre del "giovane capitano di marina", che aveva però a lui intestati passaporti di nazionalità diverse e Sim telefoniche di vari Paesi della regione. 

Iran cerca di ucciderlo: sotto protezione comandante base Israele

Una fonte della sicurezza israeliana ha riferito a Iran International, tv con base a Londra, che uno dei comandanti della base aerea di Navatim è stato posto sotto protezione dopo che un complotto per assassinarlo è stato sventato. Il comandante era uno dei principali obiettivi di una rete sostenuta dalla Repubblica islamica, i cui membri sono stati arrestati il ;;mese scorso dopo diversi anni di cooperazione con agenti iraniani per raccogliere informazioni su basi militari, obiettivi strategici e individui chiave da colpire. 

Telefonata fra ministri di Egitto e Iran: "Evitare un guerra"

Il ministro degli Affari esteri egiziano, Badr Abdelatty, ha "confermato" in una telefonata con il collega iraniano Abbas Araghchi "che non bisogna trascinare la regione in una guerra", e ha affermato che Il Cairo "respinge tutte le misure unilaterali e provocatorie". Lo riferisce su Facebook il suo dicastero evidenziando che Abdelatty ha anche chiesto di "rafforzare le istituzioni libanesi" senza interferenze straniere. Il ministro inoltre ha "sottolineato la necessità di evitare escalation" e ha ribadito l'importanza di "instaurare la calma". Abdelatty ha poi insistito sul fatto che una guerra regionale "non servirebbe gli interessi di nessuna parte e avrebbe gravi ripercussioni sui popoli della regione".  Il ministro ha condannato "tutte le misure unilaterali e provocatorie che minacciano la sicurezza e la stabilità" e ha avvertito che queste potrebbero portare a "conseguenze disastrose". I capi delle diplomazie di Egitto e Iran due hanno anche discusso della situazione in Libano e degli sforzi per porre fine all'"aggressione israeliana", con Abdeatty che ha ribadito il sostegno dell'Egitto a "rafforzare le istituzioni dello Stato libanese". Abdelatty ha anche descritto gli sforzi dell'Egitto in collaborazione con Qatar e Stati Uniti per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza e garantire l'accesso umanitario, informa fra un altro il post. 

Iran: "Abbiamo missili per dissuadere Israele dal colpirci"

Teheran dispone di missili in grado di scoraggiare altri Paesi, come Israele, che cerca di colpire l'Iran come ha già fatto a Gaza, e anche per adottare misure in modo tale che non osino attaccare. Lo ha affermato il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian. Secondo quanto riporta Press Tv, Pezeshkian ha anche sottolineato che i missili dell'Iran non sono stati sviluppati per essere utilizzati per portare a termine attacchi contro alcun Paese o per mire espansionistiche. "Il regime israeliano afferma di rispettare i diritti umani, ma la contraddizione tra le affermazioni e le azioni del regime indica la sua indecenza e mancanza di identità", ha osservato il presidente iraniano. 

Fuga notizie da ufficio Netanyahu, arrestato ufficiale Idf

Un ufficiale delle Idf è stato arrestato in relazione all'inchiesta sulla presunta fuga di notizie dall'ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Lo riporta il Times of Israel, indicando nell'ufficiale - la cui identità non è stata rivelata - il quinto sospetto coinvolto nelle indagini, che vede al centro un consigliere del primo ministro, Eliezer Feldstein. Quest'ultimo entrò nell'ufficio stampa poco dopo l'inizio della guerra. In precedenza era stato portavoce delle Idf e del ministro per la Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir. Per il Times of Israel, si tratta di "una delle fughe di notizie più gravi nella storia di Israele".

Nello specifico, i documenti segreti - che si sosteneva fossero stati redatti da Hamas e rinvenuti dall'esercito a Gaza - vennero usati dal Jewish Chronicle per un articolo in cui si sosteneva che la fazione palestinese intendesse portare gli ostaggi rapiti il 7 ottobre fuori dall'enclave, attraverso l'Egitto. In un altro articolo della Bild si sosteneva che Hamas prolungasse i negoziati come forma di guerra psicologica.  L'autenticità dei documenti venne in seguito smentita.

Hamas: "Intensificare lo scontro" con i coloni dopo nuovo attacco in Cisgiordania

Hamas ha chiesto di "intensificare lo scontro" con i coloni dopo il nuovo attacco effettuato dagli israeliani vicino a Ramallah, in Cisgiordania, che ha provocato l'incendio di circa 20 veicoli e diverse di abitazioni di palestinesi. Abdulrahman Shadid, membro del braccio politico del gruppo, ha dichiarato che gli "attacchi terroristici" da parte dei coloni rappresentano "una pericolosa escalation" che richiede "un crescente confronto contro questi crimini" con "tutti i mezzi" per "scoraggiare l'invasione" ai danni dei territori della popolazione palestinese.

Shadid ha difeso la necessità di utilizzare "tutti i metodi della resistenza" affinché gli israeliani "paghino un prezzo per i loro crimini fino a quando non lasceranno i territori palestinesi", sottolineando che questi attacchi dei coloni "sono una continuazione della guerra genocida" lanciata dalle autorità israeliane. "L'aumento delle violazioni da parte dei coloni, con la protezione delle forze occupanti, non farà altro che aumentare l'attaccamento del nostro popolo alla sua terra e ai suoi diritti, così come allo scontro, alla resistenza e alla difesa dell'opzione della resistenza", ha aggiunto, secondo quanto riportato dal quotidiano 'Filastin', che ha legami con Hamas.

Gli attacchi, perpetrati nella città di Burqa, sono stati condannati anche da Nabil abu Rudeina, portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas, il quale ha sostenuto che questi eventi sono "il risultato della continua guerra di sterminio lanciata dall'Esercito della Stato occupante contro il popolo palestinese".

Media: "10 persone uccise oggi da raid nel nord di Gaza"

Dieci persone sono state uccise oggi da raid israeliani nel nord di Gaza. Tre persone sono state uccise da un attacco israeliano su una casa nel campo di Nuseirat a Gaza, riportano i media internazionali. Wafa riferisce che fonti mediche a Gaza hanno riferito 7 sette persone sono state uccise a Beit Lahia mentre numerose persone sono state segnalate ferite e altre sono state segnalate come disperse. 

Crosetto: "Invio Carabinieri solo con garanzie da tutti"

"L'Italia manderà i Carabinieri nei territori palestinesi solo se saranno garantite totalmente le condizioni di sicurezza": lo ha affermato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine delle celebrazioni a Venezia per la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate. "Questo", ha spiegato, "vuol dire che non puo' esserci una richiesta solo occidentale di formare le forze di polizia palestinesi ma deve essere una richiesta di tutti gli attori in campo e ci deve essere la garanzia da parte di tutte le parti dei contendenti in campo che sia garantita la sicurezza". Crosetto ha sottolineato che la richiesta rivolta all'Italia dimostra che "i carabinieri sono gli unici che hanno probabilmente la credibilità, da tutte le parti, per formare le forze di polizia che serviranno a creare il futuro Stato palestinese". 

Deputato Hezbollah: "Trump o Harris? No preferenze, entrambi pro-Israele"

Hezbollah "non ha nessuna speranza nelle elezioni" americane o "nella vittoria di una delle due parti, che siano i democratici o i repubblicani dal momento che quando si parla di Israele, i politici americani lavorano solo nel suo interesse e a suo beneficio". Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos il deputato di Hezbollah nel Parlamento libanese, Ibrahim Mousawi, alla vigilia del voto negli Usa. "Anche se ci sono variazioni nello stile, entrambi (Trump e Harris) hanno lo stesso obiettivo", chiarisce Mousawi.

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